La crociata dei preti sposati di Giuseppe Fedi

La crociata dei preti sposati Dalla questione del celibato alla riforma della Chiesa La crociata dei preti sposati Si è aperto a Roma il terzo congresso di Vocatio, la «sinistra» dei sacerdoti ammogliati - Annunciata la rifondazione del movimento - «Sono 5700 le richieste di dispensa giacenti in Vaticano» ROMA — Per 11 terzo congresso di •Vocatio» 1 preti sposati hanno scelto una comunità di base, quella dell'ex abate di San Paolo Giovanni Franzoni, in via Ostiense. Nel salone al pianterreno ci sono un centinaio di persone, uomini e donne di mezza età, quasi tutti iscritti al movimento, nato dieci anni fa con 10 spontaneismo. Ora raccoglie 344 degli ottomila sacerdoti che in Italia risultano sposati. Giovanni Gennari, presidente di «Vocatio», apre i lavori e annuncia che questo sarà un congresso «dt rifondazione, per allargare il nostro orizzonte di interesse dalla sola questione del celibato alla riforma della Chiesa secondo gli insegnamenti del Concilio». •Il problema — chiarisce Gianni Pastro, segretario del congresso, 40 anni, veneziano, sposato da meno di un anno — non è solo quello di dare una moglie al prete, ma di aiutare noi, prima di tutto, 11 popolo di Dio e la gerarchia a riconsiderare la sessualità in chiave positiva, efficace, non soltanto nei principi ma anche di fatto. Mi considero fortunato in quanto ho ottenuto la dispensa per sposarmi in Chiesa, ma la mia è una rara eccezione». • Sono uscita dalla Chiesa perchè lì lavori con le mani legate — racconta Annamaria Flelco, una ex suora ora moglie di Gennari —. Ma a parte il fatto di agire al di fuori di un'istituzione, di una gerarchia, la mia vita è cambiata molto poco. Ho fatto parte di tanti movimenti cristiani che operavano nella so¬ cietà e mi sembra di non aver abbandonato niente. La fede, per esempio, è sempre con me. E la fede ti spinge a lavorare per gli altri, ma ti lascia anche una grande libertà». Gli iscritti a «Vocatio., che rappresenta la «sinistra» dei preti sposati italiani, lanciano un avvertimento: l'obbligo di castità, sancito da una legge del 1139. minaccia il futuro dei cattolici. E citano alcuni dati: l'età media dei parroci è di 55 anni, pochissimi giovani entrano in seminario. • La gerarchia ecclesiastica — dice Gianni Pastro — fa sapere che le defezioni, come le chiamano in Vaticano, sono finite. La verità è che anche le ordinazioni sacerdotali, negli ultimi 15-20 anni, dopo il Concilio, si sono dimezzate». Le richieste di dispensa dal celibato giacenti alla Congregazione per la dottrina della Fede sono cinquemilasettecento. Al congresso ex parroci e preti operai solidarizzano con Leonardo Boff, il francescano brasiliano che, in netto contrasto con l'indirizzo della Chiesa, ha teorizzato la teologia della liberazione. Rosa¬ rio Mocciaro, direttore di «Vocatio», Invita gli iscritti ad occuparsi di più dei diritti umani nella Chiesa e cita il caso di Charles Curran. il teologo statunitense emarginato a causa delle sue idee. Pastro parla di un dossier: • Si tratta di 400 lettere di preti ancora in esercizio o ridotti allo stato laicale che solidarizzano con la nostra associazione, denunciano convivenze mal sopportate, gente che scrive: vorrei sposarmi, ma poi...» Non tutti la pensano allo stesso modo, per la verità. Al- cuni parlano di una Chiesa sbagliata, di un Papa con cui si è tornati all'antico. Si tratta dell'ala radicale e più politicizzata di «Vocatio». I preti sposati che si sono uniti nell'altra associazione, l'Unione sacerdoti familiari cattolici, invece, affermano di criticare la Chiesa soltanto per amore. E aggiungono di voler correggerla, non combatterla, muovendosi sul sentiero tracciato da Dio. Non sono contro la gerarchia, al contrario, dicono di amarla. Spiegano che il loro dramma è quello di non poter più amministrare i sacramenti nè celebrare la messa. E pensano che il Papa sappia per primo cosa succede di nascosto, quanti sono i sacerdoti celibi che non sono affatto celibi, ma che si barcamenano nell'ipocrisia per poter proseguire la propria attività. • Come si fa a condannarli, poveretti?» si domanda Gianni Pastro. "La colpa non è loro — sentenzia un ex sacerdote di 30 anni dall'aria impaurita —. Una Chiesa dove i preti potessero avere moglie sarebbe più. umana, il ministero sarebbe più illuminato, preti e fedeli si sentirebbero più vicini». Fino a qualche anno fa si parlava solo di spretati, «ora, invece, si parla di preti sposati, e ci teniamo a sottolinearlo» proclama un congressista. I lavori riprendono stamani con «spazio libero», una serie di testimonianze su esperienze vissute. Quindi, s'insedieranno quattro commissioni incaricate di elaborare, tra l'altro, il nuovo statuto e di ridisegnare l'identità di «Vo¬ catio». Giuseppe Fedi

Persone citate: Annamaria Flelco, Charles Curran, Gennari, Gianni Pastro, Giovanni Franzoni, Giovanni Gennari, Leonardo Boff, Mocciaro

Luoghi citati: Italia, Roma, San Paolo