Più sprint nei concorsi di Giuseppe Fedi

Più sprint nei concorsi Un decreto del presidente del Consiglio per i posti «pubblici» Più sprint nei concorsi Le procedure vanno completate entro sei mesi; eventuali ritardi dovranno essere motivati ROMA — Per i concorsi pubblici, spesso caratterizzati dal trionfo della burocrazia e dallo spreco di miliardi, s'annuncia una piccola rivoluzione. Chiarezza, tempi ridotti al minimo, snellimento delle procedure: dora in poi, chi vorrà partecipare alle prove per accedere all'amministrazione statale potrà farlo senza il timore di un'attesa che talvolta durava anche dieci anni. A stabilire le nuove norme è un decreto del presidente del Consiglio, in vigore da martedì scorso e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18 agosto. Un provvedimento che, modificando i meccanismi dei concorsi, dovrebbe eliminare ingiustizie, storture e perdite di tempo, in un Paese dove quest'anno un milione di persone si contende seimila assunzioni. Sta per finire, dunque, l'era dei maxiconcorsi. dei Palasport gremiti da migliaia di candidati, e forse anche delle lettere di raccomandazione che inondavano i ministeri. Non si ripeterà quanto, ad esempio, è avvenuto recentemente ad un concorso per circa duemila posti dì custode, cui hanno partecipato centomila cittadini, in buona parte giovani. Quali sono le innovazioni più significative del decreto? In pratica, i concorsi per l'ammissione agli impieghi civili dello Stato possono essere svolti per esami, per titoli, per titoli ed esami e con il sistema del corso-concorso. Quest'ultimo è attuato mediante corso di reclutamento con il pagamento di una borsa di studio e si applica per l'accesso alla settima ed ottava qualifica funzionale. E ancora: le procedure concorsuali dovranno concludersi entro sei mesi dalla data di svolgimento delle prove scritte o. se si tratta di concorsi per titoli, dalla data di convocazione della commissione. L'inosservanza del termine indicato dovrà essere giustificata collegialmente dalla commissione esaminatrice Il bando di concorso, che dev'essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, deve contenere il'termine e le modalità di presentazione delle domande. Inoltre, deve indicare le materie delle prove scritte e orali, il contenuto dì quelle pratiche, i requisiti soggettivi richiesti per l'ammissione all'impiego, la relativa documentazione e i titoli che danno luogo a precedenza o a preferenza a parità di punteggio. Un altro punto fondamentale del provvedimento è quello riguardante l'assunzione in servizio dei vincitori. I candidati utilmente colloca- ti nelle graduatorie di merito sono immediatamente invitati ad assumere servizio in prova nell'ufficio di destinazione entro venti giorni dalla ricezione di una lettera raccomandata. Se i vincitori non si presentano entro il termine stabilito i posti che si rendono disponibili per la decadenza del diritto alla nomina possono essere conferiti, entro il termine di due anni dall'approvazione della graduatoria, secondo l'ordine della medesima ed anche, indipendentemente dalle preferenze eventualmente indicate, ai concorrenti che abbiano conseguito l'idoneità nel concorso di ammissione. Per snellire il pachidermico impianto dei concorsi pubblici, il ministro del Lavoro Gianni De Michelis ha proposto, tra l'altro, perfino l'estrazione a sorte, il sorteggio tra gli idonei. «Per una fascia intermedia di assunzioni — ha chiarito in un'intervista propongo un diverso meccanismo. Qui, secondo me, sarebbe opportuno il sorteggio. Si compia la verifica dei titoli, sì effettui una selezione d'idoneità die può avvenire con i test o anche con il calcolatore, si verifichi che chi deve sapere l'inglese lo sappia davvero, e poi tra gli idonei venga organizzato un vero e proprio sorteggio-. Fare il sorteggio? «E' pura fantasìa — ha replicato il ministro della Funzione pubblica, Remo Gaspari —. Ricordo che c'è la Costituzione repubblicana: prevede che l'accesso al pubblico impiego debba avvenire per merito. Quindi, mediante le forme concorsuali, che ritengo debbano essere conservate-. Quanto ai tempi per le prove d'esame, grazie alle procedure previste nel nuovo decreto, i concorsi più difficili si potranno fare entro un termine massimo di sei mesi. '. _ ,. Giuseppe Fedi

Persone citate: Gianni De Michelis, Remo Gaspari

Luoghi citati: Roma