Siciliani, 36 ore per non sparire

Siciliani, 36 ore per non sparire Siciliani, 36 ore per non sparire PALERMO — Un brodino dal presidente della Lega, Matarrese, per la disastrata situazione del Palermo: sono 36 ore di tempo, a partire da ieri alle 15,30, per trovare a quanto sembra i 9 miliardi che servono per sanare i debiti federali e per l'iscrizione al campionato di serie B 1986-87 (nel quale la squadra rosanera approderà con un handicap di 5 punti e quattro titolari squalificati: i difensori Cecini e Maio, il jolly Guerini e l'interno Ronco). Come dire che, entro domani pomeriggio, I maggiori esponenti del Palermo, cioè il presidente aw. Salvatore Matta e l'azionista di maggioranza, il costruttore Franco Schillaci, dovranno presentarsi con una maxi-fidejussione in Lega. Un'ipotesi pressoché irrealizzabile, come ha ammesso ieri lo stesso Schillaci. E' Insomma segnata la sorte del Palermo? L'unico spiraglio sembrava quello dell'interessamento del ministro Carlo Vizzini, di due deputati regionali (gli onorevoli Colombo e Gorgone, quest'ultimo un ex presidente rosanero) e di un gruppo di industriali; era stata ipotizzata la creazione di una finanziaria della quale si sarebbe dichiarato disposto a far parte anche il presidente dell'Inter, Erne sto Pellegrini. Ma i tempi si sono allungati e il progetto sembra condannato a tramontare. Insomma siamo sull'orlo del crac e il Palermo, gravato da un deficit di 16 miliardi, con i libri contabili e i documenti societari delle ultime stagioni sequestrati nel quadro dell'istruttoria che vede numerosi dirigenti inquisiti con l'accusa di associazione per delinquere a scopo di truffa, con tutta la squadra per il momento sospesa dalla Disciplinare in relazione al totonero», rischia davvero di chiudere 1 battenti. In fondo, è l'epilogo di una lunga e travagliata crisi societaria che si trascina inesorabilmente dalla gestione conclusiva della presidenza Barbera, passando poi per gli altri presidenti Cambino, Parisi (ucciso in un'imboscata mafiosa il 23 febbraio '85; c'è chi è convinto che questo omicidio e quello del commissario di ps Giuseppe Montana, avvenuto il 29 luglio successivo, sarebbero stati collegati al mondo delle scommesse clandestine di cui l'ingegner Parisi era acerrimo nemico) ed ora Matta. In 15 anni, il Palermo ha disputato, perdendole per un soffio, due finali di Coppa Italia (nel '74 a Roma contro il Bologna e nei '79 a Napoli contro la Juventus), ma ha anche vissuto continue vicissitudini dirigenziali, ha conosciuto l'onta della serie CI che era inedita nella sua lunga storia (l'anglo Panormitan Football Club è coetaneo della Federcalclo, essendo sorto nel 1898 fondato dal console inglese Joe Whitaker!). Ora rischia di toccare il fondo. E sarebbe anche un ricorso storico, perché nell'estate del 1940, dopo una felice esperienza nella massima divisione dal '32-33 al '35-36, il Palermo non fu salvato neppure dalla nomina di un commissario straordinario federale nella persona di Salvatore Barbaro. Dovette ammainare bandiera, radiato dalla Federcalclo. g. s.

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