Lawson è campione del mondo
Vincendo in Svezia, l'americano della Yamaha è diventato irraggiungibile nella 500 Vincendo in Svezia, l'americano della Yamaha è diventato irraggiungibile nella 500 Lawson è campione del mondo Soltanto Gardner è riuscito a creare qualche problema al neo-iridato - Deludente Mamola - Caduta senza conseguenze per Biliotti - Nella 125 Gresini si è imposto in volata al compagno-rivale Cadalora - Gianola ritirato mentre era in testa guadagnare la prima posizione dopo un fugace momento di gloria di Haslam e De Radigues, autori di una partenza a razzo. Gardner gli si è messo a ruota, ma senza tentare di superarlo, preferendo evidentemente una politica di attesa. «Se rallentavo, lui rallentava, se acceleravo faceva lo stesso anche lui — ha poi raccontato Lawson —. Così verso il ventesimo giro ho pensato che era meglio tentare di levarmelo dalla scia. Ho tirato un po' di più e grazie anche ad alcuni sorpassi sono riuscito a prendere il largo e ad andare a vincere sema il rischio di sorprese all'ultima curva». Se Gardner, la cui Honda sul rettilineo è sembrata più lenta della Yamaha, è riuscito a creare almeno qualche inquietudine a Lawson, l'altro pilota clie teoricamente era ancora in lizza per il mondiale, Mamola, è sempre rimasto fuori dalla lotta ed è finito soltanto nono, sia per la spalla malandata dopo la caduta di Silverstone, sia perché il californiano qui ad Anderstorp non si è mai espresso al meglio. Molto più brillante è stato l'altro pilota del team Yamaha diretto da Kenny Roberts, Baldwin, finito terzo dopo una gran lot¬ ta col secondo uomo del team Agostini, McElnea. Biliotti, unico italiano nelle 500, è caduto senza farsi troppo male mentre occupava la decima posizione. Più movimentata e certamente più gratificante per i nostri colori è stata la corsa delle 125, vinta da Fausto Gresini davanti a Luca Cada- lora e Domenico Brigaglia. L'altro italiano che va fortissimo in questa categoria, Ezio Gianola, è uscito presto di scena per la rottura della sua Mba mentre era in testa. Poco dopo è caduto senza riportare danni Auinger e cosi, con Brigaglia attardato da una cattiva partenza, Gresini e Cadalora si sono ritrovati soli in testa. I due piloti della Garelli in teoria non avrebbero dovuto darsi battaglia: non per spirito di squadra (sono rivali acerrimi...), ma perché Cadalora, con 12 punti di vantaggio in classifica e due gare da disputare dopo il Gran Premio di Svezia, avrebbe ragionevolmente potuto accontentarsi di un secondo posto, evitando rischi inutili. Ma sebbene Gresini tirasse come un dannato, Cadalora all'ultimo giro ha voluto giocarsi il tutto per tutto nella frenata alla fine del rettilineo, nel punto in cui, con un numero memorabile, Spencer nel 1983 soffiò il titolo iridato a Roberts. •Cadalora ha frenato cosi tardi — ha raccontato poi Gresini — che è riuscito a infilarmi all'interno, ma non a fare la curva, ed è stato anche bravo a rimanere in piedi mettendo le ruote sul prato, finendo comunque in seconda posizione. Per me è una fortuna che lui, piuttosto che amministrare il suo vantaggio in classifica, faccia cosi, lasciandomi qualche possibilità di vincere il mondiale-. Cadalora dal canto suo ha spiegato candidamente: «Vincere è troppo più bello che arrivare secondi. Credo che cercherò di arrivare primo anche nei prossimi due Gran Premi, a Misano e ad Hockenheim». A sentirlo dir cosi l'ex campione del mondo Eugenio Lazzarini, ora manager del team Fmi-Garelli, ha alzato gli occhi al cielo: lo attendono ancora settimane di fuoco. Eddie Lawson, su Yamaha, ha conquistato il titolo iridato con una gara di anticipo
Luoghi citati: Anderstorp, Silverstone, Svezia
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