Palermo: «Venite da noi»

Palermo: «Venite da noi» Palermo: «Venite da noi» Riccione: un sit-in PALERMO — Saccopelisti, autostoppisti, ragazzi squattrinati ma con tanta voglia di far turismo saranno i benvenuti a Palermo dove il Comune è pronto a ..fare tutto il possibile» per ospitarli nel migliore dei modi. Leoluca Orlando, il giovane professore universitario democristiano, sindaco da poco più di un anno, progetta addirittura di ospitarli nelle scuole. «E perché no? Non sarebbe poi un'idea assurda- dice con l'aria convinta di chi è persuaso della 'uontà della sua tesi. Non c'è. in Municipio, alcun intento polemico nei confronti di Venezia dove, com'è noto, è stata dichiarata guerra ai saccopelisti e questo il sindaco Orlando tiene a sottolinearlo a scanso di equivoci, aggiungendo con prudenza «non conosco bene ì termini della vicenda veneziana-. Subito dopo, però. Orlando precisa: 'Ogni cosa che può servire a creare fatti di movimento e la conoscenza di Palermo deve essere incoraggiata e noi certamente la asseconderemo. Comprendo bene che eventuali "invasioni" di saccopelisti creerebbero problemi, ma non credo che possa avvenire presto e penso, invece, che il problema riguarderà i nostri figli». E Venezia? «Mi pare che non si dovrebbe dimenticare — nota Orlando — che la sua fama è dovuta anche a questo tipo di turismo. Mi auguro che tutto ciò accada anche a Palermo e quando avremo da risolverli affronteremo uno ad uno i problemi che l'arrivo del turismo povero-giovanile comporta-. Il sindaco, poi. rileva soddisfatto che Palermo è attualmente tra le poche città italiane nelle quali si registra un aumento netto del flusso turistico, in misura -da alimentare speranze-. -Sono poclie le città d'Italia nelle quali si segnala un incoraggiante incremento del turismo — prosegue Orlando —. Oltre a Palermo. Roma. Firenze ed un poco Milano-. La voce ..turismo», in ogni caso, potrebbe dare una grossa mano allleconomia di Palermo, dove il Comune, che ha recentemente previsto per i prossimi tre anni investimenti per 1232 miliardi, ha debiti per 699 miliardi e non è riuscito a sijendere nel 1985 139 miliardi, che pure aveva a disposizione per interventi vari. Per fare funzionare la macchina municipale, quest'anno il Comune prevede una spesa di 585 miliardi. -Per avvicinare la qualità della vita della nostra città a quella del Nord Italia e del resto d'Europa bisogna pedalare forte con buone gambe-, al ferma il prof. Renato Palazzo (psdl) assessore comunale al Bilancio e Finanze. Ma al di là delle buone intenzioni del sindaco Orlando, ci si potrebbe chiedere che cosa accadrebbe se davvero Palermo fosse presa d'assalto dalle comitive di giovani turisti con i sacchi a pelo, abituati a dormire sotto le stelle e che dietro di sé lasciano scie non proprio profumate di rifiuti e lattine e bottigliette di bibite svuotate. Bisogna ricordare a questo proposito che Palermo è con Napoli la città italiana più sporca. Una sporcizia incredibile, accresciuta dalla deplorevole insipienza di quanti per anni, sorvolando sui problemi, hanno trala sciato di mettere ordine nel l'azienda della nettezza urbana chiamata ora Amia, azien da municipale dell'igiene ani bientale. Gli «operatori ecologici, di Palermo, alias spazzini e netturbini, sono decisamente ì più svogliati d'Italia e per oltre la metà sono da anni dichiarati inabili al servizio, ma mantenuti ugualmente sui fogli paga. L'Amia costa quest'anno 79 miliardi e malgrado la buona volontà è tutt'ora un ..carrozzone». Il sindaco Orlando sa bene che l'arrivo dei saccopelisti finirebbe per aggravare la situazione già insostenibile, ma ripete: -Quando ci sarà il problema, l'affronteremo-. Sulla sporcizia di Palermo, che meriterebbe interventi eccezionali. Orlando aggiunge: «Il nuovo ministro dell'Ecologia, appena si è insediato, non a caso ha indicato come primo problema quello della pulizia delle città e solo marginalmente quelli dei parchi. Qui abbiamo purtroppo alcuni limiti strutturali che potranno essere risola solo con l'ampliamento della discarica pubblica e l'apertura di un nuovo autoparco per permettere agli automezzi di effettuare più in fretta il servizio di raccolta e trasferimento dei rifiuti-. Poi una buona notizia: «Stiamo assumendo altri 148 operatori ecologici, anche se ce ne vorrebbero ovviamente molti di più-. A pensarci bene sarebbe davvero singolare se i saccopelisti, accusati altrove ed anzitutto a Venezia di spendere poco o niente e di sporcare