Razzismo e bestemmie: quest 'e' la radio

Duemila telefonate al giorno, senza censura, mandate in onda dall'emittente radicale Duemila telefonate al giorno, senza censura, mandate in onda dall'emittente radicale Razzismo e bestemmie: questue la radio Come si sfoga il Bel Paese? In modo pesante. Ecco una storia dell'estate. Radio radicale sospende per motivi finanziari le trasmissioni, e in attesa della chiusura definitiva, prevista per la fine di settembre, decide di dare via libera agli ascoltatori. Basta una telefonata. Si fa il numero di Roma. 06/465.711. e chiunque può lasciare un messaggio. Ha un minuto di tempo: le parole vengono registrate da quattro segreterie telefoniche collegate al relativi apparecchi, e successivamente mandate in onda. Non ci sono censure: tutto è permesso. Duemila telefonate al giorno. Appelli di solidarietà, messaggi, osservazioni critiche, sfoghi, magari qualche invettiva contro i 'Partiti di regime- o il Palazzo, -sordo ai bisogni della STAMPA SERA Michele Torre direttore responsabile Carlo Bramardo vicedirettore Editrice LA STAMPA SpA Presidente Giovanni Agnelli Vicepresidente Vittorio Caissoiti di Chiusano Amministratore Delegato e Direttore Generale Paolo Paloschi Amministratori Enrico Auteri Luca Corderò di Montezemolo Umberto Cuttica Giovanni Giovannini Carlo Masseroni Francesco Paolo Mattioli Sindaci Alfonso Ferrerò (presici ) Luigi Demanio: Giovanni Peradowo ir stat <i,rr.enio tipografico La Stampa Via Malefico 32. Torino Slampa in fac-simile G E C SpA via Tiburtma 1099. Roma Stampa in tac-simile S T S SpA Quinta strada 35. Catania © 1988 Editrice LA 8TAMPA S p A Registrazione Tribunale di Torino n 613 1926 I messaggi degli ascoltatori affidati alla segreterìa telefonica: turpiloquio, parolacce, minacce di morte, scurrilità, offese a ruota libera - Gli stessi radicali sorpresi: «Si fanno tante indagini e inchieste, ma il Paese reale non lo conosce nessuno» gente-. vita, intolleranza, razzismo. Oli aspetti più deteriori di un costume che emergono dalle tenebre in cui si riteneva fossero stati confinati, per esplodere nella loro allucinante brutalità. E' questo il «Paese reale»? Chissà. Ecco un campionario dei messaggi, registrati in un'ora di ascolto. -Sono un romano: si parla del Nord, di Milano e di Torino all'avanguardia. Ma è questa l'avanguardia? Insulti, parolacce, rumoracci. Ma cosa siamo? Ma cosa siete? State rovinando l'Italia. Veramente l'Italia dovrebbe venire tutta a Roma; e non è presunzione, perché Verona, Milano, Torino e tutto il Nord, mamma mia, che schifo-. -Sono un ascoltatore di Brindisi e vorrei dire questo: noi del Sud, il muro di Berlino che deve dividerci dal Nord lo accettiamo volentieri, perché non vogliamo vedere le nostre spiagge invase da voi bianchicci, schifosissimi nordisti, perché siete antiestetici. Mi spiace che Radio radicale chiuda-. -Io devo dire che ho scoperto la, libidine che si prova nello zittire con un dito, un qualsiasi stupido* romano. Quando loro insultano noi del Nord basta un dito: si spegne la radio, lasciamo che passi questo minuto e questo deficiente è servito-. «Voglio dire questo: i romanisti sono dei pezzi di m... Provate a venire qui al Nord che vi facciamo un...-. Uno imita la voce del duce: -Radicali di terra, del mare, dell'aria, l'ora segnata dal destino ha bussato alle porte della nostra patria. La parola d'ordine è una e una sol tanto: vaffan...-. -Buongiorno, sono un romano. Non vorrei fare un discorso di politica, ma denunciare l'ignorameli e il comportamento vile di molte persone del Nord, che con il turpi loquio rovinano l'aspetto di Roma e delle persone che ci abitano. Non capisco come certa gente possa essere cosi assatanata contro noi roma ni. Penso che al turpiloquio si possa rispondere solo con il turpiloquio: li mortacci vostri, figli di...-, ecc. ecc. Uno canta Faccetta nera, un altro si accompagna al pianoforte per cantare una canzone contro i milanesi che comincia cosi: -Milanesi di m...