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L'opera della Christie, dalla letteratura al cinema L'opera della Christie, dalla letteratura al cinema Tutto, in ultima pagina I film tratti dai roman Il giallo di Agatha Christie e il cinema. O meglio: il romanzo poliziesco classico, con i suoi archetipi e le regole, i protagonisti e la filosofia, messo a confronto con le esigenze della trasposizione cinematografica. Il tutto in un libro, «Agatha Christie, il giallo, il cinema-, di Sara Cortellazzo e Dario Tornasi (edizioni Aiace), dove per guardare in profondita nei mystery della regina del delitto si scomodano la psicologia dell'inconscio di Jung e i saggi sulla letteratura fantastica di Todorov, gli studi sul divismo di E. Morin e le immancabili osservazioni de «Il superuomo di massa- di Umberto Eco. Le matrici culturali del poliziesco classico vanno ricercate lontano. «E' noto come al giallo ad enigma siano stati assegnati illustri antecedenti che vanno dall Edipo di Sofocle allo Zagid di Voltaire, e ciò a partire dalla constatazione che in quelle opere possiamo già rinvenire alcune figure (l'omicidio, l'indagine, la scoperta del colpevole, l'esibizione del metodo investigativo) che saranno poi quelle portanti del genere stesso-. Che cosa avrebbe detto Agatha Christie nel sapersi intruppata in cosi illustre compagnia? Di certo se ne sarebbe compiaciuta. Ma non più di tanto. Le analisi intellettuali, lady Agatha le riservava a Poirot (o a Miss Marpie) quando sono impegnati nelle ultime pagine dei romanzi, a far crollare l'alibi dell'assassino e a smasche. rarlo con prove schiaccianti. Da conservatrice qual era. e anzi della celebre scritt Agatha Christie. ama grande ammiratrice della vecchia Inghilterra vittoriana, avrebbe letto con curiosità le osservazioni di Jung sugli archetipi («Sono per cosi dire i poli attorno ai quali si organizzano le costruzioni dell'immaginario-), ma alla fine avrebbe reagito con un'alzata di spalle. Poirot e Miss Marple restano unici e irripetibili. Nonostante le centinaia di pagine che hanno tentato di spiegarli e analizzarli, nonostante lo spreco di inchiostro sulle •condizioni storielle- o sulle «valenze semantiche-, resta inalterato il fascino misterioso che i due personaggi sanno sprigionare. Cosi come resta fuori discussione il successo che i romanzi di lady Agatha continuano a mietere. Detto questo, e mentre ttrice inglese, in un tes bile creatrice di intrighi Mondadori manda ora in edicola per «I classici del giallo» l'ultimo romanzo con Poirot protagonista. «Sipario», il libro su «Agatha Christie, il giallo e il cinema» illumina nuovi spazi nell'opera-labirinto della regina del delitto. I lettori più accaniti di lady Agatha troveranno ampia materia sulla quale riflettere: una specie di ripasso dei più noti romanzi con Poirot protagonista, una serie di riflessioni sul film ■•Assassinio sull'Orient Express- diretto da Sidney Lumet con Albert Finney nella parte del detective, e soprattutto pagine molto interessante nel rapporto fra Miss Marple e l'attrice che meglio di ogni altra l'ha portata sullo schermo, l'indimenticabile Margaret Rutherford. «Non sono assolutamente to ora in librerìa d'accordo sulle riduzioni cinematografiche delle mie opere — diceva Agatha Christie —. L'unico film che mi è piaciuto è Testimone d'accusa». Fino alla soglia degli Anni Settanta le pellicole ispirate ai suoi romanzi furono realizzate con finanziamenti e risultati modesti, come la serie di Poirot che aveva per interprete Austin Trevor come informa il volume. «I film tratti da romanzi, racconti o commedie di Agatha Christie sono 23, il primo Die Abenteuer è del 1928, l'ultimo, al momento, è Prova d'innocenza, del 1984. Fra di essi non c'è il capolavoro, ma insieme a molti esiti mediocri troviamo almeno tre ottimi film: Dieci piccoli indiani di R. Clair. Testimone d'accusa di B. Wilder e Assassinio sull'Orient Express di S. Lumet-. Per ogni film una scheda. E sul gallo ad enigma, una serie di osservazioni: «/ romanzi e i racconti che la Christie ha costruito intorno al personaggio di Poirot sono indubbiamente quelli che più si avvicinano alla struttura classica del giallo ad enigma. Ma in essi la presenza più vistosa non è solo quella della triade omicidio - indagine - scoperta del colpevole, ma anche quella, fondamentale, di archetipi quali il trionfo dell'ordine e la fiducia nella ragione di cui il personaggio del detective è il portatore naturale-. Il colpevole scoperto, l'esigenza di giustizia del lettore appagata nell'ultima pagine del romanzo. Ecco un'altra chiave per spiegare la fortuna di Agatha Christie. m. a.

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