Anche Bonn e Belgio cambiano fisco

Anche Bonn e Belgio cambiano fisco EFFÈTTO REAGAN Sull'onda della maxi-riforma Usa già pronti due progetti Anche Bonn e Belgio cambiano fisco BONN — Anche Germania e Belgio, sulla scia degli Stati Uniti, preparano il varo di riforme fiscali. A Bonn, il ministro delle Finanze Gerhard Stoltenberg ha illustrato un progetto di riforma da attuare dopo le elezioni generali del prossimo anno, progetto che avrà come nocciolo uno sgravio netto di «ben oltre» venti miliardi di marchi per individui e società. Alcuni dettagli del progetto, in particolare quelli riguardanti i tempi e l'ammontare esatto degli sgravi, devono essere ancora definiti dai partiti della coalizione al governo a Bonn (cristiano-democratici e liberali: e quindi approvati dalle autorità regionali che hanno una voce importante nella legislazione fiscale tedesca. Stoltenberg ha sottolineato comunque che il progetto di riforma sarà un elemento chiave della piattaforma elettorale dell'attuale governo. I cambiamenti più importanti riguarderanno l'attuale, rigido sistema di tassazione progressiva che colpisce particolarmente i cittadini a reddito medio come i lavoratori specializzati, gli impiegati civili e i professionisti autonomi. La riforma prevedere una progressione lineare mirante a una imposizione più equa. Sono anche previste l'abolizione della discussa tassa dello 0,25% sulle transazioni azionarie e l'alleggerimento di alcune tasse sulle società, come il prelievo del 56% sugli utili. Complessivamente, secondo Stoltenberg, la riforma dovrebbe costare allo Stato sui 40 miliardi di marchi, di cui se ne dovrebbero recuperare fra gli 8 e i 10 miliardi eliminando certe agevolazioni. L'iniziativa annunciata da Stoltenberg si inserisce nell'obiettivo del governo di rafforzare l'economia riducendo 11 ruolo dello Stato. A Bruxelles, un portavoce del ministro delle Finanze Eyskens ha reso noto che il governo progetta una riforma fiscale per più aspetti simile a quella approvata in linea di massima dal Congresso americano. La riforma, che si conta di attuare prima della fine del 1989. prevede fra l'altro una drastica riduzione del numero di aliquote per la tassa sul reddito che sono attualmente ventidue. In una intervista al quotidiano Le Soir, Eyskens ha comunque detto che la riforma belga non potrà spingersi lontano quanto quella ameri cana sia perché il sistema fiscale è più complesso sia perché il deficit di bilancio non lascia grandi spazi di manovra. L'iniziativa sarà d'altra parte condizionata ai risultati del programma di austerità in atto nel Paese dalla fine di luglio. La riforma belga interesserà inoltre soprattutto 1 singoli contribuenti in quanto le società già fruiscono di sgravi nel quadro del programma di austerità economica. Per quanto riguarda la riforma dell'imposizione fiscale sul reddito delle persone fisiche, il portavoce del ministero delle Finanze ha dichiarato che tra le idee in esame c'è quella di trattare come un dividendo parte dello stipendio di un dipendente. In Belgio, i dividendi sono soggetti a una ritenuta del 25%. La modifica significherebbe in pratica che un aumento di salario, anziché trasferire il dipendente a uno scaglione superiore, sarebbe soggetto solo a un prelievo una tantum. • PININFARINA IN BORSA — Le azioni della Plninfaina saranno quotate presso e Borse di Torino e Milano a partire da giovedì 28 agosto. Jo ha deciso la Consob.

Persone citate: Eyskens, Gerhard Stoltenberg, Stoltenberg