« Nessuna paura per il Papa a Lione non subirà attentati»

ce Nessuna paura per il Papa a Lione non subirà attentati» ce Nessuna paura per il Papa a Lione non subirà attentati» I timori si riferiscono da due fiumi» - Qual ROMA — .// Papa non subirà attentati e non correrà alcun pericolo nel suo prossimo viaggio a Lione-. Lo ha affermato il «mago di Firenze». Joseph Cervino, dopo un giro di consultazioni con i colleghi dell'Associazione nazionale occultisti d'italia (Anodi), di cui è presidente. • Queste voci allarmistiche — ha spiegato Cervino — sui presunti pericoli che un -romano pontefice- potrebbe correre in una -città bagnata da due fiumi- sono frutto della perfida fantasia degli esoteristi francesi e di quanti si scervellano a interpretare le profezie di Nostradamus, senza capirne le chiavi e senza un minimo di sensibilità-. La profezia di Michel Nostradamus (1503-1566) che ha suscitato tanta apprensione fra i cattolici francesi, al punto che molti di essi hanno scritto al sindaco e all'arcivescovo di Lione per far annullare la visita che il Papa vi compirà dal 4 al 7 ottobre prossimi, è la quartina 97 della seconda «centuria» (sono alla minacciosa quartina sulla «città bagnata alcuno dice che la profezia si è già avverata in tutto dieci composte da cento quartine in versi): -Romano pontefice bada di avvicinarti/ della città che due fiumi irriga/ il tuo sangue vedrai poi di là sputare/ tu e i tuoi, quando fiorirà la rosa-. • Certo la rosa — ha detto Cervino — fiorisce anche in autunno, ma questa profezia potrebbe essersi già verificata decine di volte, perché il Papa è già stato in tante città con due fiumi-. Secondo la parapsicologa Angela Benassai. aderente all'Anodi, la quartina 97. di cui questa settimana si è tanto occupata la stampa francese (in particolare il quotidiano «Le Mauri-) riguarda un avvenimento già verificatosi nel 1799, proprio in Francia, vicino a Lione e previsto dal veggente Nostradamus fin dalla prima edizione delle sue «centurie» stampate nel 1556 ad Avignone. -La profezia — ha detto la dottoressa Benassai — riguarda papa Pio VI, al secolo Giannangelo Braschi, morto il 29 agosto del 1799 a Valenza. Questa cittadella è vicina a Lione, bagnata dal Rodano e dalla Saana, ma essenzialmente sorge alla confluenza del Rodano con l'isère. D'altronde, i riferimenti storici sono troppo precisi: Pio VI fu trasferito da Roma a Valenza per ordine del Direttorio, insieme con i suoi parenti e 32 prelati. Nella casa di Valenza, dove c' erano un terrazzo e un giardino fiorito (il riferimento è alla rosa), il papa mori di polmonite, fra atroci sofferenze con •espettorazioni- e -vomitiall'età di 82 anni-. Su questa quartina e sulla numero 46 dell'ottava centuria, che parla della morte di un papa sul Rodano, si sono scritti fiumi di inchiostro con interpretazioni discordi: per molti il fatto deve ancora avvenire e quindi le preoccupazioni sono giustificate. L'esoterista Carlo Patrian. autore del volume «Nostradamus: le profezie», ha elencato tre interpretazioni che riferiscono alla morte di Pio VI la profezia in questione. Per molti esegeti la città che il pontefice dovrà temere in futuro è comunque Lione,qualcuno è stato incerto su Lione o Avignone, mentre uno dei maggiori interpreti italiani. Donato Piantanida (autore di «Nostradamus predisse la fine dei tempi»), non ha avuto dubbi nell'indicare Torino (bagnata dal Po e dalla Dora Riparia) come «città fatale» per «un pontefice della fine del ciclo» con previsioni ovviamente apocalittiche. Già in passato le profezie di Nostradamus (tanto bravo da predile la data della propria morte, ma tanto difficile o forse soltanto «prudente» da ben mascherare le profezie per i suoi contemporanei della corte di Enrico II e Caterina de' Medici) erano state diffuse con un certo panico in una cittadina ligure di cui si attendeva la distruzione. Durante la seconda guerra mondiale i servizi segreti tedeschi e quelli inglesi si erano combattuti con interpretazioni di segno opposto per predire la vittoria dell'Asse o degli alleati. (Ansa)