Marchesi e Trap si guardano

STAMPA SERA" SPORT Anno 118 " Numero 213 ' Lunedl 11 Agosto 1986 17 STAMPA SERA" SPORT Anno 118 " Numero 213 ' Lunedl 11 Agosto 1986 17 Nelle amichevoli d'estate sfida a distanza tra il nuovo e il vecchio tecnico bianconero Marchesi e Trap si guardano Serena sbaglia, poi si fa perdonare L'Inter ha il problema del gol dal nostro Inviato CARLO COSCIA CASALE — Due gol di Serena, 2-0 al Casale, stesso risultato ottenuto su questo stesso campo cinque giorni fa dall'Inter. Marchesi non ama i raffronti, e neppure noi, ma il paragone questa volta sembra inevitabile, anche perché i bianconeri, come i nerazzurri, hanno giocato e vinto senza troppo brillare. La Juventus ha continuato la serie delle sue amichevoli d'agosto ed onestamente non ci sentiamo di dare giudizi, definitivi almeno, sulla prova dei bianconeri di Marchesi. Qualche cosa di buono si è visto nel primo tempo, capita sempre cosi in questa fase della preparazione, mentre i gol sono venuti nella ripresa, quando le due squadre in verità non avevano più molte energie da spendere. Proseguendo nella sua linea di condotta, che non è quella di provare schemi ma di portare insieme alla forma i singoli, Rino Marchesi ieri sera ha lasciato fuori dalla squadra iniziale Scirea e Briaschi, acciaccato il primo, in normale avvicendamento il secondo, ed ha fatto rientrare Mauro e Laudrup. Ma la novità assoluta era costituita da Soldà, che ha giocato in tutta tranquillità, senza cercare avventure, la sua prima partita dall'inizio con la maglia bianconera. Sugli spalti, a sudare sotto l'afa opprimente, c'erano circa settemila persone, buon pubblico anche se leggermente inferiore rispetto all'amichevole di martedì scorso contro l'Inter. Però c'è da dire che la Juve, qui a Casale, si esibisce ogni anno e che i prezzi per il calcio d'agosto sono piuttosto salati. La partita non è stata bella, ma non è questo che vanno cercando le squadre in questo periodo della preparazione. Interessano di più intesa e condizione fisica, e tutto sommato l'incontro di Casale è stato utile alla Juve, una specie di allenamento In vista dell'amichevole internazionale di mercoledì a Copenaghen. Con Serena e Laudrup (e poi Briaschi) in campo e Vi¬ Sambenedettese-Roma Teramo-Ascoli Avellino-Casertana Cagliari-Campobasso Vice nza-Cen tese Rimini-Bologna Livorno-Palermo Pescara-Bari Ternana-Messina Perugia-Taranto GQuadrangolare a Charlefinale r-2 posto Fiorentina-Rondinella Cecina-Empoli La Juventus fat atica (2-0) a Casale - Il vido Serena protagoni gnola nei panni di Platini, che oggi rientrerà a Torino, la Juventus non ha fatto esperimenti. Nessun triangolo d'attacco, stesso schema dello scorso anno: evidentemente Marchesi attende il ritorno di Platini prima di valutare in concreto nuove e stimolanti teorie. Il Casale, squadra fresca promossa in C2, ha tenuto bene il campo, svolgendo senza affanni e con buona disinvoltura il suo ruolo di sparrlng partner. Ci sono state, nei primi 45 minuti, poche occasioni da gol. La prima è capitata al 12', lancio di Vignola per Lau¬ centravanti fallisce un rigore e segna due v sta a Casale grazie alle due reti che hanno deciso la partita il corpo. La palla infine è capitata sul piedi di Laudrup che ha tentato il pallonetto: ancora respinta del portiere del Casale, rientrato di gran corsa fra i pali. Il tempo si è chiuso con un tocco di Laudrup a Serena, il quale però ha indugiato troppo nel controllo e si è lasciato anticipare da un difensore. «Tutto bene, è mancato solo il gol-, ha detto nell'intervallo il presidente Boniperti, presente alla gara. « Una normalissima partita di allenamento. Soldi? Un