Cory cede ai ribelli islamici

Cory tede ai ribelli islamici Progetto di semi autonomia per la Mindanao musulmana Cory tede ai ribelli islamici H loro leader rientrerà dall'esilio arabo -1 «consigli» anticomunisti di Indonesia e Singapore MANILA — Il governo Aquino è orientato a concedere la semi-autonomia ad una regione prevalentemente musulmana nell'isola meridionale di Mindanao, e ad una etnia tribale che vive sulla cordigliera dell'isola settentrionale di Luzon. Lo ha annunciato il vice ministro degli Esteri filippino Lettela Ramos Shahani. In una conferenza stampa svoltasi prima della partenza di Cory Aquino per Singapore, la Shahani ha aggiunto che una commissione costituzionale sta esaminando il problema con l'obiettivo di raggiungere un accordo quando il mese prossimo rientrerà nelle Filippine dall'esilio a Gedda il leader del fronte nazionale di liberazione moro (mnlf), Nur Misuari. Il fronte Moro ed altre organizzazioni separatiste islamiche combattono contro il governo centrale di Manila una guerriglia che dura da 14 anni e che ha causato la morte di oltre 60 mila persone. La popolazione filippina è a grande maggioranza cattolica, ma a Mindanao vivono tre milioni e mezzo di musulmani Il vice ministro degli Esteri ha cosi confermato quanto dichiarato l'altra sera dal cognato della Aquino, Agapito, rientrato da una missione in Arabia Saudita dove ha incontrato Misuari convincendolo a tornare nelle Filippine per trattare con il governo. La Shahani ha precisato che ogni accordo raggiunto dovrà essere approvato nel referendum costituzionale previsto entro il mese di novembre. Il problema delle regioni di Mindanao a prevalenza musulmana è stato tra gli argomenti discussi dalla signora Aquino con il presidente indonesiano Suharto durante la sua visita a Giakarta. Suharto ha assicurato la Aquino che l'Indonesia — dove il 90 per cento della popolazione è di confessione islamica — non fornirà assistenza ai separatisti filippini, il cui in¬ tegralismo è molto più severo di quello indonesiano, dichiarandosi inoltre avverso alla concessione della indipendenza totale. Cory Aquino ha incontrato ieri il primo ministro di Singapore Lee Kuan Yew con il quale si è intrattenuta a colloquio per un'ora, durante la quale sono stati affrontati problemi di carattere economico e questioni relative al contenimento delle attività insurrezionali comuniste nella regione del Sud Est asiatico. La questione dei ribelli comunisti è considerata con apprensione dall'Asean, che raggruppa I Paesi del Sud Est asiatico, e sull'argomento la signora Aquino è stata intrattenuta anche durante il colloquio con il presidente indonesiano Suharto. Questi ascese al potere dopo che nel 1965 il partito comunista indonesiano attuò un tentativo di colpo di Stato che provocò la caduta dell'allora presidente Sukarno, gettò il Paese nel caos e diede luogo ad una feroce repressione nel corso della quale si calcola che siano rimaste uccise 500 mila persone, e un altro milione e mezzo imprigionato. Secondo quanto si è appreso, Suharto ha avvertito la Aquino che, in base all'esperienza indonesiana, è pericoloso «consentire ai comunisti di consolidare il loro potere-. Il governo della signora Aquino ha avviato trattative di pace con il partito comunista delle Filippine e la sua organizzazione armata.il 'nuovo esercito del popolo». Si è appreso che l'ex presidente filippino Ferdinando Marcos e gli 87 membri del suo entourage sono stati autorizzati a rimanere per almeno un altro anno negli Stati Uniti. Lo ha reso noto William Craig, direttore distrettuale dell'Ufficio Emigrazione e Naturalizzazione di Honolulu. Proprio ieri, infatti, scadeva infatti il primo permesso di residenza (di sei mesi) concesso a Marcos il 26 febbraio.