Azzurri in finale nella pallanuoto di Gianni Romeo

! • £1 1 11 11 J_. Azzurri in finale nella pallanuoto NUOTÒ Battuti gli Usa (10-9), oggi contro la Jugoslavia per l'oro ! • £1 1 11 11 J_. Azzurri in finale nella pallanuoto Buoni risultati anche nelle gare natatorie con record italiano per Manuela Dalla Valle, quinta nei 100 rana DAL NOSTRO INVIATO MADRID — Mentre l'Italia del nuoto galleggia con dignità, la notizia più bella giunge dalla lontana periferia di Madrid, dalla piscina del Pilar, poco prima che si tuffino le finaliste dei 100 rana: un nuovo «Settebello» sta decollando, gli azzurri della pallanuoto battono per 10-9 gli Stati Uniti e conquistano la fìrlatissima di questa sera. Eroi dai campionati mondiali del 1978, da Berlino, quando si arrivò all'oro, che i pallanuotisti azzurri avevano perso l'ispirazione; qui a Madrid una squadra giovane e compatta, guidata con saggezza da Fritz Denneriein, ex farfallista di valore europeo negli Anni Sessanta, si appresta dunque a disputare l'ultimo atto di un campionato che ha visto gli azzurri sempre vincitori salvo martedì sera, quando di proposito hanno voluto perdere contro la Jugoslavia. Questa scelta che a qualcuno è parsa antisportiva, che ha fatto arricciare il naso a qualcun altro, in realtà s'è dimostrata azzeccata. Fritz Denneriein aveva visto giusto, gli statunitensi erano alla loro portata, erano la strada più scorrevole per giungere alla finalissima. Comunque vada, è certo che questa squadra, molto sicura di sé, molto abile sia nel nuoto sia nel palleggio, saprà giocarsi l'ultimo incontro contro gli jugoslavi, a sorpresa vincitori sui sovietici, con estrema dignità. Ma anche in piscina ieri non è stata lialletta. Manuela Dalla Valle è giunta quinta con record italiano nei 100 rana (l'10"13 da l'10"98), Ilaria Tocchini settima nei 100 farfalla con il limite personale (l'01"59) ed un passo avanti ha fatto anche la Vannini, pur migliorandosi di soli 12 centesimi negli 800 (8'49"71). Per una volta abbiamo dato la precedenza al discorso di casa rispetto alla vicenda mondiale, che pure ha avuto puntualmente il primato di giornata delle valchirie Ddr. E' stata questa volta Sylvia Gerasch a prendersi la rivincita sulla Hoerner sulla distanza più breve della rana, ritoccando con l'08"U (da l'08"29) dopo un passaggio ai SO in 32"05 propiziato dalla scatenata bulgara Bogomilova, un primato mondiale già suo. Se le tedesche Est continua- no implacabili a vincere, si registra invece il crollo di tanti miti. Come quello del canadese Davis nei 200 rana, la distanza in cui è il re. Ed il crollo di Mary Meagher nei 100 farfalla, dov'è, o almeno dov'era, la riconosciuta regina. Nei 200 rana, dove un Minervini ci sarebbe stato bene se il romano non si ostinasse a rifiutare questa distanza, il giovane Jozsaf Szabo, diciassettenne, già vincitore abbastanza a sorpresa dei 400 misti, ha esaltato ancora una volta l'Ungheria, terra dal grande passato natatorio. Pensate che Szabo si era presentato ai mondiali con il ventesimo tempo della graduatoria stagionale, ed ha saputo migliorarsi di 6 secondi abbondanti fino al 2'14"27che gli ha dato il secondo oro. Nei 100 farfalla, invece, Romelia Gressler, 16 anni, senza spingersi oltre un discreto 59"51 è stata in testa da cima a fondo e con Kristin Otto nella scia ha umiliato la statunitense Meagher che sembrava imbattibile. Si attendeva l'ultimo scontro fra Biondi e Gross nella 4x100 si, dove si prevedeva un finale testa a testa. Però, come già nella 4x200, Gross ha disputato la seconda frazione rifiutando il paragone diretto con lo statunitense. Il quale ancora una volta ha dimostrato che sulle distanze brevi è davvero un'ira di Dio. Ha preso il cambio per l'ultima frazione in quarta posizione, con un metro abbondante di svantaggio, ma gli è bastata la prima vasca per portarsi in testa. Nella seconda si è gradualmente staccato da tutti andando a conquistare il suo secondo oro di questi campionati. Ha nuotato la frazione lanciata in 48 "49, Medaglie d'oro, primati, battaglie, in questi campionati del mondo che non devono far dimenticare le storie che stanno dietro ai risultati della piscina. Come quella di Salnikov, uno dei personaggi che hanno scritto capitoli importanti del nuoto e verranno ricordati con grande rispetto fra dieci e vent'anni. Rispetto che è stato concesso anche ieri all'«Espresso di Leningrado»; quando è arrivato lui sul bordo vasca per la finale dei 400 si è fatto grande silenzio, poi un lungo applauso l'ha comunque considerato vincitore prima della gara. In acqua Salnikov ha lottato, ma Henkel, il tedesco delegato da Gross a vincere la gara in cui l'Albatros detiene il primato del mondo, era subito troppo veloce per tutti. Con un passaggio di S6'V7 ai 100 e l'54"10 ai 200 metteva troppa acqua tra sé e gli altri per farli sperare ancora. Salnikov ha sempre naviga to abbastanza vicino alla medaglia d'argento, ma troppo lontano dal Salnikov di pochi anni fa per riguadagnare quel metro. Si è classificato quinto, ma ciò che è piaciuto di lui è stata proprio la dignità con la quale si i offerto al rivali per rendere più grande il loro successo. Gianni Romeo