« Diremo tutto su Cernobil »

« Diremo tuffo su Cernobil » Il capo della delegazione sovietica alla riunione dell'Alea a Vienna « Diremo tuffo su Cernobil » Esperti internazionali esamineranno il rapporto dell'Urss - Il fungo atomico raggiunse i 1200 metri VIENNA — -Siaino pronti a rispondere a ogni domanda e preparati ad ogni critica'. Lo ha detto il capo della delegazione sovietica. Valeri Legasov, nella riunione che ha aperto ieri la conferenza di esperti di 50 Paesi che per 5 giorni esamineranno il rapporto delle autorità sovietiche sull'incidente nella centrale in Ucraina. I 500 studiosi, tra cui alcuni dei massimi esperti nucleari del mondo, sono ospiti della «Agenzia internazionale per l'energia». Legasov, dopo aver sottolineato che il rapporto su Cernobil è stato Inviato su concorde iniziativa di Gorbaciov e del direttore dell'Agenzia Blix, ha dichiarato che l'Unione Sovietica -ita una lunga esperienza in fatto di centrali nucleari: trent'anni fa lo abbiamo dimostrato in un impianto presso Mosca... e perciò, benché altre fonti di energia non manchino nell'Urss, abbiamo deciso di dedicarci all'energia atomica-. Secondo Legasov «nei primi trentanni non ci sono stati problemi e l'incidente di Cernobil è stata una scossa per il nostro ottimismo. Legasov, vicedirettore dei programmi nucleari sovietici, ha ammesso che «in Urss abbiamo cominciato troppo tardi ad addestrare il personale tecnico con i simulatori elettronici. Questi sono indispensabili per evitare incidenti e oggi il programma che li prevede è uno dei nostri principali obiettivi». Il capo delegazione ha rivelato che metà dei reattori nucleari sovietici sono stati disattivati per consentire controlli. Il capo della delegazione sovietica ha aggiunto di sperare che la riunione degli esperti dell'/lieo porti a soluzioni -costruttive' e si è detto sicuro peraltro che «/'incidente non fermerà il futuro dell'energia atomica». Nella riunione sono stati rivelati altri particolari sul rapporto sovietico. Il «fungo atomico» su Cernobil ha raggiunto il 27 aprile scorso l'al¬ tezza di 1200 metri e la temperatura nel nucleo del reattore ha superato i 1700 gradi. Le cause dell'incidente derivano — secondo il rapporto sovietico — da un esperimento, non proibito negli impianti nucleari, che permette di controllare a una bassa potenza del reattore (circa 30 Mw) il funzionamento delle turbine che producono l'energia. A una bassa potenza le turbine dovrebbero essere in grado, invertite, di raffreddare il reattore. Ma l'esperimento, a causa di errori -umani» e di una -scarsa preparazione-, non è riuscito. La potenza del reattore è stata abbassata sotto i 30 Mw e sono state anche disattivate le quattro pompe che dovevano garantire il raffreddamento dell'impianto. Le turbine, mancando la necessaria potenza, non sono state in grado di far funzionare gli impianti di raffreddamento e il reattore si è surriscaldato. Altri errori del personale sono stati quelli di bloccare tutte le apparecchiature di allarme e di continuare l'esperimento finché nella notte del 26 aprile la situazione è sfuggita al controllo degli operatori. Due esplosioni si sono susseguite all'una e 24 minuti nel blocco numero 4: -Materiali incandescenti e scintille sono stati proiettati in aria, altri sono caduti sul tetto del reattore dell'impianto causando l'incendio» è spiegato nel rapporto secondo cui le cause principali della catastrofe sono state -improbabili coincidenze fra violazione d?.i regolamenti e delle disposizioni da parte del personale». Centotrentacinquemila persone sono state evacuate e 31 finora sono i morti: -Secondo le indagini scientifiche condotte dopo l'incidente si è constatato che le foreste possono fungere da accumulatori di sostanze radioattive. I radionuclidi die vengono assorbiti dal legname rimangono nelle fibre di esso senza propagarsi».

Persone citate: Blix, Gorbaciov, Valeri Legasov

Luoghi citati: Mosca, Ucraina, Unione Sovietica, Urss, Vienna