L'ambigua «offerta» di ritirare una piccola parte delle forze d'occupazione

L'ambigua «offerta» di ritirare una piccola parte delle forze d'occupazione L'ambigua «offerta» di ritirare una piccola parte delle forze d'occupazione ppe speciali»: i guerriglieri truppe speciali Gorbaciov non ha fatto alcuna parola a Vladivostok: anche per questo, i capi della guerriglia non hanno dato credito ai recentissimi «toni» del capo del Cremlino. Il quadro attuale è dominato dall'offensiva dell'Armata Rossa tra la primavera e l'estate di quest'anno (conquista delle città di Kandahar e Herat e dei villaggi vicini: ennesima penetrazione nella Valle del Pandshir: centinaia di violazioni dello spazio aereo e del territorio del Pakistan) e dal rafforzamento delia polizia segreta Khad. addestrata dal Kgb. per il controllo di Kabul. Il Khad, stando ad autorevoli osservatori americani (come Craig M. Carp). sta superando per numero di effettivi l'infido (per l'Urss) esercito di Kabul, in grandissima parte mutilato da defezione non si fanno illusioni di soldati e ufficiali. E' in questo contesto che vanno collocate le «offerte» gorbacioviane. ora al vaglio dei governi cinese e pakistano. Quest'ultimo, forse, farà buon viso a cattivo gioco: il governo di Zia Ul Haq è preso tra due fuochi: l'opposizione della figlia dell'ex capo di Stato Ali Bhutto. Benazir. e la minaccia di sovversioni indipendentiste, fomentate dai sovietici, nella Pakhtia e nel Belucistan. E' possibile che alle pretese sovietiche Islamabad cominci a cedere sin dall'ottavo round delle trattative indirette Kabul-Islamabad che si svolgono in questi giorni a Ginevra con la mediazione dell'Onu. sotto il peso di una pressione politico-militare sovietica, indubbiamente favorita dalla disponibilità degli occidentali a pensar bene di Gorbaciov. Piero Sinatti

Persone citate: Ali Bhutto, Craig M. Carp, Gorbaciov, Piero Sinatti, Ul Haq

Luoghi citati: Ginevra, Herat, Islamabad, Kabul, Kandahar, Pakistan, Urss