Libertà provvisoria per il libico accusato di progettare attentati

Libertà provvisoria per il libico accusato di progettare attentati Libertà provvisoria per il libico accusato di progettare attentati ROMA — Libertà provvisoria per Arebi Mohamed Fituri. l'ex diplomatico libico accusato di aver partecipato ad un piano per uccidere l'ambasciatore degli Stati Uniti in Italia. A concedergli il beneficio, su richiesta del difensore avv. Edmondo Zappacosta. è stata la sessione del Tribunale della Libertà composta dal presidente Nino Fico e dai giudici Antonio Azzara e Mauro Lambertucci. Il pubblico ministero, Domenico Sica, si era invece opposto al provvedimento, affermando che le esigenze istruttorie imponevano che l'imputato restasse in carcere. Ad avviare le indagini sul presunto progetto che doveva culminare in un attentato, era stato nell'aprile scorso lo stesso Sica in seguito alle rivelazioni fatte da quattro agenti libici arrestati in Egitto e condannati ai lavori forzati. Questi avevano indicato nel connazionale Musbha Mahmud Werfalli. già addetto all'ambasciata della Jamahirya a Roma, il capo di una organizzazione che aveva il compito di progettare attentati. Le indagini di Sica si ampliarono quando un «pentito-, Rageb Hammouda Daghdugh, rivelò di esser stato avvicinato da Werfalli e Fituri che gli avrebbero ordinato di uccidere un ambasciatore scelto fra quelli degli Stati Uniti. dell'Egitto e dell'Arabia Saudita. Mentre Werfalli già da tempo aveva lasciato l'Italia, sfuggendo cosi all'ordine di cattura firmato da Sica, Fituri il 21 aprile scorso fini in carcere con l'accusa di detenzione di armi. Le indagini, in seguito formalizzate e affidate al consigliere Rosario Priore, accertarono che sia Fituri sia Werfalli avevano avuto ampia disponibilità di denaro — si parla di 6 milioni di dollari, qualcosa come 9 miliardi di lire — in conti correnti aperti presso banche italiane. Secondo Daghdugh, tali somme sarebbero servite per finanziare attentati terroristici in Europa. Fituri spiegò che l'esistenza dei fondi era connessa alla sua posizione di alto funzionario della finanziaria libica che detiene il 15 per cento delle azioni Fiat. Interrogato più volte e messo a confronto con il suo accusatore. Fituri ha sempre respinto il ruolo di organizzatore, pur ammettendo alcuni particolari ma di secondaria importanza. Il 15 luglio scorso il giudice Priore respinse una istanza di scarcerazione per sopravvenuta mancanza di indizi presentata dall'avvocato Zappacosta; identica sorte ebbe la domanda di libertà provvisoria o quanto meno di arresti domiciliari. Contro il provvedimento il difensore ha proposto ricorso al Tribunale della Libertà, che sabato gli ha concesso la libertà provvisoria.

Persone citate: Domenico Sica, Edmondo Zappacosta, Mauro Lambertucci, Nino Fico, Priore, Rageb Hammouda Daghdugh, Rosario Priore, Sica, Zappacosta

Luoghi citati: Arabia Saudita, Egitto, Europa, Italia, Roma, Stati Uniti