Quella voglia di «toccare» le stelle

Quella voglia di «toccare» le stelle Una sera a Experimenta, tra i numerosi osservatori dilettanti Quella voglia di «toccare» le stelle Si conclude stasera l'iniziativa realizzata con le associazioni Astrofili torinesi e Herschel per osservare il firmamento - Molte domande, qualche ingenuità e una curiosità appassionata Sul vasto terrazzo di villa Gualino. è quasi buio. Dai lampioni schermati filtrano pochi raggi azzurrognoli, ma le nuvole in una serata priva di vento riflettono la luce violenta della città e rendono arduo osservare i «corpi di cielo profondo». Tuttavia, gli appassionati sono accorsi numerosi alla proposta di una .■caccio alle stelle», organizzata dalla mostra Experimenta da giovedì fino a questa sera compresa, e realizzata con le associazioni Astrofili torinesi e Herschel. Nel silenzio innaturale della collina, una piccola folla punta ì binocoli sul firmamento: molti attendono U proprio turno per osservare attraverso i telescopi. " Tra pochi minuti sarà-possibile osservare Giove con tre dei suoi satelliti». La voce di Franco Girardi, dell'Associazione torinese astrofili, spezza l'incanto, arresta il turbinio di pensieri che si affollano nella mente dei ricercatori dilettanti. Subito gli astrofili vengono sottoposti a un fuoco di fila di domande, che spaziano dai problemi della fotografia agli ingrandimenti, alle orbite, dal Nord magnetico e geografico al nome delle stelle visibili. Sollecitati a citare episodi e aneddoti della storia dell'astronomia, ripercorrono le tappe di questa affascinante avventura, da quando gli «antichi identificarono divinità, animali e fiori in immaginarie figure astrali, gli arabi battezzarono le stelle con i fantastici nomi ancora oggi utilizzati e le mappe celesti, tracciate con perizia ed estrema precisione migliaia d'anni fa, vengono tutt'ora consultate dagli studiosi per determinare lo spostamento dei corpi siderali». E si ricorda che «il celebre matematico, fisico e astronomo Keplero campava con gli oroscopi, ai quali si continua ad attribuire un fondamento scientifico, come se la nostra vita fosse regolata dalle stelle». Tra le tante, una domanda è riproposta da più d'un visitatore: «Ma che cosa conosciamo, adesso, di questi minuscoli puntini, diretti verso un misterioso traguardo a velocità spaventose, mentre sembrano immobili nello spazio infinito?». Altri interrogativi sono più precisi: «Che cos'è una nova?» oppure «Che cosa significa eclittica?». Le richieste di spiegazioni si accavallano, dimostrano più di una semplice curiosità. «Scruto il cielo — dice diana Silvano. 39 anni, casalinga — con l'aiuto dell'atlante stellare e mi capita spesso di perdere la nozione del tempo». Fausto Vielmini, 44 anni, di Chivasso, macchinista delle ferrovie, si rammarica di non avere un telescopio: -Per ora, leggo riviste specializzate e libri, un giorno riuscirò anch'io ad affrontare questa spesa». Ammette un insegnante di materie tecniche, Silvio Macario, 40 anni: «Mi attrae tutto ciò die non conosco». Vega è lassù, attende di essere ammirata, con Altair e le costellazioni della Lira. dell'Aquila e del Cigno. E sul terrazzo torna il silenzio, rotto da qualche incontenibile esclamazione di meraviglia. Con l'aiuto di papà Tino al telescopio e da qui fino alle stelle

Persone citate: Franco Girardi, Gualino, Herschel, Keplero, Silvio Macario, Vega, Vielmini

Luoghi citati: Aquila, Chivasso