Silenzi Enea, polemica di Bruno Gianotti
Silenzi Enea, polemica I Verdi a Trino: un black-out è rimasto segreto Silenzi Enea, polemica L'Ente: s'è tranciato un cavo e la centrale si è fermata, com'è normale DAL NOSTRO INVIATO TRINO VERCELLESE — Ùn black-out di Ferragosto alla centrale nucleare dell'Enel, tenuto segreto dall'Enea e denunciato da un consigliere regionale della lista verde, ha riaperto discussioni e polemiche sulla sicurezza degli impianti di Trino (costruiti 22 anni fa) e sulla informazione che deve essere fornita al pubblico in caso di incidente, anche lieve. Il guasto si è verificato alle 23 dt mercoledì 13, durante un violento temporale: 'Il vento ha staccato alcune lamiere di una tettoia vicina all'impianto e queste lamiere lianno tranciato i cavi della rete di alimentazione. La centrale (come deve succedere) si è fermata», ammette il compartimento Enel di Torino che ha competenza su Trino Vercellese. Ripristinati gli allacciamenti, mentre si fanno altre verifiche, viene fuori un secondo inconveniente: •Una perdita accidentale d'acqua, non radioattiva». Tutto resta tra le mura della centrale da 270 Megawatt e gli uffici dell'Enea, l'ente di controllo che ha ricevuto i doverosi avver timenti per telefono e il sue cessivo rapporto scritto. Per i verdi è quanto basta a mettere sotto accusa il guasto: •Ancora una volta viene dimostrato che bastano eventi banali, quali un temporale 0 un po' di vento, a mettere in crisi una centrale nucleare ed 1 suoi "sofisticatissimi" sistemi di controllo», denunciano mentre Nemesio Ala. consigliere regionale della lista, presenta un'interpellanza chiedendo lumi e spiegazioni al presidente della Regione. C'è stato pericolo per gli impianti, per gli addetti ai lavori, per la popolazione? A Trino, il direttore della centrale, ing. Giacinto Filippelli. sdrammatizza: • Nessun rischio nucleare: le stesse cose possono verficarsi in qualunque centrale a carbone o a olio combustibile. Il corto circuito ha fatto aprire gli interruttori delle 3 linee di alimentazione a 220 mila Volt. S'è verificato uno Screm, un arresto rapido del reattore, e sono entrati in azione i sistemi di protezione perché i turboalternatori non potevano più dare potenza ai servizi di centrale e ai servizi ausiliari». Contemporeaneamente sarebbero partiti i gruppi elettrogeni: »Ne servono due. ne abbiamo altrettanti di scorta, proprio per coprire eventuali guasti. Sono macchine sofisti¬ cate, si avviano in 10 secondi. L'energia elettrica è'mancata per meno di 2 minuti». Il reattore avrebbe potuto ripartire entro una mezz'ora, ma le norme di sicurezza imponevano un'ispezione approfondita: •L'abbiamo eseguita e abbiamo scoperto la perdita, lieve, nel circuito dell'acqua "di alimento", che non viene a contatto con le pareti del "nocciolo" contenente il materiale radioattivo, ma viene riscaldata da questa in un grosso scambiatore di calore, come avviene in molti "boiler"», aggiunge l'ing. Filippelli, sostenendo che quanto è avvenuto conferma il buon funzionamento dell'impianto Tutto l'impianto sarebbe rimasto fermo fino al 17 per approfittare di un periodo di poca richiesta energetica (il ponte di Ferragosto) ed effettuare ì lavori con cura. Una spiegazione che accontenta soltanto in parte verdi e antinuclearisti: «/ nostri dubbi restano. Anche perché abbiamo dovuto ricostruire l'accaduto attraverso i racconti di persone elve frequentano la centrale per lavoro, mentre Enel ed Enea continuano a tenere nascosto qualsiasi incidente». Bruno Gianotti
Persone citate: Filippelli, Giacinto Filippelli, Nemesio Ala, Silenzi Enea
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