-. Avvisi minacciosi: -Ehi Toni, ti stiamo rintraccian do: sappiamo chi sei e dove abiti, stai attento-. Un altro: -Invece di dire parolacce, perché non rac contate barzellette?-. -Ciao amici, spero che Ra dio radicale non debba chiù dere per quello che ha dato a tutti, ai cittadini e ai partiti Mi auguro che i partiti intervengano direttamente in di fesa della Radio: non dob biamo chiudere. Spero anche che finiscano le telefonate di quelli che insultano: potrebbero lasciare spazio a chi ha qualche cosa da dire-. -Buongiorno, mi spiace molto che Radio radicale debba chiudere, mi fa molta compagnia, ma mi fa più compagnia la /... Se chiudesse quella, mi dispiacerebbe sul serio. Speriamo che la /... non chiuda-. Una donna: -Non pensate a quelle parolacce: voi radicali siete meravigliosi, vi vo Cosi, almeno, doveva essere. I messaggi degli ascoltatori come trasmissioni di denuncia, 24 ore filate tutti i giorni, nello stile dei radicali: il telefono come strumento di una campagna in favore della sopravvivenza della radio. E invece... Invece turpiloquio, bestemmie, parolacce, minacce di morte, scurrilità, sfoghi razzisti, -Il turpiloquio che invade le nostre frequeme riempie un vuoto che altri hanno lasciato-, dice il comunicato che Radio radicale trasmette a intervalli regolari fra un messaggio e l'altro. Ma la violenza degli interventi, ai quali l'anonimato telefonico concede una libertà senza controllo, ha stupito gli stessi radicali. Un gioco al massacro. Aggressi- glio tanto bene-. Approfitto di Radio radicale per mettermi in contatto con le ragazze, io sono un super-dotato. Vi do il mio numero, cosi potete telefonarmi con calma-, I fascisti minacciano di morte i comunisti. I comunisti minacciano i fascisti. Pesanti insulti a Palmella. Uno imita la voce del Pontefice per dire oscenità. C'è chi lancia appelli -per rendere sterili i gatti: solo cosi si evita il rischio di doverli affogare appena nati-. C'è chi fa pubblicità alla pizzeria, chi lancia un appello alla moglie che se n'è andata, chi propone di fondare una -lega anticasco-, chi alimenta gli insulti al Nord e al Sud con particolari sempre più osceni. -Voglio dire subito una cosa: a me di Radio radicale non mi frega un c... Seconda cosa: i settentrionali, milamesi, interisti, atalantini, bergamaschi, sono dei gran figli di... e le loro madri fanno le... Terza cosa: tutti i fiorentini somo dei bastardi: perché se vengono a Roma, per Roma-Fiorentina, gli spacchiamo il... Sono contento che la Lazio sia andata in C, speriamo che si sciolga-, E via di questo passo. Che cosa dicono a Radio radicale? «Che questo è uno spaccato del nostro Paese, e rivela die la gente sta male — risponde Valeria Ferro —. Molto male. Bisogna riflettere: si parla tanto di Paese reale, si fanno indagini, inchieste, statistiche, e il Paese reale, non lo conosce nessuno-. Mauro Anselmo Notìzie Feditali rivolge appello «Remo occupata» ROMA — Circa 3000 lettere e comunicazioni di iniziative di parlamentari sono giunte — secondo un comunicato di Notizie Radicali — alla Radio Radicale a cinquantuno giorni dalla sua definitiva chiusura e a quarantuno giorni dalla sospensione delle trasmissioni. Ma l'evento — che il comunicato giudica «assolutamente sconvolgente» — sono i numerosi messaggi, da 1700 a circa duemila al giorno della durata massima di un minuto, che giungono alla radio per essere successivamente trasmessi. Un appello a sociologi, a psichiatri, a psicologi e a politici è stato rivolto da Radio Radicale perché studino questa documentazione «assolutamente senza precedenti e senza confronti». «Radio Radicale — afferma il comunicato — è in un certo senso "occupata" da migliaia di messaggi di formale professione di fascismo, specie da parte di giovani; da un'aggregarsi di espressioni e di lancinanti testimonianze sadomasochiste; una sorta di orgia oscena e blasfema che è attraversata da voci e da pensieri di altrettanto profonda civiltà e umanità. «Occorre — conclude il comunicato — che il Paese prenda atto che nel suo profondo qualcosa di molto torbido e pericoloso si agita. sconosciuto fin qui». ,. M (Ansa) qui». ,. M (Ansa)