Un po' di acciaio e pannelli in plastica di Gianni Rogliatti

Un po' di melalo e pannelli in phsHca Si sperimentano nuove soluzioni per costruire macchine leggere e robuste Un po' di melalo e pannelli in phsHca Dalla Pontiac «Fiero» al modello sperimentale Fiat «Vss» e alla Bmw «ZI» - Programmi intermedi puntando all'auto in materiale sintetico L'automobile è oggetto di studi e ricerche approfonditi che ne migliorano continuamente la sicurezza attiva e passiva, l'efficienza meccanica e quella aerodinamica. Ci si può chiedere quale potrà essere il prossimo passo e la risposta ci viene data da taluni modelli che sembrano indicare l'inizio di una rivoluzione tecnologica nel campo della costruzione della carrozzerìa. Lo spunto è offerto dalla Bmw, che ha presentato una vettura sperimentale molto interessante, chiamata per ora «ZI». Si tratta di uno spider a due posti, con linea molto filante (CX di 0,32 con il tettuccio montato), prestazioni notevoli (230 km/h di velocità massima ed accelerazione da zero a 100 l'ora In 7 secondi), styling innovativo (le porte sono scorrevoli e si può viaggiare con le stesse aperte, uso «roadster»). Ma l'elemento qualificante della «Zi» è un altro: questa vettura viene realizzata con una struttura di base, in acciaio ricoperta da pannelli di materiali sintetici. Tale sistema costruttivo viene esami nato oggi con molta attenzio ne in quanto è il passo intermedio per arrivare all'automobile totalmente di plastica. Vale la pena ricordare che negli Stati Uniti la Pontiac (una delle sei marche della General Motors) costruisce dal 1984 il modello «Fiero» esattamente con questo stesso sistema della struttura metallica rivestita in plastica. La «Fiero» è una sportiva a due posti con motore posteriore centrale. L'assemblaggio finale della carrozzeria avviene in un impianto automatico alto due piani. Dal canto suo, la Fiat ha presentato nell'ottobre 1981 la «VSS» (vettura sperimentale a sottosistemi), sempre basata su questa tecnica. Tale modello era destinato a valutare non solo l'impiego delle materie plastiche in quanto tali, ma la loro lavorazione unitamente alle parti metalliche collegate. Il sistema attuale, sia pure intermedio rispetto agli obiettivi finali, offre anche 11 vantaggio della facile intercambiabilità dei pannelli, facilitando gli aggiornamenti stilistici e le riparazioni. Il motivo di questa ricerca si trova nell'esigenza di ridurre ulteriormente il peso delle auto allo scopo di ridurre ì consumi. Inevitabile il ricorso a metodi costruttivi nuovi, nel quali l'acciaio ha sempre minore importanza. n percorso, però, è lungo e deve essere affrontato per gradi. Ecco quindi l'applica¬ zione delle nuove tecnologie a modelli sperimentali oppure a modelli prodotti In piccole serie, dove il maggior costo dei sistemi innovativi è comunque accettabile, perché non si potrebbero più impiegare i metodi produttivi tradizionali, ammortlzzabili solo con i grandissimi numeri. Ma c'è di più: il fattore prezzo, che per anni ha fatto preferire la lamiera di acciaio alla plastica come materia prima, sta venendo meno. Non solo la plastica pesa meno rispetto all'acciaio, ma ha l'enorme vantaggio di non arrugginire. Basta osservare quali e quanto costosi siano i metodi di protezione delle scocche in metallo (si arriva fino alla zincatura totale a caldo dell'intera scocca alla fine dell'assemblaggio) per capire come ormai i materiali sintetici siano diventati non correnziali. Nel prossimo futuro vedremo altri veicoli sperimentali realizzati con tali materiali (ossia le resine leganti e le fibre di vetro, quelle poliammidiche e quelle di carbonio o addirittura di boro). Lo sport è il campo dove queste sperimentazioni avranno un impiego immediato, perché il costo dei pochi esemplari non è tanto importante, mentre lo sono i vantaggi ottenibili. Gianni Rogliatti Esempi di auto innovative: la Pontiac «Fiero» (in normale produzione), il modello sperimentale Fiat «Vss» e il prototipo Bmw «Zi»

Luoghi citati: Stati Uniti