Autocritica alla Corte dei conti

AutO€iiHca alla Corte dei tenti Come si è arrivati alla nomina a presidente di un «esterno» AutO€iiHca alla Corte dei tenti Contestata la scelta fuori dei propri ruoli - Ma dall'interno non è venuta una vera candidatura ' sidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio di presidenza*. La nomina di Giuseppe Carbone, presidente di sezione dal Consiglio di Stato nonché consigliere giuridico prima di Pertini e poi di Cossiga. sembra invece contraddire dopo appena un anno le precise indicazioni del governo Craxi. Per di più il neopresidente resterà in carica fino al 1996, quando cioè compirà i 70 anni di età. Di conseguenza, anche se il Parlamento approvasse in tempi brevi la riforma, il presidente Carbone resterebbe ugualmente al vertice della Corte dei Conti per ben dieci anni. Pertanto vengono automaticamente tagliati fuori da tale carica tutti i magistrati di ruolo della Corte, nati negli anni 1926 e precedenti. Ciò potrebbe determinare malumori. Ieri il presidente dell'Associazione magistrati della Corte dei Conti. Giulio Lucente ha tuttavia giustificato la decisione adottata dal Consiglio dei ministri, ritenendo che .il governo ha trovato ora l'occa¬ sione politica per la nomina del nuovo presidente della Corte dei Conti ed è stato addirittura facilitato in tale scelta proprie dall'attuale dirigenza dell'istituto, retto da quattro mesi dal presidente reggente Erminio Pietranera*. -Il consiglio di presidenza.— ci ha detto Lucente — ha infatti molte colpe, soprattutto per non aver avuto la capacità propositiva che occorreva in questo caso, e in particolare per non aver indicato una rosa di candidati interni, che a Palazzo Chigi non potevano essere facilmente scartati, come il procuratore generale Cappiello e i professori Sepe, Buscema e Malteni*. In sostanza, da un lato, la scomparsa, avvenuta un anno fa. dell'ex vicepresidente della Corte Costituzionale e primo fra i magistrati di ruolo della Corte dei Conti. Antonino De Stefano — ritenuto il naturale successore di Pirrami Traversari — e. dall'altro, la mancanza di una forte candidatura interna sono stati gli elementi determinanti per la scelta di Carbone. Pierluigi Franz ROMA — Infrangendo una prassi in vigore da sedici anni, il governo — anche se con contrasti tra alcuni ministri — ha nominato l'altro ieri presidente della Corte del Conti una personalità esterna al massimo organo di controllo contabile-amministrativo dello Stato. E per una singolare coincidenza il neopresidente Giuseppe Carbone, 60 anni, socialista, è omonimo di un predecessore (Ferdinando Carbone) che nel 1970 lasciò dopo sedici anni il vertice dell'istituto di viale Mazzini. La scelta di Carbone, che fino a giovedì sera ricopriva la carica di consigliere giuridico del Presidente della Repubblica (ieri Cossiga lo ha sostituito con l'avvocato dello Stato Carlo Salimel). è destinata ad alimentare polemiche all'Interno della Corte dei Conti. La candidatura di Carbone era nota da almeno sei mesi, cioè addirittura prima della scadenza dall'incarico per raggiunti limiti di età dell'ultimo presidente titolare della Corte dei Conti, 8ilvlo Pirrami Traversare andato in pensione il 3 aprile scorso. E il 25 febbraio scorso i 600 magistrati della Corte dei Conti, temendo che il governo procedesse a una nomina «esterna., organizzarono una manifestazione di protesta. Un mese dopo il consiglio di presidenza della Corte dei Conti approvò un ordine del giorno (trasmesso al Capo dello Stato e ai presidenti del Senato, della Camera e del Consiglio dei ministri) in cui si chiedeva al governo di provvedere tempestivamente alla sostituzione del nuovo presidente e si sottolineava che la nomina fosse esente -da qualsiasi ingerenza o logica partitica* e avvenisse tra i presidenti di sezione della Corte stessa nel rispetto di una prassi ormai consolidata. In quell'occasione fu peraltro ricordato che l'articolo 82 del disegno di legge governativo numero 3091. presentato a Montecitorio il 26 luglio '85 (tuttora all'esame della Camera), prevede: -Il presidente della Corte dei Conti è nominato tra i magistrati che abbiano effettivamente esercitato per almeno tre anni funzioni direttive, con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Pre¬

Luoghi citati: Carbone, Roma