Tre isole in cambio di cultura di Gianni Riotta

Tre isole In cambio di cultura Un architetto sogna una colata di cemento «ecologica» a La Maddalena, gli oppositori sono molti Tre isole In cambio di cultura Michelangelo Caponetto vorrebbe realizzare sulle isole sarde di Budelli, Razzoli e Santa Maria (uno dei pochi angoli intatti del Mediterraneo) case e alberghi per 50.000 metri cubi Dice: «Va utilizzata la lezione dei greci che costruivano templi e teatri nei luoghi più belli» DAL NOSTRO INVIATO LA MADDALENA — 'Quando sono arrivato in cima al monte Budelli, trafelato, e ho girato lo sguardo sull'arcipelago della Maddalena, acqua verdissima da ogni parte, macchia mediterranea, gabbiani e roccia viva, mi son detto, Michelangelo costruire qui? Tu devi essere passo, confida l'architetto Michelangelo Caponetto. Disceso dal monte, però, Caponetto ha visto dissolversi 1 suoi dubbi e ha avanzato risolutamente il progetto di fattibilità per costruire sulle isole sarde di Budelli, Razzoli e Santa Maria, oggi pressoché disabitate e ritenute dagli ambientalisti forse l'unico angolo intatto di Mediterraneo, per la loro piscina naturale, uno specchio d'acqua color smeraldo chiusa dai piccoli isolotti. «Di questa piscina intendo fare una piazza d'acqua, portare qui spettacoli e vita culturale. Chi ha detto che per salvaguardare la natura occorre lasciarla disabitata?, si chiede Caponetto. Il progetto, presentato da poco al Comune di La Maddalena, prevede la costruzione di cinquantamila metri cubi, divisi sulle tre isole. Ottanta per cento edilizia privata, il resto alberghi e servizi, al centro un anfiteatro dal quale il pubblico potrà assistere agli spettacoli nautici. Le opposizioni che sono già venute dagli ecologisti esaltano Caponetto: 'Se c'è scontro è più bello, ride. Di battaglie se ne intende. Nel 1968, lea der a Firenze di Potere operaio, condusse le occupazioni universitarie ad architettura. Oggi Caponetto è ricercatore all'Istituto di urbanistica di Firenze e solo da pochi anni ha 'deciso di fare il professionista.. Da ancor meno ha in tasca la tessera del partito socialista. Del '68 mantiene la barba che, insieme ai capelli lunghi e al fisico un po' pesante, fanno di Caponetto l'incarnazione di ..Bobe, il comunista satirico del disegnatore Staine Perché proprio lui per un progetto cosi rischioso per il sistema ecologico della Maddalena? 'Credo perché i proprietari delle isole, che sono private, hanno fiducia nelle mie teorie urbanistiche.. Da tempo Caponetto va rimuginando su un libro, .non ancora scritto., ma di cui ha già il titolo, «L'urbanistica della paura». La tesi centrale è la stessa che regge il pio getto per l'arcipelago della Maddalena: l'urbanistica ita liana, specie quella progressista, é bloccata dall'angoscia di edificare, perché ricorda gli scempi degli .Inni 50 e 60 e vuol salvaguardare tutto. Va utilizzata invece la lezione dei greci e dei romani che costruivano templi e teatri giusto sui luoghi più belli, e fare altrettanto. -Io non sopporto la scuola progettistica sarda che nasconde le ville e detesto i verdi alla Pratesi che dicono non costruire se no mi calpesti l'uovo. Occorre mostrare il segno architettonico, imporlo. Laggiù sull'isola di Razzoli si vede il vecchio faro, grande e grosso, ed è lui a determinare il paesaggio, queste son cose che ormai capisce anche un beduino, dice Caponetto. I «segni» che lui e gli altri progettisti hanno messo insieme saranno perciò piazzati bene in vista sulle tre isole. Tutto il progetto, marcato dall'enfasi di Caponetto, usa proprio un linguaggio «ecologista»: a rovinare le isole non è la prevista costruzione di case, strade, dighe, impianti per i rifiuti, banchine, ma -lo scempio commesso ogni giorno dai turisti che approdano con le barche, scaricano escrementi e immondizia e poi la sera vanno via, dopo essersi arrostiti al sole. E' cultura questa? lo offrirò cultu ra. promette Caponetto. II problema dei turisti pen¬ dolari, sbarcati ogni giorno sulle tre isole da vaporetti che rintronano l'aria con i loro megafoni, mentre spaghetti al sugo e piatti di plastica girano pericolosamente sulla laguna blu, è reale. «£' vero che cosi non si può più