Junior, Laudrup e Maradona i leaders arrivano dal Mundial

Junior, Laudrup e Maradona i leaders arrivano dal Mundial Per giudicare gli stranieri è presto, ma intanto spicca la classe Junior, Laudrup e Maradona i leaders arrivano dal Mundial Berggreen, Junior, Laudrup, Maradona, Passarella, Schachner: in ordine alfabetico, anche per non dare alle amichevoli di rodaggio troppa importanza, questi gli stranieri che meglio si presentano all'avvio della Coppa Italia. Gli altri nel mucchio accompagnato da una soffusa delusione (alcuni per altro sono stati frenati da acciacchi di vario tipo), con Platini «fuori classifica» per l'ovvio motivo che ha appena iniziato la preparazione. Il gruppetto dei migliori (per rendimento attuale) confonde le idee a chi cerca riscontri con la situazione alle \ spalle dei singoli: Berggreen, Junior, Laudrup e Maradona hanno sostenuto le fatice del Campionato del mondò, di loro si potrebbe pensare che giocano «sullo slancio» di una attività prolungata, e dopo il rifiato nelle brevi vacanze. Ma Passarella, per guai intestinali, in Messico ha fatto solo il turista. E Schachner in estate era «disoccupato», per l'assenza dell'Austria. Il rendimento, in questa fase di rodaggio,' ha in realtà ben altri condizionamenti. Il calcio da sempre presenta grosse carenze rispetto ad altre discipline: la preparazione di gruppo, affidata ad un tecnico-capo die spesso non vuole consigli, impone a tutti i giocatori carichi di lavoro più o meno eguali, mentre le reazioni allo sforzo sono diverse tra atleta e atleta. Diversa ancora la situazione dei calciatori che hanno cambiato società, percliè debbono affrontare allenamenti diversi. Due esempi. Per Tardetti die, chiarite le posizioni divergenti ai tempi bianconeri, afferma di aver ritrovato se stesso ritrovando Trapattoni. ecco Kieft che assaggiata la cura Radice dice di avere «le gambe di piombo». Gli stranieri, già abituati all'origine ad una maggiore autogestione (in allenamento e soprattutto fuori), accusano maggiormente i cambi dei metodi di lavoro. Junior si è confermato più ella mai lea¬ der del Torino percliè nell'ambiente granata si inserì al volo già al suo arrivo in Italia. Leo non solo sotto questo profilo è una eccezione. Che Laudrup migliori è appena logico, senza togliere meriti a Marchesi: Michelino è in piena fase di «crescita» tecnica, mentale e fisica. Maradona...è Maradona. Non sorprende l'adattamento fulmineo di Berggreen nel clima della Roma. Klaus ha sempre giocato «a zona», il modulo di Eriksson è anche quello della Danimarca, ed inoltre il danese è un eccezio- naie professionista. Motivazioni psicologiclie, ma diverse, per la partenza sprint di Passarella e Schachner. L'argentino, delusione Mundial a parte (via lui dalla nazionale, Brown non lo ha fatto rimpiangere), vorrebbe «vincere qualcosa» in Italia prima di chiudere la carriera. L'austriaco ama i profumi della provincia, non fa che ripetere di sognare «i tempi del Cesena». A Pisa ritrova quell'aria leggera, quegli entusiasmi. Aria che per Walter era diventata irrespirabile a Torino, dove rischia di diventare subito malsana anche per Kieft. I tifosi granata sono degli irriducibili nostalgici, sono ancora rimasti ai tempi di Graziani e Pulici, Altri tempi, e per due motivi. Primo, Pupi e Ciccio erano due supergoleador, al loro livello oggi non sono neppure Pruzzo e Altobelli. Secondo, il football è cambiato, la figura del bomber (lo ha detto anclie al mundial) si sfuma nel collettivo. Rischia di essere soffocato dalla troppa attesa anche Ramon Diaz a Firenze, con l'aggravante del costo die ha messo in crisi il neopresidente Baretti. E corre pericoli pure Hateley, per le sin troppe soluzioni d'attacco a disposizione di Liedholm. Naturalmente sono ì cannonieri a sollecitare le attenzioni tifose. Il gol, questo magico catalizzatore delle domeniche, non permette attese. Occorre tutto il carisma di Trapattoni e dello stesso giocatore, per far digerire ai tifosi dell'Inter l'idea che Rummenigge non sia «pronto» che fra un mese. Altri (Elkjaer, Boniek, Briegel, Corneliusson, Francis. Stromberg) hanno patito o patiscono battute d'arresto per guai muscolari o per traumi. Cerezo è stato così tanto palleggiato sul mercato, da essere sin troppo bravo ora nella Samp. Aspettarli sino al campionato è il minimo, anche la Coppa Italia non può essere un test per gente che sappiamo bene quanto vale. Bruno Perucca

Luoghi citati: Austria, Danimarca, Firenze, Italia, Messico, Pisa, Torino