Il tam tam del cardinale di Luigi Firpo
17 tam tam del cardinale 17 tam tam del cardinale (Segue dalla 1* pagina) vorrebbe ignorare per rimozione, uno spettacolo pietoso e ripugnante a! tempo stesso, ma che la televisione fa bene a mostrarci per rivelare, con la brutalità necessaria, come la droga possa distruggere un uomo. Forse che le immagini atroci della guerra in Vietnam non hanno destato coscienze, cambiato la storia? O Sua Eminenza preferisce Domenica in e la censura? In realtà, ciò che Poletti lamenta è lo spazio — a suo giu¬ dizio scarso — che i giornali riserbano agli scritti dei cattolici: <-Quantc volte la stampa laica non ha riportato integrali le nostre dichiarazioni?». Forse che la stampa confessionale dedica pagine intere al pensiero laico? E subito il trionfalismo: la Chiesa i'ha ogni domenica centomila microfoni da cui comunicare»), che sarebbero poi le parrocchie, «■ma non sappiamo usarli correttamente». E le finezze dei distinguo: la presenza cattolica nei mass-media è dialettica, e diven- ta polemica («solo quando c'è uno stravolgimento della nostra testimonianza». Insomma, da una parte c'è il Bene in assoluto, il verbo infallibile, dall'altra una fogna di servilismo e di corruzione. Ebbene, Eminenza, la contrapposizione che Ella sottolinea esiste per davvero, e non potrebbe essere più radicale. Ma è diversa. Da una parte stanno i portatori di verità assolute, discese dal cielo, indiscutibili, totalizzanti: dall'altra ci sono i ricercatori delle verità umili e precarie della storia e della coscienza, sempre risicate, problematiche, soggette a continue verifiche. E' da questa parte che è nata l'indagine della natura e quella del l'uomo; qui il rifiuto delle ideologie mitizzanti e fanatiche; qui il giornalismo (quando a Roma gli scrittori dei primi «avvisi» venivano impiccati). Lei possiede, Eminenza, gli sconfinati pa scoli del Cielo, ma la terra ap partiene agli uomini onesti di buona volontà. Anche nei quotidiani, anche alla Rai, ce ne sono molti, e tengono duro. Luigi Firpo
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