Gentile esalta Bersellini« Ora siamo una squadra »

Gentile esalta Bersellini Ora siamo una squadra » « Gentile esalta Bersellini Ora siamo una squadra » « di ALESSANDRO RIALTI SERRAMAZZONI — Sembra proprio cine Bersellini sia riuscito nel miracolo. Dieci giorni ed i mali più insidiosi che attanagliavano la Fiorentina sono scomparsi. Nel capoluogo toscano si paventava la «metastasi», il dilagare di polemiche, le fratture dilatate da due anni di scontri e contestazioni. Una squadra malata, divisa, si diceva, a Nevegai qualche cosa dev'essere cambiato. Infatti la Fiorentina appare unita. Che non sia solo una sensazione ce lo conferma un uomo che conosce il calcio come pochi, Claudio Gentile. -E" vero — inizia l'ex mundial — il clima è finalmente sereno. Bersellini è un allenatore esigente sul lavoro, ma questa è una qualità indispensabile. E poi mi sono accorto che Bersellini è straor¬ Baggio e Oriali gu dinario anche dal punto di vista umano, ha legato con tutti, vecchi e giovani. Insomma c'è tranquillità e tensione ad un tempo, ma nella misura giusta». — Che cosa è cambiato rispetto allo scorso anno? «Ripeto: serenità; poi ho ritrovato dei ragazzi pieni di voglia di rifarsi, d'iniziare da zero. Guardate che me ne intendo, questo è il clima ideale... — Insomma la -poveroFiorentina potrebbe riguadagnare posizioni, diventare pericolosa per le grandi... «Viva la povera Fiorentina, ho sempre sognato di partire per un campionato... snobbato dagli altri. Nessuno, neppure noi, ha mai pronosticato la squadra viola vincitrice dello scudetto. Ma quando uno emerge dalla sordina per conquistarsi qualche cosa è un vero e proprio successo. idano i viola (11-3) Ed io continuo a non parlare di scudetto, non è alla nostra portata. Ma dopo aver visto questa squadra, questo allenatore, questo presidente, dico che faremo vedere qualche cosa di nuovo, costruiremo una squadra originale, un modo di giocare, di lottare, con impresso il nostro marchio sopra... — Ma sarà la Fiorentina dei giovani o dei vecchi? Nella prima uscita. Baggio ha meravigliato tutti, provocando entusiasino. Ma poi, nei test medici, è stato Gentile a lasciare tutti a bocca aperta... «Da sempre ripeto che una generazione non può prendere il sopravvento su di un'altra. Questa Fiorentina, per funzionare, ha bisogno di vecchi e giovani. Esempio: occorre che Baggio, Berti. Onorati, ecc.. migliorino, sfondino, confermino le loro grandissime qualità; occorre che Gentile. Maldera, Antognoni. Oriali, ecc.. sappiano stringere i denti e trovare gli stimoli giusti per dare, ancora, una grande stagione. Mi sembra che entrambe le condizioni possano essere realizzate... — Ma è evidente che nella Fiorentina la concorrenza sarà accesissima, lotta dura per un posto in squadra... «Perché, negli altri club è diverso? Non mi sembra proprio. Nessuno vuol stare in panchina ed una società, per poter aspirare ad una buona classifica, deve avere diciannove, venti giocatori veri. Quindi... un giocatore vero si batte per restare in squadra, o per arrivare al ruolo di titolare». — Ma, sul piano del gioco, le piace questa squadra? «SI. Per adesso sono solo segnali, ma le idee di Bersellini possono portarci ad un gioco efficace e spettacolare. Il presidente Baretti con noi è stato chiaro: vuole una squadra di guerrieri. L'avrà, ne sono sicuro. Avrà un collettivo ed è questo che conta, oggi, nel calcio».