giocatore già fatto per la Juve: forse qualcuno si potrà stupire, ma drup. cross e bella uscita del portiere casalese Biato, il quale è stato un po' l'eroe la serata e al 14' ha parato pure un rigore di Serena per fallo in area di Melchlorri su Vignola. Il piatto sinistro dell'attaccante è stato fiacco e prevedibile, ma bravo è stato anche il portiere ad intuire la traiettoria e a respingere in tuffo. La Juventus ha mantenuto l'iniziativa, ovvio, il Casale si è difeso con ordine. Al 28' c'è stata una rapida azione d'offesa del bianconeri, da Mauro a Serena, pronto destro e splendida uscita di Biato che ha respinto con olte nella ripresa non io che conoscevo bene il ragazzo». Dopo il riposo la Juve si è ripresentata in campo con Briaschi e Pioli al posto di Laudrup e Favero, e al 57' è uscito pure Manfredonia, leggermente infortunato alla caviglia sinistra. C'è stato al 51' un tiro di Cabrini bloccato a terra da Gagliardi (che ha sostituito nell'intervallo Biato) ma il Casale, approfittando di qualche licenza della Juve un po' in vacanza, ha sfiorato a sua volta il gol al 53' quando il vecchio Scarnane ha messo a lato da due passi con Tacconi fuori dei pali. A questo punto è pure affiorato il nervosismo, segno di condizione ancora carente, e Briaschi e Luxoro sono stati ammoniti al 59' per reciproche scorrettezze. Partita calata di tono, mancavano le accelerazioni di Laudrup, noia sugli spalti e persino qualche timido fischio. Poi al 61' la Juve è andata in gol. Vignola ha lanciato Serena e l'attaccante ha scartato anche il portiere mettendo poi in rete di sinistro. Ma Serena era in fuorigioco, secondo noi. E anche secondo quelli del Casale, che si sono fermati aspettando 11 fischio dell'arbitro che non è mai venuto. A questo punto se n'è andato anche Boniperti, mentre al 71' Caricola sostituiva Cabrini e al 75' Buso prende va il posto di Vignola. A11'82' è uscito Mauro (senza essere sostituito, panchina vuota) volando addirittura giù dalle scale degli spogliatoi e all'83" Serena ha segnato il secondo gol della Juve rimasta in die* ci: cross di Briaschi e testa dell'attaccante, azione pulita, il modo migliore per riscattare i sospetti del gol d'apertura. Casale: Biato (46' Gagliardi), Luxoro (86' Bertolli), Biagetti (86' Tura), Melchiorri Pedretti, Caputo, Betz (60' Di Stefano), Dall'Orso (85' Rea li), Gino (80' Govoni), Scarro ne, Segoni (75' Piccolotti). Juventus: Tacconi. Favero (46' Pioli). Cabrini (71' Caricola), Bonini, Brio, Soldà, Mauro, Manfredonia (57' Bruzzano). Serena, Vignola (75' Buso). Laudrup (46' Briaschi ). Arbitro: Acri. Reti: 61' e 83' Serena. Qualche fischio a P dal nostro Inviato BRUNO BERNARDI PARMA — L'Inter ha già perso il primo derby a distansa con il Milan, sul campo neutro di Parma dove ieri sera c'erano molti spettatori in meno per vedere Passarella e Rummenigge di quelli che domenica scorsa avevano stipato il 'Tardinu. D'altra parte neppure il presidente Pellegrini, in vacama a Cervinia, ha ritenuto di scendere nella calura padana per vedere la sua beneamata. Ancora assente Matteoli, a causa dell'ematoma sotto il calcagno sinistro che gli impedirà di giocare anche mercoledì prossimo a Verona, si rivedeva Passarella dopo l'apparizione di Casale cinque giorni prima, con il solito Cucchi a tentare di coordinare il traffico a centrocampo con la collaborazione di Tardetti. Non solo l'Inter fa meno cassetta del Milan nel Par¬ Rummenigge arma per i nerazzurri b mense ma anche sul piano del gioco ha offerto assai meno come spettacolo rispetto alla squadra di Liedholm, nonostante abbia una settimana in più di preparazione nelle gambe. L'avvio era stato