La Samp delude ancora a Piacenza (2-2) Briegel e Cerezo troppo poco insieme

Le due squadre liguri di nuovo in campo ieri dopo lo scontro diretto vinto dai rossoblu nella Columbus Cup Le due squadre liguri di nuovo in campo ieri dopo lo scontro diretto vinto dai rossoblu nella Columbus Cup La Samp delude ancora a Piacenza (2-2) Brìegel e Cerezo troppo poco insieme Modena-Genoa con mille spettatori U1-1 rispecchia il gioco mediocre non cambia, è ovvio che Boskov ha avuto ed ha tuttora problemi di assetto, dovuti soprattutto al passaggio dalla zona al marcamento a uomo. Dopo l'intervallo, segno che Boskov capisce i problemi anche se non possiede ancora gli strumenti per risolverli, è entrato in campo Hans Peter Briegel detto Maciste. E' uscito Paganin ed il tedesco si è piazzato sulla fascia sinistra di centrocampo lasciando a Fusi, più che a Pari, il compito di fare 11 terzino. Cerezo e Briegel in mezzo, la coppia che tutti aspettava¬ no, non era ancora capitato che i due nuovi stranieri della Samp fossero in campo insieme. In verità, i due hanno giocato l'uno accanto all'altro per 21'. E non si sono mai passati il pallone, se abbiamo visto bene. Dunque non riusciamo a capire perché Boskov. al 66'. abbia fatto uscire Cerezo per fare entrare Ganz. il quale fra l'altro è una punta e di punte la Samp ne aveva già in campo tre, anche se ad essere onesti, facendo le somme delle occasioni «reate, non hanno neppure fatto la parte di una. Crediamo fosse più oppor¬ tuno provare l'intesa fra Cerezo e Briegel. però l'allenatore è Boskov e non noi. che ovviamente non abbiamo la pretesa di insegnargli il mestiere. Forse (è solo.una battuta), dato che la Samp era invitata al ballo, il tecnico ha pensato che fosse il caso di mandarla in maschera. La noia assoluta della ripresa, della partita vogliamo dire, è stata un po' spezzata al 78' da Vialli. che ha segnato con un bel diagonale destro il gol della Samp. Ma non ci è parso che la squadra di Boskov avesse motivo di gioire, tanto più che il Pia¬ cenza, giustizia del calcio, ha pareggiato con Pertusi quando mancavano due minuti alla fine, gran destro da fuori e cosi sia. Piacenza: Bordoni: Concina, Fontana (56' Comba): Nardecchia. Tomasoni, Tessariol (86' Manighetti); Madonna. De Gradi. Serioli (46' Snidaro). Roccatagliata (63' Pertusi). Simonetta (76' Maurizi). Sampdoria: Pagliuca: Paganin (46' Briegel). Pari: Fusi, Vierchowod. Pellegrini; Vialli, Cerezo (66' Ganz), Mancini ( 79' Gambaro), Saisano. Lorenzo. Reti: 16' Serioli. 39' Fusi. 78' Vialli. 88' Pertusi. dal nostro inviato CARLO COSCIA PIACENZA — La Samp ha fatto pari e pena. Solo disinteresse e timidi fischi hanno accompagnato la povera prova dei blucerchiati (2-2) in quel di Piacenza. Neppure l'ingresso nella ripresa di Briegel. che sulla carla doveva risolvere 1 guai del centrocampo doriano. è servita allo scopo. E adesso Boskov si ritrova con molti e grossi problemi. Il centrocampo non funziona, l'attacco a tre punte non segna e la dilesa, passata dalla zona al marcamento a uomo, balla che è un piacere quando gli avversari, siano essi il Piacenza o altri, lanciano lungo il pallone negli spazi liberi, spazi che a tratti sembrano enormi. Boskov ha molto lavoro da fare, ma una cosa deve a nostro avviso capire subito, che la Samp non è il Real Madrid e che per far strada nel nostro campionato occorre prima di tutto l'umiltà di correre e lottare evitando di guardarsi troppo spesso allo specchio. Non c'era Briegel in campo, nel primo tempo, ed il fatto spiega abbastanza, se vogliamo essere un poco indulgenti con la Sampdorta che è stata sovente invitata al ballo dal Piacenza e quasi sempre ha accettato, come una dama un ix>' fatua che ama far mostra dei suoi gioielli. La squadra di Boskov non ci è piaciuta, specie a centrocampo dove il gioco è stato frammentario e leggero, privo di geometrie, fumoso e pure impreciso. Il Piacenza di Titta Rota ha dunque trovato spazi che mal credeva e nella prima mezz'ora ha dominato il campo, proprio cosi, mentre la Samp corricchiava in attacco e andava al passo in difesa. Il centrocampo? Mai visto. Cerezo e Salsano toccavano di fino quasi sempre per gli avversari. Fusi stata a coprire le avanzate di Vierchowod, che tutti sanno quanto sia pericoloso in attacco. Pari copriva la fascia sinistra ma si faceva infilare come ridere ed il Piacenza andava in carrozza, lanci lunghi e via, verso la porta del giovane Pagliuca. E cosi il Piacenza, dopo un paio di tentativi, è andato in gol al 16'. Fusi ha messo a terra in area Simonetta, ex genoano, da non dimenticare, e l'arbitro Dal Forno già stava con il fischietto alle labbra per fischiare il rigore quando Serioli nel mucchio ha calciato di destro facendo secco il portiere. Gol concesso, regola del vantaggio. Samp in affanno, centrocampo