VW e Mercedes tirano la volata in Germania di Piero Casucci

VW e Mercedes tirano la volata in Germania Produzione e mercato sono in espansione VW e Mercedes tirano la volata in Germania Produzione e mercato in espansione, esportazioni in leggera flessione. Ecco il quadro dell'automobilismo tedesco in questo scorcio di anno con la Volkswagen e la Mercedes super protagoniste. Le prospettive sono promettenti per il futuro, ma non bisogna credere che siano tutte rose e fiori. Come ha ricordato recentemente il presidente della Volkswagen-Audi, Karl Hahn, che ha festeggiato nei giorni scorsi il sessantesimo compleanno, il suo gruppo ha prodotto nel primo semestre del 1986 l'l,5 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno per un totale di 1.340.000 veicoli con un volume d'affari di 21,3 miliardi di marchi (aumento del 6,5 per cento sull'85). La produzione toccherà a fine anno i due milioni 850.000 esemplari. Il momento favorevole si riflette anche nell'intenzione di creare altri diecimila posti di lavoro che andranno ad aggiungersi ai 22 mila resi disponibili dal 1984 ad oggi. Tuttavia, ha fatto notare Hahn, almeno 4500 dei nuovi addetti sono stati assunti per compensare la flessione di produttività conseguente alla riduzione dell'orario di lavoro settimanale. Al riguardo Hahn ha anche fatto notare che dal 1978 al 1984 l'aumento dei costi nella Repubblica federale tedesca, e in particolare dei carichi sociali, anche in dipendenza della riduzione dell'orario di lavoro, ha fatto salire il prezzo delle auto del 30 per cento. Quello delle automobili giapponesi, nello stesso periodo, è stato invece appena del 4 per cento. Hahn si è mostrato preoccupato di questo andamento facendo rilevare che nei primi quattro mesi dell'anno la penetrazione giapponese in Europa è aumentata del 38 per cento (del 60 per cento nella sola Germania federale). Un aumento del capitale di 300 milioni di marchi, previsto in due fasi entro il 1988, non sarebbe sottoscritto dal governo federale che detiene il 20 per cento del pacchetto azionario della Volkswagen e che pertanto venderebbe la sua parte. A gonfie vele sul fronte Mercedes. La Casa tedesca, che in gennaio ha festeggiato i 100 anni di storia (o meglio, della Daimler-Benz), celebra un successo dopo l'altro e i festeggiamenti non avrebbero potuto tro¬ vare un migliore riscontro nella cifra d'affari prevista alla fine dell'anno: si dovrebbero toccare i 60 miliardi di marchi anche attraverso il consolidamento delle recenti acquisizioni (Dornier e AEG). Nel settore auto la Mercedes non riesce a soddisfare la richiesta, sebbene la produzione sia aumentata del 13 per cento rispetto al 1985. Con un riadattamento delle linee di montaggio, la Casa di Stoccarda dovrebbe raggiungere le 590 mila unità alla fine dell'anno. Nel settore dei veicoli industriali la produzione è salita del 4,4 per cento. Non sorprende quindi la decisione presa proprio nei giorni scorsi di costruire un nuovo stabilimento, il terzo dopo quelli di Sindelfingen e Brema, con una spesa prevista di un miliardo e 800 mila marchi. Sorgerà a Rastatt nel Baden WUrttemberg ed avrà una capacità produttiva di 50 mila unità l'anno con settemila addetti. Mentre attraversa ancora un periodo delicato sul mercato interno (meno 7,6 per cento) compensato però da un aumento delle esportazioni (più 6,8 per cento), la BMW dovrebbe ritrovare ben presto un nuovo slancio grazie al rinnovamento della -Serie 7» che sarà seguito di qui al 1990 da quello delle 'Serie 5» e «5». La creazione di un nuovo stabilimento a Regensburg, ove si costruiscono 40 mila «Serie 3» l'anno, fa ascendere la produzione annuale a circa mezzo milione di unità. Questa marca pertanto corre parallelamente alla sua grande rivale Mercedes ma non può contare sui ueico/i industriali che sono uno dei punti di forza di quest'ultima. La Ford, a sua volta, prevede di chiudere il bilancio 1986 in attivo grazie, in parte, al buon andamento delle vendite della sua nuova ammiraglia, la «Scorpio». Non riuscirà a fare altrettanto la Opel, che si prepara al lancio della -Omega-. Tale risultato dovrebbe esser raggiunto probabilmente il prossimo anno ma il passivo, alla fine del 1986, sarà — si dice — notevolmente ridotto. Una notizia senza dubbio migliore di quella che riguarda l'altra branca europea della General Motors, la Vauxhall, per la quale è previsto, al contrario, un bilancio 1986 vistosamente in rosso. Piero Casucci

Persone citate: Brema, Hahn, Karl Hahn

Luoghi citati: Baden, Europa, Germania