Caro Natta, sbagliate nel «punire» Cossutta

Caro Natta, sbagliate nel «punire» Cossutta Caro Natta, sbagliate nel «punire» Cossutta PARMA — Anche se le gerarchie locali sembrano non dare molto peso alla vicenda, l'esclusione di Armando Cossutta dalla direzione del partito comunista italiano ha provocato a Parma uno strappo non trascurabile all'interno del partito, già alle prese con lo scomodo ruolo di minoranza nelle amministrazioni locali (Comune e Provincia) dopo decenni di supremazia. Circa trecento iscritti, fra i quali anche alcuni non cossuttianl, hanno scritto al segretario nazionale Natta una lettera alquanto critica. Tra 1 firmatari figurano l'assessore regionale Renato Albertini, considerato il leader del gruppo che ha il suo punto di forza a Salsomaggiore, il consigliere comunale Giangiacomo Curii, gli ex assessori comunali Enrico Zurlini, Mario Tommasini e Guglielmo Catuzzi e 11 consigliere provinciale Perazzi. Ecco il testo della lettera: -Caro compagno Natta, non condividiamo /'esclusione del compagno Cossutta dalla direzione del nostro partito. Le motivazioni addotte in comitato centrale e quelle successive del compagno Angius non ci convincono affatto. Appaiono soltanto come meri sofismi già facilmente controbattuti da altri compagni». -Tale esclusione — prosegue la lettera — non può non configurarsi come precisa conseguenza delle posizioni sostenute da Cossutta in questi anni e anche nel recente dibattito congressuale. Si punisce dunque il dissenso nonostante le solenni affermazioni delle., tesi secondo le quali l'ammessa del dibattito e la pluralità delle posizioni politiche e culturali non rappresentano un elemento disgregante, ma un segno di farsa e di ricchezza del partiio e nonostante sia stato riconosciuto da ogni compagno il diritto di mantenere e di sostenere anche pubblicamente le proprie posizionu. -E' il positivo sviluppo della democrazia intema che le scelte congressuali pareva avessero sancito, che riceve un colpo durissimo — aggiungono i firmatari. — Sul piano sostanziale pai, nel momento-in cui la ricerca -del. partito e del movimento operaio deve continuare per dare risposte all'altezza delle nuove problematiche che le trasformazioni in atto vanno ponendo e quando ogni posizione politica e teorica che il partito esprime dev'essere chiamato a dare il proprio apporto, si decide di escludere la manifestazione di una sensibilità incentrata sulla lotta antimperialistica e sul superamento del capitalismo». -La grave decisione che è stata assunta — si conclude — non ha fatto altro che accrescere la preoccupazione, ormai largamente diffusa, che il nostro partito stia progressivamente rinunciando al ruolo di autonomo apportatore di un progetto alternativo sul piano politico e culturale, per ridursi a perseguire una funzione di governo tutta intema alle compatibilità di questa società capitalistica. Ci rivolgiamo a te, caro compagno Natta, perché ti faccia promotore del riesame e della correzione della posizione assunta dal comitato centrale. Trecento comunisti di Parma scrivono al segretario

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