I re di scacchi verso Leningrado

I re di scacchi verso Leningrado Finito il primo round del Mondiale a Londra, si riprende il 3 in Urss I re di scacchi verso Leningrado Kasparov (6 punti e mezzo) e Karpov (5 e mezzo) devono disputare ancora 12 partite NOSTRO SERVIZIO LONDRA — Con la dodicesima partita di mercoledì si è conclusa la 'fase londinese* del campionato mondiale di scacchi. Oarry Kasparov, detentore del titolo, e Anatoli) Karpov, sfidante, inizieranno la seconda parte il 3 settembre a Leningrado: anche qui giocheranno dodici partite. SI è dunque a metà del match e Kasparov ha vinto due partite, Karpov una, ci sono state nove patte. Il punteggio (Kasparov 6 e mezzo, Karpov 5 e mezzo) conferma il pronostico della vigilia, e si può dire che soddisfa la gran parte degli appassionati. In queste settimane gli applausi più calorosi sono stati per il campione. Karpov ha commentato: «L'importante per me è lasciare l'Inghilterra con un passivo contenuto. Recupererò a Leningrado dove il pubblico mi è più favorevole*. Kasparov, 23 anni, è il piti giovane dei tredici giocatori che in un secolo si sono passati il titolo mondiale, e ha fama di 'ribelle*, mentre Karpov rappresenta l'ortodossia sovietica. Comunque non è per questi motivi che si è tifato per lui, ma perché il suo gioco è stato più entusiasmante. Si è detto che Karpov è perfetto come un robot, un calcolatore scacchistico. Ma la macchina non può sostituirsi allo scacchista nel campo creativo, osserva il maestro Giorgio Porreca, e aggiunge: «L'intuizione del giocatore che avverte la presenza di una soluzione geniale non potrà mai essere lmpri glonata in una macchina». Il computer, insomma, gioca alla Karpov, non può giocare alla Kasparov. La prima fase del mondiale si è svolta al Park Lane Hotel in Piccadilly, in un salone con trecento posti sempre occupati: le poltroncine davanti costavano centomila lire, quelle delle ultime file sulle ventimila. Il pubblico che non poteva entrare seguiva la partita per televisione a circuito chiuso in varie sale dell'albergo e grandi maestri analizzavano le mosse. Non sempre era facile capire che cosa stava accadendo sulla scacchiera dei due grandissimi campioni, «è un po' come se nel tennis Becker e Lendl colpissero cosi forte da non consentire al pubblico di vedere la palla», ha detto un grande maestro. All'inizio Kasparov e Karpov più che a vincere hanno mirato a non perdere, sicché le prime tre partite sono terminate pari. Kasparov ha vinto la quarta, ma non ha distrutto psicologicamente l'avversario, come immaginavano i suoi sostenitori. Infatti Karpov si è subito riportato in parità vincendo la quinta partita. Un grande maestro ha commentato: «Cosa lm porta chi vince e quando vince? Tanto, questi due conti nueranno a monopolizzare 11 campionati del mondo fino al Duemila». Altre due patte, nelle quali Kasparov è stato costretto alla difensiva, poi la sua seconda vittoria. Una partita giocata nel suo puro stile d'attacco e con 'invenzioni* che hanno costretto l'avversario a lunghe riflessioni, tanto che si è trovato a corto di tempo (al mondiale ogni giocatore ha due ore e mezza per 40 mosse). A Karpov restava meno di un minuto per le 10 mosse finali. Non poteva farcela e ha perso ufficialmente *per tempo*. Ma anche se il tempo lo avesse avuto, avrebbe dovuto abbandonare, perché la sua posizione era irrimediabilmente compromessa. Sono poi seguiti quattro pareggi. Domani sera, al Park Lane Hotel, si terrà una cerimonia di chiusura con l'addio ufficiale dei due giocatori, che domenica partiranno per Leningrado. « _ i. t.

Luoghi citati: Inghilterra, Leningrado, Londra, Urss