Ottimismo al rientro in fabbrica ma restano alcuni punti di crisi

Ottimismo al rientra in fabbrica ma restana alcuni punti di crisi Chimica, tessile, elettromeccanica i settori con i maggiori problemi Ottimismo al rientra in fabbrica ma restana alcuni punti di crisi ROMA — Sono le questione del mercato del lavoro, della mobilità, della cassa integrazione e della flessibilità, a condizionare la ripresa autunnale dell'industria. Gradualmente sta riprendendo la produzione che solo con il riavvio completo della Fiat, previsto per il primo settembre, raggiungerà il «top». Un quadro, quello attuale, che si presenta «a pelle di leopardo, con differenti situazioni per settore e per regioni. Cosi Olivetti e Zanussi che scoppiano di «salute, crescono gli ordinativi e gli occupati (la Zanussi ha assunto più di 200 giovani con contratti di formazione-lavoro): c'è un'Alfa Romeo (30 mila addetti in due stabilimenti e più di 6 mila cassin¬ tegrati) in attesa di definire il suo assetto futuro, ma che al primo settembre tornerà a lavorare su due turni riassorbendo cosi circa 300 persone. Delicata è invece la situazione alla Cucirini Cantoni Coats dove su 1300 addetti la proprietà ne vuole licenziare 900, cosi come al Cotonificio Cantoni di Inghirami, dove su 1900 addetti, dei quali 500 già in cassa integrazione, gli esuberi sono 300. Per restare nel settore tessile «critiche» appaiono le situazioni della Lanerossi e della Monti. I punti di crisi nel settore chimico riguardano: l'area di Brindisi (dove non decollano le attività sostitutive per i 3500 lavoratori divenuti esuberanti dopo il passaggio di attività dalla Montedison al¬ l'Eni). Pallanza (dove ci sono 1500 lavoratori dell'ex stabilimento Montefibre in cassa integrazione), l'area napoletana con 1200 addetti della Snia in cassa integrazione; la Saint-Gobain di Caserta, che su 500 addetti ne ha 350 fuori; infine il gruppo Ceat limitatamente ad Anagni, dove su 1500 solo 500 sono al lavoro. Oode buona salute 11 gruppo Pirelli (27 mila addetti). In Lombardia i cassintegrati sono 150 mila su un milione e 400 mila occupati mentre aumentano le operazioni di fusione o accorpamento produttivo, come alla Falck dove è entrata la Technint; «critica» viene definita dal sindacato metalmeccanici la situazione del comparto «elettromeccanico» dove su un totale di 20 mila addetti almeno il 10-12% viene considerato esuberante. Non tranquillo anche il quadro all'Innocenti (2500 addetil) e all'Autobianchi di Desio (altri 2 mila addetti). In Liguria decisamente «nere» le prospettive per la Fit-Ferrotubi (dove «ballano» più di 800 posti di lavoro), per l'Italsider di Campi (dove a fine anno uscirà un centinaio di addetti su 1300) e per i cantieri di Sestri. Ma, aggiungono alla Fiom-Cgil di Genova, problemi occupazionali ci sono anche all'Ansaldo Componenti: i 4500 addetti a fine anno risulteranno 4000, cosi come alla San Giorgio, dove si passerà dagli attuali 500 a 150 lavoratori in organico.

Persone citate: Coats, Inghirami, Zanussi

Luoghi citati: Anagni, Brindisi, Caserta, Genova, Liguria, Lombardia, Pallanza, Roma