Valdesi, un capo a sorpresa

Valdesi, un capo a sorpresa Eletto il moderatore della Tavola per i prossimi sette anni Valdesi, un capo a sorpresa E' Franco Giampiccoli, torinese - Ha battuto di poco il favorito Salvatore Ricciardi, di Milano - Giampaolo Ricco presidente delle Chiese metodiste DAL NOSTRO INVIATO TORRE PELLICE — Il sinodo valdo-metodista ha rinnovato, ieri, i propri vertici. Franco Giampiccoli è il nuovo moderatore della Tavola (resterà in carica sette anni, il suo vice è il milanese Gianni Rostand dirigente Ibm) e Giampaolo Ricco di Milano è il presidente delle Chiese metodiste. L'elezione di Giampiccoli (l'altro candidato era Salvatore Ricciardi, pastore a Milano), 52 anni, sposato, tre figli, pastore a Torino, costituisce una sorpresa per più di un motivo: non ha mai fatto parte della Tavola, non conosce i meccanismi amministrativi di cui il moderatore deve farsi carico, alla vigilia dell'elezione non gli sono state risparmiate critiche per come ha diretto il giornale La Luce, che è l'organo informativo e formativo di raccordo tra le comunità sparse in Italia («Troppo valligiano, poco attento ai problemi esterni*). E' vero che a suo favore giocavano il rigore di una cultura giuridica e teologica di alta qualità una pastorale rivolta al dialogo con tutte le Chiese, 11 ruolo da lui ricoperto con prestigio in molti consessi ecumenici, l'impegno sociale. Ricciardi partiva favorito quale garante della linea del moderatore uscente Bouchard. con cui aveva collaborato nel settennio appena trascorso. Invece, di poco (84 voti), è prevalsa la candidatura Giampiccoli (Ricciardi ha ottenuto 79 voti) sostenuta da alcuni grandi elettori (se cosi possiamo definirli) a cominciare dal teologo Ricca. Una maggioranza cosi risicata è segno di una frattura all'interno dell'assemblea? Il neo-moderatore la definisce •una conferma di democra- zia. e in effetti le differenze «ideologiche, tra i due sono minime. Sarà cosi, ma Giampiccoli dovrà tenerne conto, specialmente nell'affrontare i problemi che il Sinodo gli ha trasmesso in eredità: i rapporti con lo Stato per quanto concerne il finanziamento concordatario delle Chiese fluì è il portavoce del fronte del rifiuto) e l'insegnamento religioso nelle scuole, 11 dialogo con i fratelli separati dell'area protestante ed evange lica e con la Chiesa cattolica. Cauto il suo discorso programmatico com'è nello stile di un personaggio che non ama fare promesse se non è sicuro di mantenerle. Si è sbilanciato un po' a proposito del confronto con 1 cattolici, auspicando che si giunga presto a definire la questione dei matrimoni interconfessionali con l'eliminazione dei vincoli da parte della Chiesa romana («Nella diocesi di Pinerolo si sono fatti molti passi avanti, ma non è cosi in altre parti.). Un mo datsnpsèStenatdltsebpuslcvdctnri deratore che si darà da fare anche per modificare quel tanto di mentalità da «Chiesa assediata, che permane nei valdesi e nelle comunità protestanti. Alla vigilia della chiusura sinodale un colpo a sorpresa è venuto dall'ambasciata del Sud Africa che non ha gradito l'intervento di Benny Nato esponente dell'Anc (Africa national congress). il quale aveva In pieno Sinodo dipinto a fosche tinte il razzismo del governo di Botha. In una lettera al moderatore uscente Bouchard, dopo aver accusato Benny Nato di faziosità e di attività criminale, l'ambasciatore esprime stupore perché .una Chiesa sostiene una politica moralmente sconveniente come quella delle sanzioni*. A Benny Nato, che aveva sollecitato iniziative per la liberazione di Mandela, l'ambasciata ricorda che la libertà più volte offerta è stata rifiutata dal prigioniero perché egli non intende rinunciare all'uso della vio lenapfviescpurqlnzdrhtrcgNttdnlt lenza nella lotta di liberazione. La violenza del braccio armato dell'Anc, sostiene il portavoce del governo sudafricano, semina ogni giorno vittime innocenti colpendo indiscriminatamente bianchi e neri e non è vero che non vi siano in corso impegni «per condividere il potere con il popolo nero*. Il Sinodo non ha risposto ufficialmente, si è limitato a respingere -la pretesa di qualsiasi governo di ridurre la testimonianza della Chiesa nel mondo a pura soddisfazione di "bisogni spirituali dell'uomo'». Il neomoderatore Giampiccoli dal canto suo ha aggiunto che -l'ambasciata è la meno adatta a prendere posizione su un problema cosi drammatico, visto che il giorno dopo l'intervento di Nato sono stati uccisi a Soweto una ventina di dimostranti*. Altro commento: «Se davvero il governo sudafricano intende cambiare politica lo dimostri con fatti concreti*. Pier Paolo Benedetto Torre Pellice. Franco Giampiccoli è stato eletto moderatore della Tavola valdese (Tclcfoto Ansa)

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