Altre due giornate contro Pinochet

Altre due giornate contro Pinochet Indette per il 4 e 5 settembre dalle sinistre, si teme un'ondata di violenze Altre due giornate contro Pinochet Voci d'un'imminente svolta - Valdes e Corvalan fanno ipotesi su un nuovo governo - Giornalisti arrestati SANTIAGO DEL CILE — Un Cile sempre più inquieto si prepara a un nuovo appuntamento con la violenza. La coalizione delle sinistre raggruppate nel Movimento Democratico Popolare (Mdp) ha indetto un'altra doppia giornata di sciopero generale (analoga a quella del 2 e 3 luglio che si concluse con una decina di morti), per i giorni 4 e 5 settembre, in adesione alla giornata di protesta antigovernativa organizzata negli stessi giorni daM'Assemblea del Dissenso Civile. L'appello alla protesta di piazza è contenuto in un documento che il Mdp ha reso noto in serata, per accusare il governo di avere «montato un malefico show» con la storia degli arsenali scoperti dagli organismi di sicurezza in varie località del Paese. Se condo i. dirigenti del Mdp, le denunce governative sulla presunta scoperta di 80 ton nellate di armamenti sono «un pretesto per aumentare la repressione sugli oppositori nel momento in cui le forse armate si trovano ad avere conti in sospeso con la giustizia per violazione dei diritti umani e per riallineare i vertici militari attorno a Pinochet, nel timore di una possibile sbandata, favorita dall'aumento delle pressioni interne ed esterne». In relazione alle crescenti pressioni, il Movimento ha denunciato il pericolo di «uv autogolpe» che lo stesso Pinochet starebbe pianificando, mentre si rafforzano alcune voci, già circolate e smentite nei giorni scorsi, secondo cui Washington avrebbe affidato al comandante dell'esercito Usa nel Sud, generale John Gavin, la delicata missione di offrire a Pinochet «una ritirata onorevole» Quest'ultima ipotesi è stata rilanciata ieri dal Fronte Patriottico Manuel Rodrìguez — il maggiore gruppo di opposi zione armata in attività — secondo cui il generale Gavm avrebbe trasmesso segretamente allo staff di Pinochet la proposta di Washington che l'ambasciata Usa in Cile si era affrettata a smentire. Il Fronte sostiene che un documento riservato in cui si parla di «un abbandono onorevole» del potere da parte di Pinochet è stato trovato in possesso del colonnello cileno che gli stessi guerriglieri liberarono la settimana scorsa dopo averlo tenuto in ostaggio quattro giorni. Già da mesi segnali arrivano da Washington e recentemente il sottosegretario del Dipartimento di Stato, Elliott Abrams — il quale nei riguardi di Pinochet non è stato mai tenero — ha detto che i problemi interni si ri percuotono negativamente sulla stragegia politica degli Stati Uniti. Stando alla versione diffu sa dal Fronte Manuel Rodrìguez, nel corso di una riunio ne segreta — alla quale non avrebbe assistito l'ambascia tore Usa, Harry Barnes — il generale Gavin avrebbe rife rito senza mezzi termini ai suoi interlocutori il pensiero di Washington. Sarebbero stati presenti all'incontro generali dell'esercito Santiago Sinclair e Alejandro Medina, il vice-ammiraglio German Guelasaga e il generale dell'Aeronautica Carlos Desgraux. Il capo del Comando Sud (con sede a Panama) avrebbe espresso ai generali cileni il timore del governo americano per una possibile espansione del comunismo e per la mancanza di misure adeguate da parte del governo per evitare l'aggravarsi della crisi. Mentre dunque si rafforzano le ipotesi di una svolta, più o meno a breve, si cominciano a delineare le prime posizioni dei due settori più importanti del quadro politico cileno: democristiani e comunisti. I primi, capeggiati da Gabriel Valdes, sì sono già dichiarati disposti ad accettare un governo transitorio presieduto da un militare, mentre il segretario generale del Partito Comunista, Luis Corvalan esule a Mosca, ha fatto sapere la propria disponibilità a riconoscere un go verno civile, senza esigere partecipazioni Ma è difficile dire fino a che punto le speranze dei ci leni siano fondate. Sono mol ti a credere che il Cile si stia avviando verso una normalizzazione democratica e, a sostegno di questa ipotesi, gli osservatori indicano in parti colare «la breccia sempre maggiore fra il regime e la classe media». Frattanto, il presidente del settimanale indipendente Cauce, il direttore e rappre sentante legale della pubblicazione, e una giornalista, sono stati arrestati all'alba di ieri dalla polizia e deferiti all' autorità giudiziaria militare. Nel suo ultimo numero, il settimanale si occupa tra l'altro anche del «gigantesco arsenale» clandestino che il governo dice di avere scoperto in diverse località del Paese, e che è da qualche giorno al centro di una vivace polemica fra il governo secondo cui «si trat ta di un'aggressione bellica dell'Unione Sovietica per provocare una guerra civile».