Le moderne tecnologie, spesso, sottraggono i naufraghi a una terribile fine

Le moderne tecnologie, spesso, sottraggono i naufraghi a una terribile fine Le moderne tecnologie, spesso, sottraggono i naufraghi a una terribile fine L'ultimo giorno del giugno 1980, alle 17.03. da un punto stimato 230 miglia a Sud-Est di Terranova, il velista italiano Antonio Chioatto. detto Tonino, chiuse in modo strano il collegamento radio con l'amico Eolo Pratella di Milano: -Stai molto attento al prossimo appuntamento. Sii puntuale. Se non mi senti, datti da fare». Pratella, grande esperto di navigazione oceanica, rimase sconcertato. Perché mai Tonino metteva in dubbio la scrupolosa attenzione con cui ogni radioamatore rispetta regole e puntualità del gioco? Ebbe l'intuizione di urlare: «Cambiamo appuntamento, non più domattina, ma ogni ora, ripeto, ogni ora». Sessanta minuti dopo Chioatto riuscì a dire: -Il mare è grosso, ho sentito un urto, mi pare che la barca si stia capovol Poi il silenzio. Dall'Italia l'allarme raggiunse la Coast Guard di Sandy Hook, New York. Tre giorni dopo un ricognitore americano avvistava il naufrago che veniva tratto in salvo da un factory boat russo (battello che lavora a bordo i pesci catturati dagli altri mezzi della flottiglia di pescherecci). Episodi del genere sono stati e saranno sempre nella mente di quanti prendono il largo su battelli da diporto. Anche questo tipo di navigazione ha le sue leggende, le sue tragedie e qualche avventura a lieto fine, ma sempre in uno spirito diverso da quello della marineria dei tempi lontani. Allora si andava per pacità di sopravvivenza: la speranza di ritrovare Kramar e Panada seppure tenue non va abbandonata. Tre nomi, però, fra tutti, tre fosche vicende di solitari campeggiano in ogni discorso della vela quando si parla della terribile potenza del mare. Krowhurst, una tragedia della pazzia; Mullen. un tenero ed angosciante dramma d'amore; Colas, il mistero di un asso eccezionale. Il primo, un inglese genialoide di Peignmouth, era convinto di poter vincere il giro del mondo in solitario, organizzato del '69 dal Sunday Times. Accortosi che il battello era «un chiodo», zigzagò in Atlantico inventando e trasmettendo per radio posizioni di primato anche dagli oceani Indiano e Pacifico. Quando si accorse che la truffa stava per essere scoperta, si gettò in acqua. Una nave brasiliana ha ritrovato il suo pluriscafo. Sopra soltanto due diari di bordo: uno finto, «terribilmente lucido», uno reale, con frasi allucinanti. Alla vigilia della Ostar 76. Lizzie Mullen lavorava accanto al marito Mike sul trimarano Three Cheers. Le cade in mare una fresatrice elettrica e, istintivamente, allunga una mano per recuperarla, rimanendo fulminata. Mike prende ugualmente il via. Chi. come noi. l'ha visto partire, non dimenticherà mai gli occhi che guardavano troppo lontano ed il gesto stanco di una mano che sembrava salutare la vita. Quattro anni dopo il Three Cheers è stato ritrovato senza nessuno a bordo a Nord dell'Islanda, zona che non avrebbe mai dovuto raggiungere. Alain Colas, infine, è scomparso nel dicembre '78 mentre con il suo trimarano Manureva partecipava alla Rotta del rhum da Saint-Malo a Point-à-Pitre, Antille. L'ultimo collegamento radio è avvenuto all'alba del 16 novembre dalla stessa zona dell'Atlantico dove è affondata la Berlucchi di Panada e Kramar. Per Colas le ricerche sono durate a lungo senza che si sia potuto recuperare nemmeno un pezzettino di battello. mare non per plaisance, come dicono i francesi, ma per guerreggiare, scambiare prodotti o al massimo scoprire terre nuove. La navigazione da diporto è oggi presa più come avventura, impegno serio, sempre nell'ambito di uno spirito di non obbligatorietà. Ha meno di un secolo di vita, e l'apporto della tecnica, specie radiosatellitare, ha assunto un peso decisivo nel settore sicurezza. Vi è il cali boy, apparecchietto di cento grammi che. in caso di necessità, trasmette l'S.O.S. sulla lunghezza d'onda degli aerei di linea. Si pensi soprattutto all'aroos. sistema di salvataggio di proprietà dell'Ente nazionale studi spaziali francese. Attraverso i rilevamenti di un satellite geostazionario, un apparecchio messo a bordo trasmette ad intervalli regolari il punto-nave preciso. La prima barca italiana ad installarlo è stata Europ Assistance durante la PortofinoNew York dello scorso anno. Nella recente Twostar, in cui è affondato il Berlucchi di Panada-Kramar, gl'inglesi non lo avevano adottato perché sarebbe costato circa mezzo miliardo dato il gran numero d'Iscritti. La navigazione a due o in solitario è costellata di episodi appassionanti e spesso misteriosi. L'americano Slocum, il primo marinaio che compi il giro del mondo in solitario nel periodo 1895-'98. un anno dopo l'arrivo a Ncwport, il centro reso famoso dall'ultima Coppa America, riprese il largo con rotta Sud. E' scomparso nell'Atlantico settentrionale. Nel 1957 Beryl e Miles Smelton si rovesciarono due volte nel punto più pericoloso del globo, a Capo Horn il 14 febbraio e. dòpo aver riparato la barca in Cile, il giorno di Natale successivo. Il cinese Pom Li è stato salvato dopo 153 giorni; i coniugi Bailey dopo 117: il nostro Fogar, in seguito all'affondamento del Surprise, è sopravvissuto 74 giorni, ma il suo compagno Mancini è morto sulla nave greca che li aveva recuperati. Insomma, anche quando tutto sembra perduto il navigatore esperto ha forti ca¬ Paolo Bertoldi DONATORI SANGUE PIEMONTE TORINO ■ VIA PONZA 2 TEL, 5311.66 ISCRIVITI ALLA