tantissimo, finissero per rifiutare l'invito del sindaco Orlando perché Palermo è mal pulita. RICCIONE — Stasera c'è la televisione, e allora bisogna far le cose con un po' di classe. Posti prenotati in piazza davanti alle telecamere, facce di ragazzini puliti, meglio ancora se figli di mammà che fino a ieri credevano che il sacco a pelo fosse una specie di zaino. L'importante è tenere lontani dal situi gli scoppiati, quelli con lo sguardo a mezz'asta e le occhiaie, che magari escono da casa senza scarpe ma non dimenticano mai la siringa. E da queste parti — al contrario di Venezia — fra i saccopelisti di sballati ce ne sono davvero. Non sarebbe una bella pubblicità per la Fgci e l'Arci raggrupparli proprio stasera per fare la manifestazione contro il sindaco di Riccione che ha Antonio Ravidà Rimini. Assaìio dei turisti per salire sui natanti che fanno la spola lungo la costa romagnola Un calo del 40 per cento di presenze straniere a Milano Le visite hanno subito una diminuzione di oltre il 40 percento FIRENZE — Il David di Michelangelo ha pagato più di tutti il crollo delle presenze dei turisti stranieri. Dopo il boom degli anni scorsi, quando il numero dei visitatori della Galleria dell'Accademia, dove è esposto il David, aveva talvolta superato quello dei visitatori della Galleria degli Uffizi, la corrente del turismo di massa (già affievolita dalla defezione degli americani) sembra aver cambiato direzione. Dai 138.816 ingressi registrati nel luglio '85 si è scesi agli 82.614 del luglio appena trascorso. Un crollo del 40.4 per cento, la punta massima di una diminuzione dei visitatori che ha toccato tutti i musei statali, comunali e privati, con alcune rarissime eccezioni come il piccolo museo della Casa Fiorentina Antica passato da 2251 biglietti venduti a 2700 (+19.9). Insomma, il turismo ha detto no al David? Più che altro sembra stiano cr-mbiande le abitudini delle grandi agenzie di viaggi e sembra siano diminuiti quei turisti americani «fast-food» che vengono a Firenze ben decisi a vedere due soli capolavori: il David di Michelangelo e la Primavera del Botticelli. «Noi — dicono agli Uffizi — tentiamo spesso nuove proposte, realizziamo sale speciali, esposizioni. Ma c'è chi arriva agli Uffzi. magari proprio nella sala dove abbiamo preparato qualcosa di nuovo, e chiede solo una cosa: "Scusate, dov'è la Primavera?"-. D'altronde se la Galleria dell'Accademia piange gli altri musei statali non ridono. Secondo le rilevazioni della Soprintendenza, agli Uffizi le presenze di luglio sono diminuite dell'11.8 per cento rispetto all'85. con meno di centomila visitatori, per l'esattezza 94.398 rispetto ai 107.133 dell'85 (sembra migliore, finora, la situazione del vietato ai giovani di dormire sotto le stelle. Meglio i posti prenotati, dunque, e una sfilata di modelle, che piacciono a tutti indistintamente, pure a quelli che non sopportano i saccopelisti. La Romagna, nonostante tutte le critiche di questi giorni, non ha perso il vizio. Alla fine anche un sit-in di protesta diventa una specie di festa in compagnia e un'occasione per farsi pubblicità davanti alla tivù. Cosi Antonio Gabellini. il segretario della Fgci di Rimini che ha organizzato assieme all'Arci questa serata, non è proprio entusiasta quando lo avvertono che da Bologna arriva un pullman di compagni di dp e da Venezia pure qualche «saccopelista doc», tutta gente che magari è convinta che qui si facciano le cose sul serio. Gabellini. forse, preferirebbe farne a meno e si precipita a telefonare a quelli di Bologna per vietare bandiere e cartelli. Sono ammesse solo le chitarre. Al sit-in interverrà pure Terzo Pierani, il sindaco dell'ordinanza. Ovviamente senza sacco a pelo. Cercherà di spiegare e difendere il suo decalogo che tanto scalpore sta suscitando. Lui veramente aveva vietato anche un mucchio di altre belle cose che chissà come mai sono passate inosservate. Questa è l'estate dei divieti. A Venezia l'assessore aveva messo al bando persino «funiculì funiculà-, ma pure Pierani s'era messo di buzzo buono per richiamare l'attenzione dei giornali. Cosi adesso a Riccione è proibito stendere panni alle finestre e ai balconi, dormire nelle auto in sosta, accendere le radio nelle macchine con i vetri o gli sportelli aperti. E' vietato persino importunare le persone con offerte di fiori. E poi, ancora altre cose un po' strambe: salire sui monumenti e sulle fontane, arrampicarsi sui pali dell'illuminazione, camminare sulle spallette dei ponti... Pierani sostiene di aver emesso «nient'altro che le dieci regole fondamentali per la convivenza-. Lui ha dettato i nuovi comandamenti del decoro. Un altro sindaco, pure lui comunista. Nando Fabbri, di Bellaria. anche se l'ordinanza non lo riguarda, ha deciso dì ricorrere lo stesso al Tribunale amministrativo regionale. Se passa da Riccione vuole poter ascoltare la radio in macchina coi finestrini abbassati e magari arrampicarsi pure su un palo della luce. Terzo Pierani quando l'ha saputo era assieme ad Antonio Gabellini e ha fatto del sarcasmo: »/o lo capisco. Con quel die costa oggi la pubblicità, s'è risparmiato una bella cifra...