«Basta deleghe ai partiti» di Alberto Rapisarda
Basta deleghe ai partiti» €€ Bozzi, presidente della Commissione riforme istituzionali Basta deleghe ai partiti» €€ D'accordo con De Mita per un patto preelettorale - «Sono necessarie però alcune garanzie» ROMA — Gran confusione di lingue nel vociferare dei partiti sotto il cielo d'agosto sui temi dell'invadenza partitocratica e della riforma elettorale. Dopo i primi entusiastici e seriosi interventi sulla necessità di porre limiti al potere dei partiti che. a parole, tutti riconoscono eccessivo, monta l'onda degli scettici. Sia nella maggioranza di governo, sia all'opposizione. • L'occupazione partitica si è ormai trasformata in un saccheggio della cosa pubblica, sta alla base della crescente disaffezione verso il nostro sistema poliico* e -ci insospettisce veder divampare all'improvviso questa polemica*, sostiene l'on. Paolo Battistuzzi, della direzione pli. Ma, avvisa, bisogna anche passare ai fatti: -In vista delle prossime scadenze (nomine degli enti pubblici, banche, penosa vicenda Rai) si renda pubblica ragione delle designazioni e il governo le faccia precedere da un codice di criteri su cui si possa dimostrare che la volontà di cambiamento non è solo un tema dd vacarne, intelligenti*. E. a proposito dell'altro dibattito sotto l'ombrellone — la riforma elettorale — un altro liberale è altrettanto scettico. -Lungi dal diventare argomento di approfondita meditazione, rischia di tramutarsi in un passatempo estivo particolarmente adatto alle giornate di pioggia — ironizza il sottosegretario Raffaele Costa —. / più tendono a resuscitare soluzioni già prospettate, senza un minimo di accordo, nell'ambito della commissione Bozzi*. La riforma elettorale sta a cuore al segretario de De Mita e ieri, per la prima vol¬ ta, ha avuto l'adesione anche dell'on. Aldo Bozzi (pli) presidente di quella commissione parlamentare per le Riforme istituzionali, che sinora non ha ottenuto risultati concreti. Dice Bozzi: Anche a me pare che un obbiettivo da raggiungere sia quello di stabilire un rapporto fiduciario diretto tra corpo elettorale da una parte, e maggioranza e governo dall'altra. Sino ad oggi i partiti sono stati mandatari di una delega in bianco della quale hanno spesso abusato, concorrendo a determinare il distacco fra società e istituzioni: Il rimedio, secondo Bozzi, sta nel convincere i partiti (magari con un -modesto premio alla coalizione vincente*) a stipulare patti di alleanza prima delle elezioni, -renderli pubblici e sottoporli al giudizio elettorale. Quest'ultimo giocherebbe da sé le sue carte senza disinvolte mediazioni dei partiti*. E. sin qui, e quel che dice anche De Mita. Il liberale Bozzi (che concorda quindi anche col segretario del suo partito. Altissimo) chiede però due garanzie alla de: l'impegno di indire elezioni anticipate se il governo dovesse cadere e -la scelta dell'alternanza nella guida del governo secondo i criteri di parità tra i componenti, acquisiti durante gli anni del pentapartito*. La sortita del presidente del pli. dopo quella del segretario del suo partito, sembra un segnale che preannunzia quale sarà la vera linea dell'offensiva politica d'autunno. Sulla possibilità che i partiti da soli pensino di autolimitare 1 propri poteri circola invece un diffuso scetticismo. -Questo vociferare è uno spettacolo indecoroso*, denuncia il dp Mario Capanna, dato che parlano proprio coloro che da tre anni impediscono il rinnovo del consiglio di amministrazione della Rai -solo perché non riescono a mettersi d'accordo sulla spartizione dei posti*. -Ci vogliono concreti atti antipartitocratici seri, reali, unilaterali. Chi predica bene incominci sin d'ora a liberare per esempio l'informazione radiotelevisiva da ipoteche e servitù insopportabili*. aggiunge il radicale Negri. Finora i socialisti non hanno fatto sentire le loro opinioni in proposito. Il primo a parlare è l'on. Giacomo Mancini, per il quale bisogna prima di tutto impedire che i segretari dei partiti abbiano incarichi di governo. E pare proprio che si riferisca in primo luogo a Craxi. I comunisti, intanto, stanno cercando di capire che cosa pensano realmente gli elettori. Una delle domande del milione di questionari che stanno per distribuire, chiede di mettere una crocetta su una delle seguenti risposte sui partiti: -I partiti rappresentano sempre meno gli interessi della gente; sema i partiti non ci può essere democrazia; se ci fossero meno partiti la nostra democrazia funzionerebbe meglio; i partiti hanno troppo potere; i partiti sono necessari per difendere gli interessi della gente; i programmi dei partiti si assomigliano un po' tutti*. Alberto Rapisarda
Luoghi citati: Roma
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