Afta: l'epidemia si estende

Afta: l'epidemia si estende Negli ultimi giorni altri 4 casi, mentre martedì la Cee deciderà se bloccare il nostro export Afta: l'epidemia si estende I nuovi focolai nelle province di Cremona, Brescia e Benevento - L'infezione si trasmette soprattutto con lo spostamento di animali apparentemente sani - Gravissimi danni (soprattutto per salumi e prosciutti) se fossero vietate le esportazioni ROMA — Un compito molto difficile attende, a Bruxelles, la rappresentanza del ministero della Sanità, che, martedì 2 settembre, dovrà sostenere l'attacco dei partners comunitari che chiederanno l'inasprimento delle misure nei confronti dell'Italia. La situazione epidemiologica dell'afta epizootica continua ad essere molto grave in quanto, a metà settimana, sono stati identificati altri quattro focolai. L'infezione ha colpito un allevamento di bovini di Derovere (Cremona) e tre aziende suinicole: due nel Bresciano (Prevalle e Castagneto) ed una a Benevento. Nel caso di Castagneto c'è stata una reinfezione, trattandosi di un allevamento che aveva già avuto un episo dio della malattia dieci giorni fa. La persistenza dell'infezione è la conferma della pericolosità del virus che, per le sue piccolissime dimensioni, si può diffondere con estrema facilità. La stessa vaccinalone, che garantisce una buona immunità nella specie bovina, è meno sicura nei suini e, molto spesso, agisce unicamente per mascherare l'infe zione. Giunge infatti notizia da Perugia che il virus dell'afta è stato ripetutamente isolato dalle tonsille di suini, vaccinati di emergenza in un focolaio di malattia dove si erano attuati unicamente ab battimenti parziali, limitati ai capi infetti. Lo spostamento di animali, apparentemente sani, da allevamenti, direttamente od indirettamente, collegati con le aziende infette, diventa pertanto uno dei principali tramiti nella trasmissione dell'afta. Proprio per ovviare a questi pericoli l'ordinanza ministeriale del 25 luglio ha imposto una serie di drastiche misure, che stanno mettendo a dura prova le capacità operative dei Servizi veterinari. Alcuni effetti positivi ci sono stati e tutte le Regioni hanno trasmesso alla Direzione generale dei Servizi veterinari una relazione sugli interventi e sui criteri adottati. Ad esempio, nella Regione Piemonte, nell'ultimo mese, sono state compiute 180.000 vaccinazioni e controllate oltre 20.000 partite di animali che dovevano essere trasferiti. Inoltre sono state Irrogate centinaia di contravvenzioni ^Porteremo tutti questi dati a Bruxelles — dice Angelo Mattioli, veterinario del ministero della Sanità che guiderà la delegazione italiana — e cercheremo di evitare che vengano prese misure troppo penalizzanti nei confronti della nostra zootecnia anche se, purtroppo, l'insorgenza dei nuovi focolai rende l'impresa molto ardua. I rigidi blocchi adottati dalla Grecia sono indicativi dell'atmosfera di sfiducia nei nostri riguardi'. E' superfluo sottolineare i danni derivanti da un embargo più esteso verso i nostri prodotti: ne risulterebbe colpita principalmente l'industria che trasforma i prodotti suinicoli, che è un po' il fiore all'occhiello del nostro agro-alimentare. L'impossibilità di esportazione per lunghi periodi significa perdita di mercati, sempre difficili da riconquistare, e c'è anche il sospetto che i veti sanitari mascherino forme di protezionismo economico. Toccherà ai nostri rappresentanti, pur nel rispetto delle giuste esigenze di carattere sanitario degli altri Paesi, bloccare tutte le manovre sospette. m y.

Persone citate: Angelo Mattioli, Bresciano, Castagneto