-. I toni, dunque, dietro le quinte sono duri assai. Attacca anche la Fgci e senza mezzi termini f-Perclié ne esce fuori un'immagine del partito distorta-, dice Umberto De Giovannangeli della segreteria nazionale). Ma è probabile che stasera sotto i riflettori la polemica si attenui un tantino. Chi sembra invece disinteressarsi di questa lite di mezza estate sono gli stranieri. Non si può dormire nei sacco a pelo a Riccione? Uno si aspetta chissà quale sdegno e invece ti rispondono: «E cosa importa: andiamo da un'altra parte-. E poi questo non è il paese delle sceneggiate, dove tutto è permesso? Dove se si fa un'ordinanza che vieta basta trovare qualcosa che"vieta l'ordinanza. Pierangelo Sapegno mese di agosto), alla Galleria Palatina siamo a —21.2, alle Cappelle Medicee a —22. al museo di San Marco a —6.7. La media è meno 24.1. cioè 269.809 visitatori contro i 355.897 dell'85. E non si creda che sia un fenomeno limitato al luglio: fin dall'inizio dell'anno le percentuali sono in rosso, con un —16.6 in giugno (punta massima sempre all'Accademia con —29,6). Stessa situazione anche per i musei non statali. Perfino al Palazzo Vecchio, punto obbligato per qualsiasi visita in città, i turisti sono diminuiti. Nonostante l'apertura sia da anni dalle 9 alle 19. le presenze registrate in giugno nei quartieri monumentali sono state 17.241 contro le 32.700 dell'85. Crollo appena più contenuto in luglio con 33.930 paganti mentre l'anno passato erano stati 46.570. «Questo — dice la dottoressa Fiorenza Scalia, direttrice dei musei comunali — è davvero il termometro della situazione. Alla ricerca di una soluzione stiamo cercando di intervenire, innanzitutto modificando gli orari. Ad esempio, da oggi tra i musei comunali, la Galleria d'Arte Moderna Alberto Della Ragione, il museo di Santa Maria Novella e l'Istituto degli Innocenti apriranno il pomeriggio invece della mattina-. Un'operazione simile è stata fatta agli Uffizi, che dopo un anno e mezzo d'apertura solo la mattina ha riaperto dal 1 di agosto anche il pomeriggio. Merito dell'arrivo, dopo mille richieste al ministero e un gigantesco concorso, di un buon numero di nuovi custodi. La ripresa è stata immediata, evidentemente per la fine dei disagi ai quali era costretto chi voleva visitare la Galleria. Il 1° agosto sono entrate agli Uffici 4378 visitatori rispetto ai 3594 dell'85. Il 2 agosto 4242 contro 3825 e cosi via fino al 6 agosto (5623 contro 5128). Un buon segno, insomma, che fa desiderare ancor più la riapertura pomeridiana anche dell'Accademia e delle Cappelle Medicee. Un progetto che alla Soprintendenza sperano di realizzare al più presto pur che arrivi un altro contingente di nuovi custodi. E comunque, anche se è presto per parlare di un'inversione di tendenza, l'apertura pomeridiana ha almeno eliminato le gigantesche code che ogni mattina ingorgavano il piazzale degli Uffizi e Piazza della Signoria. «Rispetto alla mattina — dice l'architetto Antonio Godoli. attualmente responsabile durante l'apertura del pomeriggio — i visitatori sono il 30-40 per cento. Molti sono giovani, magari con il sacco a pelo-. «La nostra politica — dicono Gian Vittorio Dillon, temporaneo sostituto del soprintendente Luciano Berti, e i funzionari Antonio Natali e Alessandro Cecchi — è diretta alla rivalutazione del nostro patrimonio artistico. Esempi? Il Tondo Doni di Michelangelo restaurato e presentato al pubblico nella sala della Niobe. la Presentazione al tempio di Ambrogio Lorenzetti. anch'essa restaurata ed esporta nella sala di San Pier Scheraggio. Inoltre abbiamo nuclei artistici che tutto il mondo ci invidia e die basta ordinare e presentare. Fra le prossime iniziative teniamo molto alla mostra su Andrea Del Sarto, dal 25 ottobre nella sala Bianca di Palazzo Pitti. Vogliamo dirlo: per noi Firenze è sempre capitale della cultura-.