Makeba: canto per la mia gente libera

.Mqkeba; tanto per la mici gènte libera .Mqkeba; tanto per la mici gènte libera RIMINI — Sabato sera s'è iniziato con Miriam Makeba: un recital applauditissimo — due bis, 3500 persone in piedi ad acclamare — per la serata inaugurale del settimo Meeting di Rimini, Tamburi, bit e messaggi. Anche in questa occasione, comunque, più messaggi che tamburi. O meglio, i messaggi che arrivano dai tam tam. Perché Miriam Makeba non è solo una grande cantante: esule dal Sud Africa da vent'anni — è nata a Johannesburg nel '32 —, non ha mai rinunciato a raccontare con la sua musica e le sue canzoni le condizioni difficili e discriminate della gente di colore che non è padrona neppure della sua terra. Così sono stati quasi tutti i motivi che ha presentato alrappunta!memo di Rimini: Soweto blues e Pata pata, le sue canzoni più famose, poi Jikele Maweni, Kilimanjaro, Promise, Country girl, Click song, Kuala. E Momambique e West wind, canzoni che la figlia Bongi aveva composto per lei prima di morire, l'anno scorso. Un repertorio vasto e suggestivo, in cui Miriam Makeba riesce a mettere insieme il folklore e la musica afro cubana, i canti della sua gente, gli Xosa, che sono un popolo che fa parte dela stirpe degli Zulù, e il rythm and blues, le pulsioni del jazz e il soul. «Non canto politica, canto la verità», dice Miriam Makeba. E la verità è quella della sua gente. «Molti mi chiedono: Miriam, ma perché sul palco fai tutti quei rumori? E io rispondo che quei rumori sono la mia lingua, il dialetto della mia gente. Perché è della mia gente che io canto, degli zulù africani e delle loro tristi condizioni di vita-.., _

Persone citate: Bongi, Country, Miriam Makeba, Pata, Promise, Soweto

Luoghi citati: Rimini, Sud Africa