Tre delitti in un'ora a Palermo

Tre delitti in un'ora a Palermo La mafia rompe la tregua coincisa con l'inizio del maxiprocesso Tre delitti in un'ora a Palermo Fra le 16 e le 17 scattano gli agguati in strada - Scalfaro invia il capo della Crìminalpol PALERMO — Un'ora di | fuoco a Palermo. Tra le 16 e le 17 tre assassini, in strada, tutti nello stile del regolamento mafioso, tutti probabilmente collegati dalla stessa guerra fra clan rivali. I Killer» hanno colpito a freddo alla periferia sud-est della città, nei quartieri di Oreto e Brancaccio. Per affrontare il sanguinoso ritorno delle cosche c'è stato un vertice a Roma, al Viminale: oggi sarà a Palermo il capo della Criminalpol, Pollio. Il primo ad essere ucciso e stato Paolo Zampardi; subito dopo sono stati assassinati Salvatore Benigno, di 37 anni, di Belmonte Mezzagno (Palermo), e Sebastiano Briolotta, di 40 anni, in odore di mafia, vecchia conoscenza della polizia. Benigno è stato ucciso a pochi metri da un distributore di benzina, quasi all'incrocio tra via Oreto e la circonvallazione; Briolotta è stato sorpreso dagli assassini ad un passagio a livello di via Brancaccio, dove abitava; Paolo Zampardi è stato raggiunto In una panineria. Paolo Zampardi era cognato di Santo Barranco, condannato a 24 anni di reclusione per avere partecipato all' omicidio di Vito Jevolella, maresciallo dei carabinieri, ucciso il 25 settembre del 1981. Jevolella venne eliminato dalla mafia per le sue Indagini su una cosca di Palermo Ovest. La sua appartenenenza alla mafia è certa. Poco dopo le 16 Zampardi era dentro una «panineria» di piazza Giulio Cesare, poco distante dalla stazione centrale, confinante con corso dei Mille, sicuro feudo mafioso. Li è stato raggiunto alle spalle da un giovane, alto sul metro e ottanta, biondo di capelli. Armato di rivoltella ha esploso diversi colpi, uccidendo Zampardi sul colpo. Subito dopo, nella confusione seguita agli spari, il killer è riuscito a fuggire a piedi verso corso dei Mille. Non si esclude che il regolamento di conti possa essere nato da un litigio precedente, magari in seguito alla spartizione del bottino di qualche rapina. Ma è un'ipotesi legata ai precedenti penali di Zampardi, appunto di furti e rapine. Salvatore Benigno, invece, è stato ucciso mentre era al volante della sua Fiat 127, vicino a un distributore. Gli assassini lo hanno affiancato con una Giulietta, che era stata rubata nel novembre dello scorso anno, e gli hanno sparato diversi colpi d'arma da fuoco. Hanno quindi accostato la loro auto a quella della vittima, le hanno cosparse entrambe di benzina, incendiandole, ma le fiamme non si sono propagate, danneggiando soltanto le carrozzerie. Infine il terzo delitto. Sebastiano Briolotta. oltre che schedato come presunto mafioso aveva precedenti penali per furti, lesioni personali, detenzione illegale di armi. Briolotta era alla guida della sua R 5, nuovissima. Ad un passaggio a livello del Brancaccio è stato affiancato da due giovani, il viso coperto dal casco, che strisciando con la loro vettura sulla fiancate, sinistra dell'utilitaria, hanno costretto la vittima ad accostare al marciapiedi. Subito dopo hanno aperto il fuoco. I proiettili fanno pensare ad una calibro 38. Briolotta è stato colpito alla testa e al petto ed è morto sul colpo. I tre delitti, secondo gli inquirenti, hanno uno stretto collegamento e rientrano in un regolamento di conti tra cosche. A Palermo quest'anno era registrata una netta flessione degli omicidi. Dall' inizio dell'anno se ne erano registrati, sino ad ieri, ventiquattro.

Luoghi citati: Belmonte Mezzagno, Palermo, Roma, Vito Jevolella