Nella nube 1200 morti

Nella nube 1200 morii Il Camerini chiede aiuto: i gas del Lago Nios respingono i soccorsi Nella nube 1200 morii Asfissia per anidride carbonica e polmoni «bruciati» dai vapori acidi d'origine vulcanica - Lo sgombero dei villaggi non è ultimato, il bilancio può salire - Al lavoro una équipe israeliana giunta col premier Peres NOSTRO SERVIZIO YAOUNDE' — Milleduecento vittime. Uomini e donne ma soprattutto iambini, i più indifesi. Un gas di morte, impalpabile, continua a salire dal Lago Nios, avvolge le capanne dei pescatori, insegue e raggiunge i fuggiaschi sulla strada della salvezza. I soccorsi, i primi dopo 72 ore d'inferno, sono stati respinti, impotenti. Per il Camerun ieri doveva essere festa nazionale, grazie all'arrivo del premier israeliano Peres, ma la nazione ha vissuto una giornata di lutto e angoscia. Il presidente Biya ha visitato le -retrovie», dove alcune centinaia di persone trovano le prime cure in ospedali di fortuna. Il suo Paese, di fronte alla sciagura, è quasi impotente: occorrono attrezzature, maschere antigas, supporti logistici. Ha chiesto che il mondo guardi al Camerun e lo aiuti in questa emergenza. Ha risposto Israele (un'equipe medica è già in loco), poi i due ex colonizzatori (Francia e Gran Bretagna), infine l'America. Teatro della catastrofe è il Lago di Nios, ampio specchio d'acqua ospitato entro un I cratere, a 325 chilometri dalla capitale Yaoundé, in direzione Nord, presso Wum. Malgrado la zona, montagnosa, sia piuttosto arida e inospitale, alcune migliaia di persone riescono a viverci in pianta stabile alternando la pastorizia all'agricoltura e a un poco di pesca. Sono proprio queste tribù, stanziate fra le cittadine di Wum e Nkambe, ad aver pagato con la morte un cataclisma dai rari precedenti negli annali scientifici. Il presidente Biya, un civile che dall'82 governa il Camerun con pugno di ferro e in regime monopartitico, ha ricostruito ieri sera l'accaduto, dopo una giornata trascorsa fra reticenze e comunicati, parlando di -almeno 1200 morti*. Secondo il Capo dello Stato, venerdì sera il lago è, testualmente, -esploso». Lo scoppio, tuttavia, non deve essere stato molto forte se le popolazioni rivierasche si sono rimesse a dormire. Poteva essere l'ennesima manifestazione di accentuato vulcanismo, in una zona tra le più interessanti del Continente per questi fenomeni. Ma dalla fenditura apertasi nel terreno, o forse sui fondali del bacino, sono iniziate a uscire le esalazioni. Acido solfidrico vaporizzato, soprattutto, anidride carbonica, gas minori. Il primo è micidiale: ustiona l'apparato respiratorio, occludendo i bronchi. La morte giunge per asfissia, in mezzo ad atroci sofferenze. Ha un segno di riconoscimento, tuttavia, quello che ha salvato uomini a migliaia: un odore penetrante, nauseabondo. L'anidride al contrario, sprigionatasi anch'essa misteriosamente dal lago, è un nemico subdolo: ristagna, condannata dal suo peso specifico, sfrattando l'ossigeno. Indistinguibile. Vaste zone intorno al lago sono così divenute una gigantesca camera a gas senza pareti né volta: pochi metri più in alto, oltre il manto mortale, c'era la salvezza, ma nessuno ha potuto raggiungerla. Domenica, quando Yaoundé ancora minimizzava, i venti hanno sparso la nube su di un esteso territorio, coinvolgendo nuovi villaggi. In zone come queste, ove gli insedian.enti distano molto fra loro, senza radio o strutture di protezione civile, l'allarme è arrivato insieme con la morte. I soccorsi (esercito, volontari, vigili del fuoco) hanno dovuto arrendersi di fronte al nenùco invisibile. Sono sorti ospedali da campo per gli intossicati da esalazioni acide, ma precari, ancora senza coordinamento. La visita di Peres, che segna il riallacciamento dei rapporti consolari fra i due Paesi dopo tredici anni, è stata involontariamente provvidenziale. Il premier israeliano ha portato con sé un'equipe sanitaria (8 medici specializzati, quindici infermieri), e la presenza nel Paese di molti giornalisti stranieri per l'avvenimento ha agevolato l'SoS internazionale. Da Parigi e partita una missione e oggi pomeriggio dovrebbe giungere il vulcanologo ed ex e. st. (Continua a pagina 2 in quinta colonna) NIGERIA LAGOS Lago Nios CAMERUN YAOUNDE T^I £^ GABON

Persone citate: Biya, Peres

Luoghi citati: America, Camerun, Francia, Gabon, Gran Bretagna, Israele, Nigeria, Parigi