incapace di far filtro, attacco a tre punte piuttosto spuntato. Al 20' Lorenzo ha colpito di testa la parte alta bella traversa, ma è stato il Piacenza a rendersi pericoloso assai in tre occasioni. Al 33' l'arbitro ha annullato un'autorete di Fontana per fuorigioco (dubbio) di Loren zo e al 39' la Samp ha pure pareggiato, con un gran de stro di Fusi nel sette da fuori, ma il giudizio sui blucerchiati dal nostro inviato PIER CARLO ALFONSETTI MODENA — Dopo i confronti d'etichetta sostenuti nei giorni scorsi. Modena e Genoa tornano con i piedi per terra: nel senso che si impegnano nel primo collaudo con un'avversaria che si ritroveranno di fronte nel campionato cadetto. Entrambe vengono da prestigiosi incontri d'inizio stagione: per fare vetrina gli emiliani si erano scelti nientemeno che il Napoli di Maradona. mentre il Genoa aveva trovato proprio nella ..Columbus Cup» una manifestazione nella quale, nonostante fosse «chiusa» nel pronostico da Milan. Sampdoria e Argentinos Juniors. aveva trovato un'insperata fonte di gloria. Ahimé, per il cassiere emiliano, i venticinquemila che quattro giorni fa hanno affollato le gradinate dello stadio sembrano essersi dileguati: il motivo non è difficile da individuare, non c'è Maradona e si... vede. Quando la partita comincia, sono presenti poco più di mille spettatori. Una platea inesistente per Domini, figliol prodigo per una sera, il quale dopo aver condotto il Modena in serie B. e passato proprio nelle file genoane. E' proprio lui a farsi notare per primo, al 3' di gioco, quando è chiamato a battere una punizione dal vertice sinistro dell'area, assegnata ai rossoblu per atterramento di Marulla. Il tiro, violento e a elleno, e ribattuto alla meglio da Ballotta, che sì salva piazzando una manata dettata più dalla forza della disperazione che dall'intuito. Pronta la replica del Modena che al 6' sfiora il gol con Rabitti. il quale, solo davanti alla porla, tenta una sforbi- ciala. fallendo perù il colpo. Al 10' per il Modena sembra la volta buona: c'è una mischia in area, ne approfitta Boscolo per chiamare in causa lo stesso Rabitti il quale da due passi batte a colpo sicuro. Cervone, però, è bravo a deviare di piede e a scongiurare la minaccia. Il Modena è più veloce mentre il Genoa sembra privilegiare il gioco «studiato». Peccato che la preparazione ancora scarsa e una certa carenza di coordinamento rendano inefficaci i suoi tentativi. Giusto, peraltro, rilevare che i rossoblu presentano una difesa rattoppata a causa delle assenze di Torrente. Trevisan e Bini, i quali portano tuttora sul corpo sgraditi ricordi della «Columbus Cup». Al 23'. Cipriani tenta l'iniziativa isolata: parte da meta campo, semina un paio di difensori e conclude con una botta violenta che Ballotta devia in angolo. La difesa genoana. al 29'. cade in una serie di pericolosi equivoci, ma Rabitti non riesce a cogliere il momento giusto. Gli spettatori, pochi ma sicuramente animati da buona... volontà, sottolineano gli episodi salienti e incoraggiano con applausi frequenti gli atleti, ma il gioco non si smuove dal livello di mediocrità che l'ha caratterizzato lino a questo momento. Chi. quattro giorni fa. si e «gustato» Maradona non riesce a trattenere una smorfia di scetticismo, ma il confronto e arduo, anzi improponibile. A due minuti dal riposo una bella triangolazione del Genoa che Chiappino imposta a favore di Cipriani. Il ragazzo lerma il pallone con il petto e non appena cade a terra lo scaraventa in porta ma l'estremo difensore modenese sventò, ancora una volta. Il gol, insomma, non sembra davvero rientrare nel programma di questa partita. A tentare di cambiare la tendenza si mette, per altro di buzzo buono, il Modena all'inizio della ripresa, ma. al 52' e al 53'. i tiri di Longhi e Re finiscono a lato. Risponde due minuti più tardi il Genoa con Cipriani. però la stoccata al volo dell'estrema destra e deviata in angolo dal portiere. Un tran-tran monotono, una lunga sequenza di azioni a centrocampo e, finalmente, una scintilla regalata dal gol che i rossoblu segnano al 69' con Auteri. il quale devia in rete, di testa, un traversone di Mileti. Ma la gioia, si fa per dire, del Genoa dura poco, perché all'82' Frutti, su calcio di punizione, pareggia il conto, tirando direttamente in porta, nonostante il calcio fosse «di seconda-. Regolamento a parte, il pareggio nei esalta, ma neppure delude le due squadre. Modena: Ballotta; Catellani (28' Rubino). Torroni; Piacentini (57' Furlan). Ballardini. Conca (74' Farolfl); Longhi. Re (57' Aguzzoli). Frutti. Boscolo. Rabitti (57' Ferraris). Genoa: Cervone (46' Favaro): Testoni. Policano (46' Spallarossa): Mileti. Arceri. Sbravati; Cipriani. Chiappino. Marulla (46' Auteri). Domini (68' Rotella). Luperto.

Luoghi citati: Madrid, Modena, Piacenza