Una pioggia di record tutti valsusini

Una pioggia di record tutti valsusini Una pioggia di record tutti valsusini Dopo l'impresa del tabaccaio torinese (tre settimane fa), sfida del gruppo sportivo alta Valle Susa - Battuto anche un primato del '57 - Qualcuno, dopo l'impresa, è finito in ospedale E' caduto il record della doppia scalata del Rocciamelone (17 ore e 45 minuti) stabilito dal tabaccaio torinese Antonio Bonello tre settimane fa. Diego Mario Prevot. 50 anni, di Mompantero. l'ha polverizzato ieri compiendo il doppio percorso in 11 ore e 50 minuti. L'impresa è stata compiuta nel corso di una «sfida al record del Rocciamelone» lanciata dal gruppo sportivo Comunità Montana Alta Valle Susa. Gli alpinisti valligiani proprio non sopportavano che un torinese avesse strappato loro l'ambito primato, e hanno deciso di dare in massa l'attacco alla vetta. Per chi ama i termini di paragone: un buon camminatore secondo le tabelle del Cai impiega almeno 7 ore e mezzo per salire in vetta e 5 ore e mezzo per ridiscendere. Prevot è partito dal santuario di Mompantero alle 2 di notte di domenica. Armato di una pila ha impiegato 3 ore e 32 minuti per raggiungere quota 3550. Alle 7 e 12 era nuovamente giù. Il tempo di prendere un tè e bere un litro d'acqua. Dopo quattro chilometri è stato colto da vomito e crampi alle gambe. Stringendo i denti ha superato la crisi. E' giunto al traguardo alle 13 e 50.1 valligiani pensavano che avrebbe portato a termine la sua impresa verso le 18. Poca gente ad aspettarlo. Ad attenderlo la moglie. Un incontro commovente, fatto di sguardi e abbracci. Le sole frasi: «Ho rischiato di non farcela. Ma te l'avevo detto: ci sarei riuscito a qualunque costo. Questa montagna è no¬ stra. Non può tradirci» e come risposta: «Lo sapevo che saresti arrivato fino alla fine. Non l'ho mai dubitato». Nonostante la massacrante prova diversi i record stabiliti e migliorati. Anche quello del 1957 stabilito da Giachino Valturo, lo Zatopek siciliano trapiantato a Sant'Antonino, che impiegò 3 ore e 47 minuti per salire e ridiscendere. Daniele Ivol. 27 anni, dipendente comunale di Chianocco ha centrato l'impresa fermando i cronometri a 3 ore, 17 minuti e 53 primi. Un po' meglio di Felice Oria. 42 anni (tre minuti e trentacinque secondi in più): quest'ultimo dopo l'arrivo è stato portato all'ospedale di Susa. La stessa sorte che è toccata a Giulio Fontan, 37 anni, ferroviere, di Salbertrand stroncato anch'egli dalla discesa. Adèl Géridi. giovane tunisino, si è perso invece fra i boschi ed è rientrato alla base in autostop. Hanno invece completato il percorso Orfeo Corradin e Franco Giuliano tutti atleti del gruppo sportivo Comunità Montana Alta Valle Susa. Successo anche per la prima staffetta: Ezio Faure (due ore e trenta minuti per salire) e Roberto Garbati (57 minuti e 27 secondi per scendere). Forse più brava di tutti la moglie di Garbati. Paola. Partita alle sei non un buio da lupi ha impiegato 4 ore 35 minuti e 24 secondi prima di dire appena tagliato 11 traguardo: «Il primo che mi nomina ancora il Rocciamelone giuro che gli sparo». E cinque minuti dopo: «Ne riparliamo fra un anno». Ivano Barbiero

Luoghi citati: Chianocco, Mompantero, Salbertrand, Sant'antonino