Ultimatum al teologo ribelle

Ultimatum al teologo ribelle Il portavoce vaticano: finora il Papa è stato paziente con Curran Ultimatum al teologo ribelle «Speriamo che rifletta e cambi le sue posizioni» - Maggiore rigore per la diesa americana DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — «Speriamo che il reverendo Curran adesso rifletta e cambi le sue posizioni: sarebbe per lui la cosa migliore». E' quanto ha auspicato Joaquin Navarro, portavoce della Santa Sede. Ma sulla vicenda del teologo ribelle la tensione non accenna a calare. Da Rochester, nello Stato di New York, il vescovo nella cui diocesi è incardinato Curran, monsignor Matthew H. Clark, ha fatto sapere che per quanto Io riguarda il teologo rimane un prete «a tutti gli effetti-. La dichiarazione del presule è stata accolta con freddezza in Vaticano. Navarro l'ha definita •.eccessivamente tollerante-. Il direttore della sala stampa vaticana ha ricordato che Giovanni Paolo II 'detesta adottare misure punitive riservate solo per i casi estremi-. Per di più, ha aggiunto Navarro, l'inchiesta su Curran è durata quasi sette anni. Il Papa, dunque, secondo il portavoce. -ha dimostrato grande pazienza nei confronti del teologo americano-. E se finora non è stata inflitta una pena più severa, ciò si deve, fanno capire fonti vaticane, -alla speranza che il teologo faccia marcia indietro-. Qualsiasi nuovo procedimento disciplinare è di competenza del vescovo di Rochester, ma ha spiegato Navarro, se Curran persisterà nel suo comportamento e monsignor Clark non interverrà, potrebbero subentrare le Congregazioni vaticane. Curran, ha ammonito il direttore della sala stampa, rischia di non poter più celebrare la messa, confessare e somministrare gli altri sacramenti. Secondo l'agenzia di stampa Associated Press, il caso Curran potrebbe preludere a ulteriori misure nei confronti della Chiesa americana. Dal Vaticano è filtrata l'indiscrezione che. dopo che le due commissioni nominate dalla Santa Sede avranno completato le loro inchieste sulle istituzioni religiose e sul clero cattolico negli Stati Uniti, «si potrebbero imporre nuovi provvedimenti e altre misure disciplinari-. Una delle due commissioni, presieduta dall'arcivescovo di San Francisco John R. Quinn, sta indagando -sui successi e i fallimenti di preti e monache negli Stati Uniti-. E concluderà i suoi lavori entro la fine di ottobre. L'altra commissione, invece, guidata dal vescovo di Burlington, John A. Marshall, si occupa della qualità dell'educazione cattolica a livello universitario. -Negli Stati Uniti molti teologi — ha dichiarato un esponente vaticano aìì'Ap — non insegnano soltanto la dottrina della Chiesa, ma anche le tesi del dissenso. Quindi, questi professori chiedono agli studenti di fare le proprie scelte, una pratica che noi giudichiamo assolutamente inaccettabile-. Nonostante i ripetuti richiami del Vaticano, Curran, come è noto, insiste nel difendere le sue tesi anche a proposito di controllo delle nascite, aborto, divorzio e omosessualità. Secondo il teologo, in certi casi, la masturbazione, la vita sessuale prematrimoniale, l'eutanasia e la sterilizzazione possono essere giustificati. -Sappiamo con certezza che padre Curran ha un certo seguito nella Chiesa americana, ma quel che è importante è che i vescovi americani si stringano attorno al Papa. Sono loro che contano-, ha concluso Joaquin Navarro. Padre Curran ha sempre replicato alle accuse della gerarchia affermando di non considerarsi un ribelle: -Sono e resto un cattolico leale e convinto. Ma continuerò a battermi per legittimare il dissenso, per cambiare alcuni insegnamenti ufficiali, per la libertà di insegnamento-.

Luoghi citati: New York, Rochester, Roma, San Francisco, Stati Uniti