Dove sta questo Sud di Frane Barbieri
Dove sta questo Sud Il vertice dei Non Allineati ad Harare Dove sta questo Sud Domani ad Harare, nello Zimbabwe, avrà inizio l'ottavo vertice dei Non Allineati. Sembra ormai che ci si accorga dell'esistenza del più esteso raggruppamento internazionale soltanto ogni tre anni, in occasione appunto dell'incontro dei suoi massimi rappresentanti. Eppure nell'epoca segnata dal crollo di tutte le utopie questa del non allineamento pare l'ultima a resistere. Nell'aprire il vertice Mugabe, capo della ex Rhodesia, celebrerà il quarto di secolo esatto da quando, il 1° settembre del 1961 a Belgrado, fu fondato il movimento multicolore. Allora, attorno a Tito. Nehru e Nasser si erano radunati venticinque capi di Stalo. Domani i Paesi partecipanti al vertice saranno 102. Tre quarti delle Nazioni Unite, otto decimi della popolazione del pianeta, se si aggiunge la Cina, tendenzialmente appartenente al gruppo. (Ci identifichiamo con loro, ma non possiamo partecipare al convegno per non sconvolgere gli equilibri, spiega Deng). La costante crescita del movimento e il rifugio nell'ultima utopia, che ama presentarsi come <<la coscienza del mondo», vengono da molti attribuiti alla cosiddetta opzione negativa. All'opportunità, cioè, per molti Paesi, di non schierarsi o lasciarsi assorbire dai grandi blocchi militari e ideologici. Dall'opzione negativa, anche se così fosse, è nato comunque un effetto positivo: le divisioni e i confronti scaturiti dalla seconda guerra mondiale sono stati contenuti, anzitutto è stato limitato anche geograficamente il superdominio delle superpotenze, la loro concorrenza pericolosa attorno alle nuove zone di influenza. Ad Harare il movimento, rimasto anche senza grandi leader carismatici, deve verificare la propria consistenza su due punti. Primo: è capace di condizionare le grandi potenze nel senso della distensione, del disarmo, della rinuncia alla dispula sulle nuove zone d'influenza e sulla riforma dell'ordinamento economico mondiale, per sanare il latente divario fra Sud e Nord? Secondo: è capace di avviare la pacificazione mondiale ristabilendo prima di tutto i rapporti fra i propri membri in stato di guerra (Iran e Iraq, Etiopia e Somalia, Vietnam e Cambogia, India e Pakistan)? Erano questi i compiti che i non allineati si erano prefissi già all'Avana, al sesto vertice, ma che non potevano affrontare adeguatamente a causa Frane Barbieri (Continua a pagina 2 in nona colonna) in nona colonna)
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