L 'afta minaccia gli allevatori

t'affa minaccio gli allevatori Dopo il blocco delle importazioni di carne e bestiame in Grecia t'affa minaccio gli allevatori Martedì vertice a Bruxeperdita di 500 miliardi - ROMA — L'iniziativa unilaterale della Grecia di bloccare, per l'afta, tutte le importazioni di carne e bestiame dall'Italia, è giudicata molto preoccupante. Anche perché potrebbe preludere ad un'analoga decisione da parte della Cee: martedì prossimo vi sarà una riunione a Bruxelles, in cui la Comunità dovrà esaminare la documentazione che presenterà l'Italia su quanto fatto per contenere l'epidemia di afta epizootica, che ha colpito 26 province del nostro Paese. Se i provvedimenti presi non saranno ritenuti sufficienti, verranno bloccate le esportazioni da quattro regioni italiane: Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Umbria. Non è escluso che se ne aggiunga una quinta, 11 FriuliVenezia Giulia, dove sono stati accertati l'altro ieri due casi di afta. Il blocco dell'export sarebbe un grave colpo per la nostra zootecnia, una perdita che 11 ministro della Sanità. Carlo Donat-Cattln, stima In almeno 500 miliardi. Tuttavia, si spera ancora di evitare questa decisione da parte della Comunità, anche perché sono stati adottati rigidi provvedimenti per evitare che il contagio si estenda. L'ultima iniziativa è dell'Associazione italiana allevatori, che ha deciso di istituire i «comitati di difesa sanita¬ rvocaczvnrtreaannma elles: si teme che la Cee ad- Istituiti i comitati di difesa ria», organismi ai quali dovrebbero partecipare tutte le organizzazioni agrìcole, le cooperative, i veterinari, gli assessorati regionali all'Agricoltura e alla Sanità. I comitati, secondo l'intenzione degli organizzatori, dovrebbero far osservare le norme già in vigore in materia di profilassi da parte di tutti gli interessati (veterinari, allevatori, Usi, ecc.). Ad esempio, dovranno vigilare affinché sia eseguita sugli animali la doppia vaccinazione annuale (il vaccino immunizza per non più di quattro mesi), e perché siano fatti più attenti controlli sanitari e la dispmvesacorato-etralnifa«cinnrite adotti un provvedimento ansa sanitaria per evitare che disinfezione dei mezzi di trasporto; bisognerà anche aumentare 11 personale medicoveterinario delle Usi. Compito dei «comitati» sarà anche di denunciare — come dice il segretario generale dell'Associazione allevatori, Fortunato Tlrelli — -eventuali omissioni, ritardi e trascuratezze pregiudizievoli alla conservazione della sanità animale». Per indurre gli allevatori a far abbattere i capi infetti, 1 «comitati» chiedono che gli indennizzi agli allevatori siano pagati con maggior celerità e che la cifra copra l'intero prezzo di mercato e non svtdstvfutsIgbprlnM nalogo - Si rischia una si estenda il contagio solo l'80 per cento, come avviene oggi. Una delle regioni più colpite dall'afta è la Lombardia, dove 4883 suini e 452 bovini sono stati fino ad oggi abbattuti. L'ultimo intervento dei veterinari regionali è stato fatto la settimana scorsa: in un solo allevamento di Lonato, In provincia di Brescia, sono stati eliminati 910 suini. I primi casi di afta furono registrati nella regione in febbraio, poi, dopo un apparente periodo di normalità, numerosi focolai sono stati segnalati, a partire dal 27 luglio, nelle province di Bergamo e Mantova. Ora è la provincia di Brescia la più colpita: sul suo territorio sono stati individuati sei focolai che determinano la delimitazione di altrettante zone «protette» del raggio di dieci chilometri dall'allevamento sede del focolaio. Su tutti i bovini allevati all'interno della zona protetta dev'essere fatta la vaccinazione; mentre, per i suini. l'Intervento viene disposto solo se giudicati «a rischio». La differenza di trattamento viene determinata dalla possibilità per i bovini di essere sottoposti ad una profilassi generica con vaccino trivalente, mentre per i suini è richiesto un vaccino specifico per il tipo di afta, non sempre disponibile nei quantitativi necessari. 1, bu.

Persone citate: Carlo Donat-cattln