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Tempo perso per Bresci Tempo perso per Bresci (Segue dalla 1* pagina) Veniamo all'oggi, ai probleli de! nostro tempo. Manzella ia dunque piena ragione di dire che i consiglieri di Massa Carrara sono «politicamente padronissimi di pensarla come la pensano, ed anche penalmente c assai dubbio che vi possa essere una loro responsabilità». E' questo il vero e solo discorso da fare, e da condurre sino in fondo. A me pare incongruo che un presidente del Consiglio e un ministro dell'Interno si sentano obbligati a prendere iniziative o a spacciare giudizi contrari aila deliberazione del Comune di Massa Carrara. Certe cose, nell'«Italietta» liberale, non credo che sarebbero mai acca dute. Ve lo immaginate un Giolitti lasciarsi andare a usci te di questo genere? E sul piano penale, a me sembra quanto meno singolare un'azione promossa contro un monumento che ancora non c'è, e che non sappiamo come sarà fatto, con quali idee e raffigurazioni e scritte. E' strano che nessuno, per quel che so, ab¬ bia ancora avanzato una considerazione di così elementare buon senso. Se sbaglio, mi si corregga. Processo alle intenzioni? Qualcuno penserà al processo contro l'anarchico Schirru. condannato alla massima pena «per avere avuto l'intenzione» di attentare alla vita del Capo del Governo, Mussolini. (Rimando al bel libro di Giuseppe Fiori). Ma nel caso di questi giorni, non sappiamo neppure quali siano le vere intenzioni. A sentir qualcuno del Comitato promonumento a Bresci, esse non sono quelle che altri hanno in mente. Che missini e monarchici sollevino tanto clamore, non stupisce: è il loro gioco, legittimo (e legittimista?). Ma francamente ci lascia perplessi il fatto che dei magistrati dell'Italia repubblicana e democratica, con tutto il duro lavoro che hanno sulle spalle, vadano alla caccia di reati allo stato larvale — di ombre o di spauracchi — che ancora debbono prendere corpo, se mai lo prenderanno. A. Galante Garrone