Colloquio Bush-Mubarak «La pace entro dieci anni»

Colloquio Bush-Mubamk «Lapace entro diecianni» Colloquio Bush-Mubamk «Lapace entro diecianni» Ultimatum dei terroristi libanesi « Presto uccideremo gli ostaggi » Segnali positivi raccolti in Israele e in Giordania - La missione si conclude oggi con colloqui tra le delegazioni americana ed egiziana Ribadite le condizioni degli sciiti - Un deputato repubblicano di Washington afferma che Gheddafi avrebbe riscattato la libertà di 3 rapiti per ucciderli IL CAIRO — n vice presidente americano George Bush è arrivato ieri pomeriggio al Cairo, ultima tappa della sua missione in Medio Oriente. Bush veniva dal Sinai, dove ha visitato ieri mattina il contingente americano della «Mfo*, la forza di pace internazionale dislocata in questa regione. Bush si è mostrato ottimista sull'esito del suo viaggio, che lo ha già portato in Israele e in Giordania. «Ho notato un deciso cambiamento di atteggiamento nella regione. Tutti i dirigenti politici sono d'accordo che bisogna arrivare alla pace. Questa assonanza è un fatto nuovo. Grazie a questo consenso si aprono numerose strade per costruire la pace in questa regione, forse non quest'anno né il prossimo, ma di certo entro i prossimi dieci anni*, ha detto il vice presidente americano in un discorso al comando della Mfo a Al Aghora, al centro della penisola del Sinai. All'aeroporto del Cairo, Bush è stato ricevuto dal primo ministro egiziano, AU Lutti. Ieri sera il vice presidente americano, che nel suo viaggio è accompagnato dalla moglie, ha avuto il primo incontro con il presidente egi- BEIRUT — L'organizzazione clandestina filo-iraniana «Jahad islamica* ha minacciato di uccidere gli ostaggi statunitensi ancora nelle sue mani se le condizioni poste per la loro liberazione non verranno soddisfatte. In un messaggio consegnato sabato notte al quotidiano libanese «An-Nahar*, la «Jahad islamica, precisa anche di non avere mal consegnato al sacerdote cattolico Lawrence Jenco, liberato il 28 luglio scorso, messaggi per 11 Papa e per Ronald Reagan e di non essere disposta a trattare né con Giovanni Paolo II né con il presidente Usa. Il messaggio — in cui si precisa che gli ostaggi americani saranno uccisi se non verranno accettate le condizioni poste per la loro liberazione, di cui la principale è la rimessa in libertà di 17 membri dell'organizzazione in carcere nel Kuwait — è accompagnato da una foto di David Jacobsen, direttore dell'ospedale dell'università di Beirut, rapito nel maggio dello scorso anno. «Padre Jenco — recita il comunicato — sai bene che non ti abbiamo dato alcun messaggio da consegnare, per cui non lasciarti costringere dalla Cia ad inventarti bugie che po¬ II Cairo. Il vicepresidente americano George Bush in un atteggiamento «da turista» durante una breve visita a Luxor delegazioni. Al centro delle riunioni ci sarà la situazione politica in Medio Oriente, anche alla luce degli incontri che Bush ha avuto in Giordania e in Israele. ziano, Hosni Mubarak, nel corso di una cena in suo onore. Questa mattina cominceranno i colloqui politici veri e propri, prima solo tra Mubarak e Bush, poi allargati alle Il premier israeliano disposto a concessioni sui territori occupati Per il leader dell'Olp non c'è altra scelta trebbero aggravare la situazione molto più che migliorarla*. La «Jahad islamica* aggiunge quindi che Jenco è stato liberato come testimonianza di buona volontà. -Non abbiamo mai negoziato e mai negozieremo con il criminale assassino Reagan — afferma il comunicato — e siamo ancora e sempre nemici del grande Satana e non abbiamo contatti con lui in nessun modo, neppure con messaggi*. Inoltre, prosegue il testo, il «silenzio del Papa sui crimini degli americani e dei loro alleati lo associa a tutti questi crimini. Ed è per questo che è impossibile con lui uno scambio di messaggi cosi come è impossibile con il capo religioso Robert Runcie*. In riferimento poi alle dichiarazioni di Reagan fatte a Washington in cui il presidente americano aveva detto di avere «sempre fede nella preghiera per la liberazione degli ostaggi*, la «Jahad islamica* ammonisce Reagan «di cominciare a pregare per il riposo delle loro anime e di quelle dei cadaveri americani* se non verranno accolte le richieste avanzate. Nelle mani della «Jahad islamica* vi sono ancora tre cittadini statunitensi: Thomas Sutherland, 55 anni, pre¬ side della facoltà di Agronomia dell'università di Beirut; Terry Anderson, 38 anni, responsabile dell'agenzia di stampa «Associated press* per il medioriente e David Jacobsen, 55 anni, direttore dell'ospedale Usa di Beirut. JOLIET — Il leader libico Gheddafi avrebbe riscattato la libertà di un cittadino americano e di due cittadini Dopo una intera s Il Pontefice per i rapiti CASTEL GANDOLFO — Preghiera del Papa per la liberazione di tutti gli ostaggi detenuti in Libano, dopo l'-Angelus* recitato a mezzogiorno di ieri dalla finestra del palazzo apostolico di Castel Gandolfo. Il Papa ha espresso «commozione e gioia profonde* per avere incontrato mercoledì padre Martin Lawrence Jenco liberato dopo 19 mesi di prigionia in Libano. «Ringraziamo il Signore per la liberazione del padre Jenco e invochiamolo fiduciosamente, affinchè tutti i sequestrati possano essere messi presto in libertà*. settimana di disc inglesi tenuti in ostaggio dalle «Cellule arabe rivoluzionarie* per poi farli uccidere. Ad affermarlo è il deputato repubblicano Robert Dornan che ha partecipato ieri ai festeggiamenti per l'avvenuta liberazione di padre Lawrence Martin Jenco, il sacerdote cattolico che per diciannove mesi è stato tenuto in ostaggio dagli estremisti sciiti della «Jihad islamica*. Gli ostaggi di cui Gheddafi, secóndo Robert Dornan, avrebbe pagato la libertà perché venissero poi uccisi, sarebbero l'americano Peter Kilburn e gli inglesi Leigh Douglas e Philip Padfield. Kilburn, che aveva 62 anni ed era bibliotecario presso l'università americana di Beirut, scomparve il 3 dicembre del 1984 e venne trovato ucciso il 17 aprile del 1986. Con lui vennero rinvenuti i corpi ormai senza vita di Leigh Douglas, 34 anni, professore presso lo stesso ateneo, e di Philip Padfield, 40 anni, insegnante di lingua. Accanto ai cadaveri un volantino nel quale le «Cellule arabe rivoluzionarie* rivendicavano il triplice omicidio come rappresaglia per il bombardamento americano sulla Libia avvenuto due giorni prima. us sioni a Ginevra