andare avanti, sostiene l'assessore all'Urbanistica di La Maddalena, il giovane Angelo Corniti, comunista, professione artigiano del cuoio. Il rimedio è allora costruire la zona residenziale ad alto tasso culturale desiderata da Caponetto? Corniti aziona il freno: .Non ne abbiamo ancora discusso in giunta, ma io personalmente ritengo che la proposta abbia molti punti deboli. Che senso ha costruire sulle isole, quando non c'è sull'isola madre, la Maddalena, il sufficiente sviluppo turistico, non c'è regolazione delle rotte nelle Bocche di Bonifacio con le petroliere che ci passano sotto il naso, la discarica pubblica regna sovrana regalandoci topi di dimensioni mostruose? Prima pensiamo a questi problemi.. Nel palazzetto del Comune, con tanto di ritratto di Garibaldi e gigantesca palla di cannone lanciata da Napo¬ leone Bonaparte contro gli isolani nel 1793, durante la battaglia vinta clamorosamente dai maddalenini, il sindaco democristiano Antonio Fonnesu non la pensa però cosi. Eletto da una giunta con i comunisti nella maggioranza, Fonnesu ha le idee chiare: .1 veri nemici delle isole sono i milanesi che sbarcano, non spendono una lira, saccopelisti magari, vanno a Razzoli o Santa Maria e ci lasciano la loro immondizia. Alla domenica sembra di assistere allo sbarco in Normandia, afferma, dopo essere uscito dall'ennesima riunione con Caponetto. Molti ecologisti, tra cui Fulco Pratesi del World Wildlife Fund, dicono che costruire sulle isole provocherebbe danni alla vegetazione, sa rebbe un rischio per specie rare come il gabbiano còrso Il sindaco sbotta: -lo non ne posso più di gente che sputa sentenze senza conoscere il problema. Non riesco sempre a capire i fermenti degli ecologisti. Qui c'è un fatto positivo, che i proprietari delle isole si sono unificati in consorzio e hanno presentato un piano che può essere discusso e dare lavoro.. In Comune Caponetto ha molto successo e si parla già di attribuirgli altri incarichi in un'isola dove, come ammette Corniti, «non esiste un Plano regolatore.. Tutto facile dunque per la «piazza d'acqua» e gli spettacoli marini? Non è detto. Nella sua casetta rossa, spazzata dal vento di ponente, Giovanna Sotglu, presidente della sezione locale di Italia Nostra, elenca le truppe e le ragioni dell'opposizione: .Contrari sono il pei, il psi malgrado sia Caponetto che l'architetto Frau, che ha fornito la base storica al progetto, siano socialisti. Contrari i laici. Contrario il msi che propone piuttosto di edificare sull'isola madre, contrari i sindacati. Contro un progetto analogo sull'isola di Giardinelli abbiamo raccolto quattromila firme di protesta su settemila elettori.. Per lei cultura e ecologia sono solo alibi. «Dicono che non amiamo le isole, che le sporchiamo. E' falso. Dicono di voler difendere gli uccelli di passo costruendo la diga, ma i teli impermeabili stesi sulle rocce uccideranno microflora e microfauna, allontanando cosi i volatili. E i rifiuti? Vogliono un inceneritore con il vento di ponente a spingere i fumi verso le spiagge? O un compattatore, devastando le isole ancor di più? E la strada? Per pulire l'arcipelago basterebbe organizzare una cooperativa di giovani disoccupati.. E progetto di costruzione è firmato anche dall'architetto svizzero Marina Perrot, da diciannove anni residente a La Maddalena: .Il turismo della domenica è terribile e il nostro piano affascinante. Diciamo che io sono a favore con la testa e contraria con il cuore.. E gli isolani? .Sono diffidenti, ammette l'assessore Corniti. .Costruire sulle isole? Pazzie, devono restare cosi come sono, se facessero una banchina la corrente spazzerebbe via subito la spiaggia di Budelli, rosa per i frammenti di corallo, taglia corto Rino Cassone, lupo di mare dell'arcipelago. Per ora le costruzioni che dovrebbero salvare le isole dalla invasione turistica sono solo massicce sagome di plastica che dominano gli isolotti di polistirolo nello studio della Marina Perrot. A mollo nella laguna polinesiana della sua sognata «piazza d'acqua» Michelangelo Caponetto si aggiusta gli occhiali coperti dal sale e sospira: -Riuscirò mai a vedere qui uno spettacolo dai gradoni del mio teatro?.. Gianni Riotta