Festeggiati a Linate i neo campioni

Festeggiati a Linate ineo €ampioni L'Italia è diventata a Nottingham la prima nazionale al mondo nello sport del remo Festeggiati a Linate ineo €ampioni Belgeri e Pescialli accolti con cartelli dai concittadini di Bellagio -1 torinesi del Fiat Aviazione medaglie d'oro nel «4 senza» leggeri o , a e ù e i i n e à, o e MILANO — C'era la solita confusione, nella tarda mattinata di ieri, al terminal degli arrivi internazionali dell'aeroporto di Linate. Confuse fra la folla, si distinguevano alcune persone con un vistoso cartello giallo in mano, tenuto nascosto quasi con imbarazzo, in attesa del volo delle 13,36 da Manchester. La curiosità dei presenti, sul significato di quegli strani manifesti, veniva soddisfatta di lì a poc i, quando finalmente comparivano nell'atrio dell'aeroporto i canottieri azzurri, reduci dai Mondiali di Nottingham. I bellagini ringraziano e sono onorati per la vittoria ai Mondiali dei Canottieri Belgeri-Pescialli, del 4° classificato Gandola e dell'allenatore Polti», si è potuto allora leggere sui cartelli, finalmente levati in aria senza pudore e sbandierati con fierezza. E' stato questo, insomma, il bentornato degli abitanti di Bellagio, una località sul Lago di Como, ai loro compaesani Belgeri e Pescialli, laureatisi campioni del mondo in Inghilterra nel -doppio-, categoria assoluti. «Sembra un sogno bellissimo — hanno detto i due canottieri lombardi, dopo i saluti affettuosi ai genitori in lacrime — che ci ripaga di tanti sacrifici. Abbiamo lavorato moltissimo negli ultimi mesi per questi Mondiali, ma non pensavamo davvero di vincere l'oro». Parlano a ruota libera, finalmente contenti di essere, una volta tanto, protagonisti anche loro, «malgrado i giornali tendano sempre a parlare delle stesse persone», sottolineano pur senza polemica Igor Pescialli, comasco di 23 anni, studia ingegneria a voga da dieci anni. Sguardo quasi austero e sorriso da star, del cinema, si è affacciato al canottaggio da ragazzino, dopo aver praticato molti altri sport. «Adesso, fra canottaggio e ingegneria, non ho più 11 tempo per gli hobbies — dice — né per gli amici. Delle ragazze, poi, è meglio non parlarne». Più immediato e gioviale invece Alberto Belgeri, nato a Lecco 19 anni fa, diplomatosi geometra recentemente. «Èro negato nel calcio — ricorda Belgeri — e quindi ho cominciato a remare, senza però dimenticare gli studi, perché col canottaggio non si mangia». Accanto ai due azzurri, il loro allenatore Mario Polti elogia il comportamento dei suoi allievi: «Sono due ragazzi eccezionali, che hanno dato prova in gara di forza ma anche di grande intelii genza. Fanno coppia soltanto da un anno, ma sono molto affiatati e lavorano sodo, spesso due volte il giorno. Nel nostro club di Bellagio non abbiamo grandi mezzi, ma rappresentiamo il primo gradino della nostra grande scuola nazionale di canottaggio, che ha nel Centro fede rale di Piediluco il suo fiore all'occhiello». Dopo i due eroi di Bellagio, eieLtgepzcatappgcc escono dal terminal di Linate i canottieri dei -quattro senea- azzurro /Torta, Gainotti, Longhin, Pantano), anch'essi tornati in Italia con la medaglia d'oro. Si tratta di un equipaggio interamente composto da atleti del Fiat Aviazione Torino, plasmatosi nel capoluogo piemontese sulle acque del Po. «Ero certo che la nostra tattica avrebbe funzionato anche questa volta — ha detto raggiante Mauro Torta, capovoga del quartetto e soprannominato "il temporeggiatore", per la sua consueta condotta di gara all'attesa — anche se, chi ci ha seguito alla televisione, avrà pensato che eravamo già fuori gioco fin dalla partenza». Torta, come i suoi compagni Longhin e Pantano, è naro a Torino, dove abita ed è insegnante di scuola media. Unico -importato- in Piemonte è il comasco Gainotti, che risiede però nella sede Sisport e frequenta il Politecnico torinese. «In una medaglia ci speravamo davvero — ha detto Gainotti — ma non in quella d'oro. Dobbiamo ringraziare il nostro allenatore del Fiat, Arturo Cascone». Facevano parte della comitiva azzurra giunta a Linate tutti i componenti della squadra italiana, tranne il tecnico norvegese Thor Nilsen, tornatosene per qualche giorno di vacanza nella sua terra d'origine. C'erano anche i fratelli Abbagnale ed il presidente federale Romanini, che hanno proseguito sull'aereo per Roma e Napoli. Giorgio Vibertl Nottingham. L'equipaggio del due di coppia, Alberto Belgeri e Igor Pescialli (Telefoto)