promettente grazie all'impegno di Rummenigge che sembrava trovarsi a proprio agio con la •zona- e di Tardelli che appariva pimpante sul piano atletico. Ma secondo gli schemi voluti da Trapattoni la squadra si manteneva -corta', con Passarella ancorato dietro la difesa e con i terzini incollati sui rispettivi avversari. Tutto ciò rendeva prevedibile la manovra imperniata sul contropiede. Chiaro cìte conta di più la registrazione dei reparti che la caccia al risultato, ma questo strano calcio d'agosto qualche verità la dice; come ad esempio che l'Inter abbaia ma non morde. C'è da sottolineare che Rummenigge, autore della conclusione più pericolosa (al a Parma, un buon inizio poi un le loccati sullo 0-0 - Zeng 7'), insieme con una *volée> da lontano di Tardelli, riduceva la sua incisività per una botta al ginocchio destro ricevuta in un tackle con Bortolazzi (19'). Ralle stringeva i denti ma era in condizioni un po' menomate ed aveva problemi a scattare. Ne approfittava il Parma per impegnare Zenga nel primo difficile intervento sui piedi di Morbiducci, di nome e non di fatto, visto che la sua scarpa colpiva il capo del portiere che restava a terra dolorante (24'). La spugna del massaggiatore lo rimetteva però in sesto rapidamente, in tempo per effettuare una parata decisiva al 39: L'Inter si appisolava nel suo tran-tran (il pubblico prima sbadigliava e poi fischiava) e, su lancio di Bortolazzi, Melli sgusciava alle spaile della distratta retroguardia e si presentava solo davanti a Zenga ma tirava troppo centralmente, incocciando i pugni del portiere. Tre minuti ggero infortunio a salva il risultato dopo altra enorme occasione per lo stesso Melli che, con Zenga fuori causa, sul cross di Signorini, effettuava la giravolta che veniva deviata dalla testa di Ferri in calcio d'angolo. Due preoccupanti sbandamenti della difesa dell'Inter assai fortunata nelle circostanze. Nell'intervallo Rummenigge si arrendeva e al suo posto entrava Garlini. Neppure con due ali e un centravanti l'Inter dava segni di risveglio. Fanna lavorava in copertura senza troppa utilità negli affondo, Garlini vagava, Altobelli era privo di rifornimenti. Dopo un'ora Fanna prendeva la vìa degli spogliatoi insieme con Tardelli, sostituiti rispettivamente da Pellegrini e Piraccini il quale portava un po' più di vivacità, ma era sempre il Parma a dominare. Zenga aveva già salvato, alzando una punizione di Bortolazzi in corner (55), la sua rete. Poi un tiro di Cucchi, senza pretese al 65' ed un'occasione fallita da Pellegrini (70') interrompevano la supremazia degli uomini di Sacchi. Al 73' usciva anche Altobelli fra lo scrosciare di applausi certo in ricordo del suo mundial e non per le prova piuttosto anonima di ieri sera. A 5'dalla fine Passarella, su punizione, suggeriva l'azione a Piraccini che gli restituiva il pallone ma il suo colpo di testa si spegneva sulle braccia del portiere. Si ripeteva all'88: Erano gli ultimi spunti, e forse gli unici veri, di un' Inter sema mordente e senza fantasia cìie a Parma, dove il Milan aveva vinto per 2-0 pur senza brillare, non è andata al di là dello 0-0 con... brividi. Se la vera Inter è questa, c'è poco da stare allegri. Parma: Ferrari; Mussi (88' Granata). Bianchi; Galassi (82' Bertolotti), Bruno (61' Biffi), Signorini; Valoti (76' Casini), Fiorin (61' Bordini, Melli (55' Fontolan II). Bortolazzi (61' Sorniani), Morbiducci. Inter: Zenga; Bergomi. Mandorlini; Baresi. Ferri, Passarella; Fanna (60' Pellegrini), Tardelli (60' Piraccini), Altobelli (73' Ciocci). Cucchi (80' Minaudo), Rummenigge (46' Garlini). Arbitro: Novi. Spettatori: 8117 paganti per un incasso di 95.700.000.