Cedono i nervi della Roma di Giorgio Viglino

Cedono i nervi della Romei CALCIO Conclusi i tornei internazionali di Zurigo e Barcellona che hanno visto in gara due squadre italiane Cedono i nervi della Romei Gli svizzeri del Grasshoppers si aggiudicano il quadrangolare di Zurigo superando i giallorossi per 3-1 DAL NOSTRO INVIATO ZURIGO — Doveva essere una partita facile facile contro il Orasshoppers modesto visto in campo la prima sera, ed è venuta fuori la prima secca sconfitta. Il Grasshoppers vince contro ogni aspettativa il trofeo del suo centenario sconfiggendo una élite di squadre straniere che non incontrerà più In stagione essendo fuori da tutte le coppe. Un match duro e difficile, tutto in salita per la Roma, brillante, eguale a se stessa della prima sera solo per il primo tempo. Gli svizzeri hanno segnato al primo attacco, allo scadere del secondo minuto. Su Mann lanciato solo in mezzo tra Gerolin e Righetti, Tancredi opponeva una splendida deviazione in corner. Batteva subito il giovane Alain Sutter a rientrare e Matthey staccava da solo girando in rete di testa. Dove fossero le due torri. Righetti e Baroni, ma soprattutto il portiere, resta un mistero. Konietzka aveva previsto una difesa foltissima (sei marcatori di ruolo oltre a Ponte schierato come Ubero), squadra cortissima con centrocampisti a ridosso; ha molto apprezzato il regalo iniziale, potendo cosi rinunciare a giocare per aspettare gli avversari. E la Roma ha attaccato a folate, dando sempre l'Impressione di poter passare, ma mancando poi 11 tocco conclusivo. Il portiere della nazionale elvetica Brunner ha fornito un campionario di interventi persino migliore di quello che aveva sfoggiato Pfaff nella prima partita, salvando il risicato 1 a 0, che ha dato il terzo posto al Bayern sul Fluminense. Oraziani ha avuto tre conclusioni felici per due interventi di Brunner, e per un casuale opporsi di Larsen (35') ha mancato uno splendi¬ do gol in rovesciata. Palle gol per tanti da Boniek a Gerolin, a Giannini, soprattutto a Conti autore di due tiri splendidi (30' e 32'), il primo uscito toccando il palo e il secondo deviato in corner dal portiere. C'era un certo sbilanciamento in avanti, ma quando al 40' Sutter è partito palla al piede aveva davanti almeno quattro uomini in giallorosso. Ha diclott'anni appena compiuti questo ragazzetto sceso dai monti (nulla a che fare con il nazionale Beat), poco più che esordiente eppure ha seminato sulla sua strada Ancelotti, Nela, Baroni e Righetti prima di mettere a sedere con una finta anche Tancredi. Forse se Berggreen e Oraziani al 41', soli davanti alla porta svuotata dalla precedente uscita di Brunner, avessero trovato un minimo di coordinazione per mettere dentro il pallone la situazio¬ ne poteva essere rimediata. Invece si è andati al riposo con lo 0 a 2 e al rientro in campo la Roma s'è squagliata da sola senza aspettare che crescesse il Orasshoppers. E' stata una vacanza mentale per tutti e ancor meno storia c'è stata quando al 56' il danese Larsen ha stoppato la palla per Matthey che ha infilzato Tancredi. Eriksson ha abbandonato la lotta ed ha sperimentato tutti insieme Desideri, Baldieri, Impallomenl e Agostini, la linea verde della Roma, fragile mentalmente quando non tutto va per 11 verso giusto (Lecce docet). Collaudo abbastanza inutile perché ormai si giochicchiava, ma Baldierl è riuscito a farsi abbattere a un passo dalla porta per un rigore inevitabile (trasformazione di Desideri al 75') e Agostini ha impegnato Brunner in un volo sulla destra migliore di tutti gli altri. Non c'è molto da entusia¬ smarsi, ma nemmeno da considerare una tragedia questa strana sconfitta maturata in condizioni abbastanza strane. Gli alti e bassi sono tipici di una preparazione ancora incompleta, ma sarà, bene chiuderla alla svelta, perché alla scadenza più difficile quella delle Coppe internazionali manca meno di un mese. Nell'altra partita si erano affrontate, in prima serata, le deluse della giornata d'apertura, un Bayern che non accettava tanto di buon grado ti n'olo di sconfitto a due passi da casa, e il Fluminense che ritrovava orgoglio brasiliano e brillantezza di gioco con il terreno asciutto. Con un po' di orgoglio e approfittando degli errori di tutti, brasiliani, guardalinee e arbitro, nell'ordine, i tedeschi sono riusciti a rimediare un successo piuttosto risicato, ottenuto con un solo gol di Dorfner (15') realizzato da tre metri su passaggio smarcante di Dieter Hoeness. Giorgio Viglino Ix> slancio di Klaus Berggreen stavolta non è bastato a dare tono alla squadra giallorossa

Luoghi citati: Barcellona, Lecce, Zurigo