L'Urss: tutto bene, ora

l'Urss: tutto bene, ora «I problemi di frontiera con la Cina li risolviamo sul posto» l'Urss: tutto bene, ora II portavoce Gherasimov sorvola sull'incidente, che in passato avrebbe potuto scatenare polemiche senza fine - Dialogo a piccoli passi: in vacanza nella capitale sovietica il sindaco di Pechino DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — *Sul confine tra Unione Sovietica e Cina, il più lungo del mondo, tutto è tranquillo. Quando laggiù ci sono problemi, vengono risolti presto, sul posto. Oggi non esistono problemi irrisolti'. Oggi, forse; ma è vero che il 12 luglio, come scrive il quotidiano giapponese Yomiuri, ce ne sono stati, di problemi? E' vero che si è sparato, che un soldato cinese è stato ucciso, che un altro è stato ferito? Il portavoce del ministero degli Esteri sovietico, Ohennadi Gherasimov. risponde soltanto: 'Ho detto tutto. Non ho altro da dire sul tema». Riserbo, cautela. Mentre l'ambasciata cinese a Mosca conferma, sia pure in termini sfumati {'Il mese scorso qualcosa è accaduto*, ha detto ieri un portavoce senza meglio precisare; 'Cina e Urss sì sono scambiate note di protesta»), l'atteggiamento di Mosca, dopo le notizie degli incidenti pubblicate a Tokyo, è di estrema prudenza. Nessuna smentita, ma nemmeno conferme: le parole di Gherasimov lasciano intendere dunque che davvero «qualcosa,* è avvenuto, sul •confine più lungo del mondo», ma che l'Urss non vuole soffiare sul fuoco della polemica. Anche la Tass ha taciuto: non ha diffuso nemmeno, contro le abitudini, il testo della dichiarazione di Gherasimov. Le omissioni, 1 silenzi, parlano chiaro sull'atteggimento di Mosca: in altri tempi, forse, il portavoce sovietico avrebbe tasformato l'incidente in propaganda. Ne avrebbe fatto un'occasione di rimprovero di fronte al mondo. Questa volta no. Dopo l'incidente del 12 luglio, anzi, sono accaduti fatti di significativo rilievo: il discorso pronunciato da Gorbaciov a Vladivostok, il 28 di quello stesso mese, prima di tutto. Ricco di concessioni sul piano ideologico, di riconoscimenti e apprezzamenti per il programma di modernizzazione cinese (in passato definito • borghese') e di elementi distensivi su quello territoriale, »affinché il fiume Amur non divida ma unisca due grandi nazioni». Anzi, ha precisato Gorbaciov, -la linea di frontiera potrebbe passare lungo il principale ramo navigabile' : non lungo la sponda cinese dunque. Un riferimento da molti giudicato una tacita, implicita offerta a Pechino dell'isola contesa sull'Ussurl; quella Damasky (o Chenbao, per i cinesi) per la quale i soldati dei due Paesi aprirono il fuoco. Altri segnali, meno vistosi forse ma ricchi di sfumature, sono seguiti. La scorsa settimana si è chiusa, tra manifestazioni di particolare calore riassunte dalle vacanze moscovite del sindaco di Pechino, una mostra dedicata all'economia cinese. Ieri, inoltre, Oherasimov ha annunciato la visita in Cina, dall'otto al quindici settembre, del vicepresidente del Soviet supremo, Talizin, membro supplente del Politbjuro, per discutere •problemi connessi alle riforme eco¬ nomiche in atto nei due Paesi*. E la Tass dava rilievo, in ripetuti dispacci, alla visita in corso a Pechino di una delegazione parlamentare sovietica, guidata dal presidente di una Commissione economica del Soviet supremo, Nikolai Maslennikov. Scriveva tra l'altro l'agenzia: •La visita è un importamento strumento per risolvere problemi bilaterali e stabilire una cooperazione di buon vicinato (...) e, nelle parole degli ospiti cinesi, dimostra che un nuovo passo avanti nelle relazioni tra i due Paesi è stato compiuto*. e n DODICENNE ESCE DAL COMA DOPO 11 ANNI Pechino. Xie Xiaoli. 12 anni, sorride nel suo letto assistita dai medici dell'ospedale militare di Shijiazhuang (Cina orientale), dopo aver ripreso coscienza dal coma durato undici anni. La ragazza perse conoscenza quando aveva un anno, in seguito a una caduta dalla culla (Telefoto Ap)

Persone citate: Gherasimov, Gorbaciov, Nikolai Maslennikov, Talizin