Il parroco di Formula 1 abbatte chiesa del '700
Il parroco di Formula 1 abbatte chiesa del '700 Modena, esposto sul confessore dei piloti Il parroco di Formula 1 abbatte chiesa del '700 MODENA — La demolizione, ordinata dal parroco, di una chiesa del 1700, è finita alla pretura e sta provocando vivaci polemiche. Il rapporto è dei vigili urbani, e segue la replica dell'amministrazione comunale alle proteste che nei giorni scorsi avevano levato i dirigenti delle soprintendenze e di «Italia nostra». In Comune, comunque, ribadiscono di non aver mai autorizzato l'abbattimento. La chiesa è quella del Santissimo Crocefisso (che a Modena tutti conoscono come Santa Caterina, a lungo parrocchia del quartiere Crocetta), costruita nel 1744 su un oratorio risalente al 1634, e inserita nell'elenco dei beni artistici sottoposti a tutela. Chi l'ha fatta demolire è don Sergio Mantovani, noto anche come «il prete della Formula uno» perché amico e confessore di diversi piloti. Il prete nei giorni scorsi ha fatto mettere in azione le ruspe, salvando soltanto il campanile, «perché la chiesa era pericolante e perché di notte era diventata rifugio di sbandati e tossicomani». Ieri l'assessore comunale alla pianificazione, Plercamillo Beccarla, ha accusato 11 parroco di «demolizione abusiva» ricordando che nel 1980 l'amministrazione comunale aveva autorizzato soltanto l'abbattimento di alcuni fabbricati adiacenti. Già nel 1982 il Comune aveva risposto di no ad una richiesta di demolizione e 1' anno scorso — continua l'assessore — dopo un crollo parziale, aveva invitato la proprietà a predisporre opere di consolidamento. Negli anni scorsi, a fianco del complesso ora demolito, don Mantovani aveva fatto costruire una nuova chiesa accanto alla quale ora vorrebbe far sorgere un ricovero per anziani. «Dei 900 milioni necessari per il restauro di Santa Caterina — si è giustificato — me ne erano arrivati soltanto 50». «Capisco le difficoltà di coloro che vengono invitati a provvedere alla conservazione dei monumenti da uno Stato che poi non fornisce i mezzi — è stata la replica dell'assessore — ma Za demolizione di un edificio di pregio non può essere la soluzione al problema». «E' la solita storia all'italiana — ha commentato Jadranka Bentini, soprintendente ai Beni storici e artistici per Modena e Reggio — si lasciano andare in malora i monumenti, così poi c'è la giustificazione per abbatterli».
Persone citate: Crocefisso, Jadranka Bentini, Mantovani, Sergio Mantovani
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