I preti sposati si confessano di Giuseppe Fedi

I pretti sposati $8 confessano Testimonianze al congresso romano di «Vocatio» I pretti sposati $8 confessano «Rimaniamo ministri di culto» - «Non vogliamo essere confusi con i protestanti» ROMA — Si conclude oggi, nella comunità di base dell'ex abate di San Paolo, Giovanni Franzoni, il terzo congresso di «Vocatio», il movimento che raccoglie 344 degli ottomila sacerdoti sposati. L'assemblea eleggerà il nuovo presidente dell'associazione (l'attuale è il teologo Giovanni Gennari) e approverà lo statuto riscritto eia .quattro commissioni. La giornata di ieri è stata dedicata alle testimonianze. I preti sposati hanno ripercorso pubblicamente le loro esperienze, dall'ingresso in seminario all'ordinazione, al matrimonio. Eccone alcune. E' siciliano il frate Antonio Corsello, 62 anni, massiccio e irruento, soprannominato ..padre vulcano». «A Gela — premette — sono presidente di una cooperativa di quaranta facchini. Decisi di andarmene nel '69, quando mi innamorai di mia moglie Ina che aveva 24 anni meno di me». Racconta la sua vita: -La mia era una famiglia di agricoltori benestanti di Canicatti, sette tra fratelli e sorelle. Entrai in seminario a undici anni, ma la vocazione, allora, era di mia madre, che sognava di avere un figlio sacerdote. A sedici anni, condizionato dall'educazione che avevo ricevuto, chiesi di uscire e, dopo un periodo trascorso a casa, fui mandato a studiare a Roma, dove presi la licenza in teologia a Sant'Anselmo.. Prosegue: «A 24 anni, ordinato sacerdote, tornai in Sici Ha, dedicando tutto me stesso ai giovani e soprattutto agli operai del Petrolchimico di Gela.. La sua crisi cominciò nel '65, quando aveva 41 anni, e fu subito dirompente. -Non ne faccio mistero — dice —: ero sempre più infelice. Per fortuna, mi vennero in aiuto i cattolici del dissenso, Adriana Zarri, padre Balducci, don Mazzi. La prima mi diceva: sono i preti migliori ad andare via. E ciò mi era di grande conforto. Scrissi un libro. Una Chiesa e un ambiente che opprimono.. Lo portai a padre Balducci, racconXMgQgli la mia storia. Mi abbracciò, visibilmente commosso. Se sono ancora cattolico, lo devo non ai Papi ma a questi amici. Poi incontrai la donna clte ho sposato, dalla quale ho avuto un figlio che ha 15 anni.. Don Mauro Del Nevo, livornese, 55 anni, e Pina Lupo, 37 anni, parlano del loro matrimonio, celebrato nella comunità cristiana di base a Coteto nell'estate- dello scors" anno. -Il 23 luglio — dice — annunciai al vescovo Alberto Abiondi che mi sarei sposato, senza chiedere alcuna dispensa. Prima avevo interpellato i membri della comunità: erano tutu d'accordo. Per sei mesi la Curia non ha fatto niente. Il vescovo è intervenuto soltanto dopo il matrimonio civile. Allora è scattata la sospensione a divinis, ossia dal celebrare messe e sacramenti all'interno della struttura della Chiesa, in cui, però, è chiarito che io sono ancora un prete inserito nella diocesi di Livorno.. •Ma io celebro in comunità — precisa Del Nevo —, non ho chiesto di rientrare nello stato laicale. Sarebbe stato un atteggiamento negativo. Delle mie nozze si è discusso pubblicamente. Ne sono lieto, ma non intendo uscire dalla Chiesa. Cristo non ha mai parlato nè di celibato né di sesso. Inoltre, non vogliamo essere confusi, noi delia comunità, nè io nè mia moglie, con i protestanti, con i Giansenisti. Io sono un ministro del culto sposato». Don Mauro Del Nevo è stato per 17 anni parroco di San Giovanni Bosco a Coteto, una zona alla periferia di Livorno.. E' Itene l'ho conosctu$o$pel 1970 — racconta Pina Lupo —. Frequentavo assiduamente la parrocchia, ero uno dei tanti collaboratori. Soltanto qualche anno fa ci siamo accorti che era nato un sentimento di amore*. Il marito la interrompe: «/ miei guai sono incominciati nel '76, quando ho lasciato l'insegnamento nella scuola. Un anno dopo sono uscito dalla parrocchia. Il vescovo mi aveva dato un ultimatum: o rientri a scuola o lasci la parrocchia. Siamo andati via in settanta e abbiamo aperto la comunità di base.. Nega di aver avuto momenti di sconforto: 'Non ho mai pensato di fare marcia indietro. Ho fatto una scelta ed ho avuto la forza di ricominciare da zero. Nel '77 ho rinunciato alle ottocentomila lire della scuola e alla- congrua, l'aasegno che lò Stato dà a tultt'i parroci per via del Concordato. Il primo mese, come rappresentante di commerci, ho guadagnato 19 mila lire.. Monsignor Abiondi, tempo fa, gli ha proposto, tra l'altro, una parrocchia più piccola. •Se divorziasse da me — sostiene Pina Lupo — rientrerebbe tranquillamente nei ranghi'. Giuseppe Fedi

Luoghi citati: Gela, Livorno, Roma, San Paolo