Due tir impazziti di Fulvio Milone

Pile tir impazziti Pile tir impazziti (Segue dalla 1* pagina) Fiat 690 con rimorchio, tallonato a brevissima distanza da un Tir carico di pasta e biscotti. La strada è in lieve salita, forse per questo motivo il primo autocarro rallenta improvvisamente. Il conducente del secondo Tir non ha il tempo né lo spazio per frenare, il tamponamento è inevitabile. L'urto fa sì che il Fiat 690 sbandi paurosamente, sfondando il guard-rail fino a saltarlo e invadere la corsia nord, dove proprio in quel momento giunge un Ford Transit di colore beige, targato Cosenza. L'impatto è violentissimo: il camion si catapulta sul furgone, schiacciandolo con tut- to il suo peso. Per i sette passeggeri non c'è alcuna possibilità di scampo. Poco dopo, sul luogo del disastro, giungono gii uomini della polizia stradale e due squadre di soccorso della «Società autostrade». Lo spettacolo è sconvolgente: su quell'ammasso di metallo contorto sono visibili larghe macchie di sangue, tutto intorno l'asfalto è disseminato di oggetti proiettati fuori dal furgone al momento dell'urto. Sul ciglio della strada vi sono due valigie di cartone dei De Cicco, ultime vittime della lunga catena di incidenti verificatisi sull'autostrada Napoli-Roma: 86 nel solo mese di agosto. Quarantanove anni, da venti emigrato con la famiglia a Montreal, in Canada, dove svolgeva l'attività di falegname. Eugenio De Cicco era tornato il l'luglio a Mendicino, suo paese natale. «Per anni sono rimasti lontani da casa — ricorda Stella Abbritta. cognata di Eugenio De Cicco —. L'ultimo dei figli di Eugenio, Franco, non parlava neanche la nostra lingua. Quest'estate avevano deciso di tornare a Mendicino. Li ricordo ancora, durante la festa di Santa Maria Assunta, due settimane fa, mentre passeggiavano in piazza». Lunedi notte, dopo le 10, la famiglia De Cicco ha lasciato Mendicino, a bordo del furgone-taxi guidato dal proprietario. Mario Clardullo che era in compagnia del figlio Francesco. « L'aereo per Montreal sarebbe partito dall'aeroporto di Roma solo alle 13,30 del giorno successivo dice Stella Abbritta — ma Eugenio ha deciso di viaggiare di notte, per emtare il cai do e il traffico. Voleva viag giare tranquillo, ma quei ma ledetti Tir me lo hanno ammazzato.. Fulvio Milone

Persone citate: De Cicco, Eugenio De Cicco, Mario Clardullo, Stella Abbritta

Luoghi citati: Canada, Cosenza, Mendicino, Montreal, Napoli, Roma