Tir sfondano il posto di blocco

Tir sfondano il posto di blocco Clamorosa iniziativa di 60 autotrasportatori sulla Aosta-Torino Tir sfondano il posto di blocco Non volevano rispettare il divieto perché non c'era una sistemazione adeguata - Fermati dopo cinquanta km - Trattativa a oltranza con la polizia AOSTA — Sessanta Tir hanno sfondato il posto di blocco della polizia sull'autostrada Aosta-Torino. Solo dopo una cinquantina di chilometri gli agenti della stradale sono riusciti a bloccarli. La protesta ieri, poco dopo le 20, vicino al casello di Aosta. La clamorosa iniziativa degli autotrasportatori è legata al divieto di circolazione dei mezzi pesanti scattato ieri (fino alle 24 di oggi) dopo l'ordinanza emessa dal Tar del Lazio. Tutto incomincia nel pomeriggio. Il gruppo dei Tir si presenta al valico del Monte Bianco. Vengono avvertiti del divieto di circolazione in Italia, fino a stanotte. Qui le prime discussioni. OH autisti, comunque, in virtù di un decreto del presidente della giunta regionale Augusto Rollandin, possono arrivare fino all'autoporto di Pollein, nei pressi di Aosta. Il tragitto dal Monte Bianco, ma anche dal Gran San Bernardo, viene considerato -via doganale» e, quindi, non assoggettato alle disposizioni che regolano il traffico commerciale nel resto d'Italia. A Pollein, altre polemiche. Tutti i servizi sono stati chiusi dal primo pomeriggio: mensa, servizi Igienici e foresteria. Oli autisti degli auto¬ treni non possono mangiare, non possono dormire e neppure farsi una doccia. Inoltre, i dirigenti dell'autoporto non garantiscono la sorveglianza del mezzi nella notte. Interviene la polizia. I camionisti sembrano tranquillizzarsi. Ma pochi minuti dopo, incolonnati, i sessanta Tir si allontanano diretti verso l'autostrada. Poco dopo il casello d'ingresso tre pattuglie della polizia stradale, in servizio proprio per intercettare i trasgressori del divieto, intimano l'alt. Gli autisti, tutti d'accordo, si fermano, si chiudono nelle cabine degli autotreni, rifiu¬ tano di esibire i documenti. La colonna di Tir fuorilegge, lunga centinaia di metri, inizia a percorrere l'autostrada. Una cinquantina di chilometri più a valle, allo svincolo di Pavone, sulla bretella di Ivrea, gli agenti schierano cinque autoradio e riescono a bloccare gli autotreni e a identificare tutti gli autisti. La corsia sud dell'autostrada è invasa dai Tir, il traffico semiparalizzato. Discussioni e trattative riprendono: intanto da Torino partono funzionari della questura, il reparto Celere e anche la Digos. Da Ivrea si muovono i carabinieri. Gli autisti protestano soprattutto contro la nuova normativa che impedisce loro la circolazione fino alle 24 di oggi. Molti sono stranieri, non al corrente dell'ordinanza emessa dal Tar Lazio. Vorrebbero portare la protesta fino a Torino. Le trattative tra agenti, carabinieri e camionisti proseguono per oltre un'ora. Alle 23, l'accordo. Gli autotrasportatori accettano di fermarsi nella zona di Santhià, che raggiungono scortati dalle forze dell'ordine. Vi rimarrano fino alla mezzanotte di oggi. E' questo l'episodio più grave avvenuto dopo l'entrata in vigore del divieto di circolazione. Ma anche nel resto d'Italia si è scatenata la caccia ai Tir fuorilegge. Solo ai caselli autostradali di Roma Nord e Roma Sud, alle 18 di i ieri la polizia aveva già bloccato una settantina di autotreni e li aveva avviati ai due piazzali di sosta sulla Salaria e accanto all'ippodromo delle Caparmene. I loro autisti viaggiavano sull' Autosole ignorando l'ordinanza del Tar. L'ammenda è di sole 12.000 lire ma la sanzione più pesante è sicuramente quella di dover sostare sui piazzali. Giuliana Mongelli I Giuliana Mongelli I

Persone citate: Augusto Rollandin, Giuliana Mongelli I, Giuliana Mongelli I