Cortina cerca l'Olimpiade di Giuliano Marchesini

Cortina cerca l'Olimpiade Le autorità hanno deciso, una parte della popolazione è contraria Cortina cerca l'Olimpiade Il presidente della giunta veneta: «Questa candidatura è riconosciuta idonea da tutti, superate le incomprensioni» -1 contestatori: «No, grazie, gli alberi non si tagliano» - Altre sei città in lizza (decisione il 17 ottobre) DAL NOSTRO INVIATO CORTINA — Cortina in cerca di un'Olimpiade della neve. Il 17 ottobre, a Losanna, si assegneranno i Giochi per il 1992. La «perla delle Dolomiti» si prepara per questo appuntamento con una certa apprensione, e anche in mezzo a qualche polemica. Cortina sarà in lizza con altre sei candidate: Albertville (Francia), Berchtesgaden (Germania), Lillehammer (Norvegia), Falun (Svezia), Sofia (Bulgaria), Anchorage (Usa). Non sarà un'impresa facile, dicono. Ma non tutti, qui. vanno incontro con entusiasmo al verdetto di Losanna. Anzi, se all'assemblea del comitato olimpico internazionale andrà male, per una parte dei cortinesi sarà una soddisfazione. Già nel marzo scorso, quando nel prestigioso centro ampezzano si radunarono le «vecchie glorie» degli sport invernali, un movimento fece da contraltare alla celebrazione, dispensando anche adesivi con la scritta «Olimpiadi? No, grazie». Questa parte della popolazione di Cortina continua, a quanto pare, a scartare ambizioni olimpiche: teme manomissioni dell'ambiente, qualche sconvolgimento nella conca ampezzana, confusione. Tra l'altro, per costruire un altro trampolino e aprire una pista è previsto un «sacrificio» di alberi. E in fondo, sostengono i contestatori, non c'è bisogno che la «perla delle Dolomiti» vada a cercare un incremento alla sua notorietà. A proposito di Olimpiadi bianche, a Cortina s'era parlato anche della possibilità di indire un referendum. Ma finora non se n'è fatto nulla. Intanto, rimane intatto l'entusiasmo di quanti si adoperano per riportare nella conca d'Ampezzo i giochi invernali dei cinque cerchi. Il sindaco, Francesco Basilio Ghedina. si dice fiducioso che il grande progetto vada in porto. Poi scappa a casa, perché ha un ospite illustre a colazione: il Presidente della Repubblica, che sta trascorrendo le vacanze ad Auronzo. Nel dicembre scorso, a Venezia, Cossiga dichiarò davanti ai rappresentanti del Ciò di «fare il tifo» per la candidatura di Cortina alle Olimpiadi del '92. Il presidente della giunta regionale veneta, Carlo Bernini, raccomanda al sindaco cortinese: «Rammenti, al Capo dello Stato, quel suo sostegno». Trova motivi di speranza, in questo momento, anche il presidente della Federazione italiana sport invernali, Cattai: «L'importante è sottolineare che oggi, finalmente, si porta avanti un discorso unitario, in piena convinzione». Per dare credibilità a questa candidatura cortinese, Bernini intende «rendere omaggio alla verità. Questa è una candidatura riconosciuta idonea da tutti, si può dire classica-. Il presidente della giunta regionale veneta ricorda l'esperienza precedente, quella dei Giochi della Neve del '56 ospitati da Cortina. Ma Bernini riconosce che stavolta la «perla delle Dolomiti» è entrata nella gara per rassegnazione delle Olimpiadi tra molte tribolazioni. «Onestamente, devo dire che qualcosa non ha funzionato: ci sono state incomprensioni qui a Cortina, poi non sempre s'è raggiunto un buon accor¬ do tra enti locali, comitato di promozione, Regione, Coni. Abbiamo dovuto registrare anche insufficienze, qualche improvvisazione. Tutto questo, però, non deve prevalere». Il presidente della Giunta veneta, insomma, tira avanti con la sua dose di fiducia. Ed è convinto che le difficoltà di coordinamento siano superate. «Dobbiamo comunque avere grande comprensione per le perplessità, le riserve die si sono manifestate. Ma assicuro che il piano regolatore non si toccherà. Non c'è, dunque, alcun motivo di allarme». Nel dare impulso al tentativo di rilancio olimpico della conca d'Ampezzo, Bernini insiste sulla ritrovata intesa tra enti locali. Regione e Coni, il cui presidente Franco Carraro s'era mostrato sorpreso e amareggiato per le polemiche. E sostiene che s'è superato anche l'imbarazzo per quelle vicende giudiziarie che hanno coinvolto Francesco Basilio Ghedina e il vice sindaco Gianfrancesco De menego. per via di una denuncia su presunte irregolarità nell'affidamento delle at- tività promozionali ad una finanziaria svizzera. Ora, ritenendo sistemate le cose, il presidente della giunta veneta si aspetta un «deciso sostegno- del governo in questa fase finale della corsa di Cortina alle Olimpiadi della neve. E vorrebbe che un rappresentante del governo fosse a Losanna con la delegazione nel momento in cui si affronterà il giudizio dei membri del Ciò. Si era fatto il nome del ministro degli Esteri, ma Andreotti ha precisato di non aver ricevuto alcuna richiesta formale e che del resto non gli sarebbe proprio possibile andare a quell'appuntamento. «Il nostro — chiarisce ora Bernini —, era soltanto un auspicio-. Con gli auspici di quanti lanciano lo slogan «Olimpiadi? Si. grazie-. Cortina aspetta di sapere se avrà la meglio sulle altre sei concorrenti. A supporto della candidatura, un miliardo e 350 milioni stanziati dalla Regione Veneto, 800 milioni dagli enti locali, il resto dagli sponsors. In totale, 3 miliardi e mezzo per questa corsa ai Giochi Giuliano Marchesini